I contagi continuano a salire e il premier Conte ipotizza una proroga dei provvedimenti di chiusura oltre il 3 aprile. Si continua quindi con la didattica online, a pagare non devono essere gli studenti. Maturità 2020, come sarà? Saranno esami seri, tenendo conto del difficile momento che i maturandi stanno attraversando
(UMDI – UNMONDODITALIANI) Il Covid-19 sta continuando la sua corsa al contagio, gli infettati sono 41.035 dall’inizio dell’epidemia e si presume che non sia ancora arrivato il picco della sua curva di crescita. Non si dispone di dati sufficienti per ipotizzare la fine dell’epidemia, motivo per cui il Presidente Giuseppe Conte si dice pronto a prolungare la chiusura di scuole, uffici e quant’altro anche oltre il 3 aprile qualora la situazione precipitasse ulteriormente. “È chiaro che i provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molte attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza” – asserisce il premier ai giornalisti del Corriere della Sera, dopo una riunione a Palazzo Chigi con altri ministri. Alla luce di tali affermazioni, secondo Lucia Azzolina, ministra dell’Istruzione, gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, saranno riaperti solo quando si avrà la certezza di assoluta sicurezza. Dopo la chiusura delle scuole, dello scorso 5 marzo, gli insegnanti e gli studenti si stanno focalizzando sulla didattica online, con qualche difficoltà iniziale, per continuare il programma interrotto evitando, in tal modo, il recupero delle ore perse a causa del coronavirus SARS-CoV-19 e poter salvare quest’anno scolastico. Nei locali del Ministero si pensano, intanto, a possibili scenari (nella peggiore delle ipotesi il rientro potrebbe essere previsto a settembre) e, ai microfoni di SkyTG24, la ministra sostiene “le misure dipendono da quanto ancora rimarranno chiuse le scuole”. Per la didattica online, al fine di non vanificare gli sforzi delle persone che si stanno impegnando in questo progetto, stanno svolgendo sondaggi e controlli a tappeto per riuscire a capire dove il metodo adottato sta funzionando e dove, al contrario, ci sono delle lacune da dover colmare. Da qui l’impegno dell’Azzolina che si è adoperata per far rientrare nel nuovo decreto “cura Italia” anche l’organizzazione scolastica, per la quale verranno stanziati 85 milioni di euro per migliorare le piattaforme di e-learning e sostenere la didattica a distanza.