Scontro nucleare in Corea. Per discutere di come fermare la corsa al nucleare in Vaticano arriveranno undici premi Nobel per la pace.
(UMDI – UNMONDODITALIANI) Rischio scontro imminente tra Stati Uniti e Corea del Nord. Il Vaticano sta agendo per mettere a punto una mediazione che blocchi un conflitto in grado di fare migliaia di morti e di cambiare gli equilibri del mondo. Il segno tangibile dell’intervento papale nella crisi nordcoreana è il Vertice mondiale per il Disarmo nucleare voluto da Papa Francesco il 10 e 11 novembre a Roma. Per discutere di come fermare la corsa al nucleare in Vaticano arriveranno undici premi Nobel per la pace. La Santa Sede verrà rappresentata, fra gli altri, dal segretario di Stato Pietro Parolin e dal cardinale Peter Turkson, prefetto del dicastero per lo Sviluppo umano integrale.
Fermare le armi
All’apertura dei lavori del vertice “Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale” è il titolo ufficiale dell’incontro Papa Francesco riceverà i partecipanti e pronuncerà il suo intervento: un discorso che ci si aspetta essere molto più che un semplice appello a fermare la corsa alle armi. Piuttosto il segno concreto del forte impegno che da mesi il Vaticano sta mettendo sulla questione nordcoreana. E il risultato dei contatti già intrapresi con i maggiori protagonisti della crisi e con i loro alleati per impedire che inneschino un processo irreversibile.
Rischi reali
“La preparazione di questa iniziativa era iniziata ben prima che i titoli dei giornali si concentrassero sulla Corea del Nord – racconta l’arcivescovo Silvano Tomasi, delegato del Papa sulle politiche del disarmo nucleare – ma è evidente che ora siamo di fronte al rischio reale di uso dell’atomica: per caso, per decisione consapevole o perché le persone che siedono nella stanza dei bottoni mancano di equilibrio mentale. Dunque, lavorare perché la sicurezza venga garantita non da armi di distruzione di massa ma dal fatto che nessuno abbia la possibilità di usarle, si è fatto più urgente”.