Musica fino all’alba, sullo sfondo il Matese, stupendo, per fermare una iniziativa che violenta l’area. Oggi la consapevolezza pesa più del servile clientelismo. La cultura è sempre la miglior risposta alla cattiva politica! Il mega concerto della Riserva Moac per dire NO alla realizzazione di due centrali a biomassa nella piana del Matese. Il concerto avvertito fino alla casa del dirigente dalla firma facile. Siamo i discendenti dei fieri sanniti che si opposero al potente esercito romano. Sig. Presidente, i molisani non hanno l’anello al naso. La storia di Mina Cappussi, della De Vizia, del termo combustore, della porcilaia, l’avvertimento della Falco, le ragioni “giuridiche” dell’avvocato Alfonso Mainelli
5000 persone, unesercito verde,deciso e compatto, hanno partecipato, da sabato alle 15 fino all’alba di domenica 12 ottobre 2014, alla maratona musicale “Matese in Musica”. Il Matese e il Molise si svegliano, finalmente, contro certa politica che fino ad oggi ha violentato il
territorio per perseguire interessi personali, privati, antitetici rispetto a quello sviluppo che la regione anela da anni e che nessun governo ha saputo, o ha voluto programmare e sostenere.
Un tempo chi scrive era da sola a portare alta la bandiera dei Diritti per la salvaguardia del territorio. Da sola ho combattuto battaglie impari contro la De Vizia che voleva costruire il megacombustore, la Laterlite che bruciava rifiuti, l’iniziativa di chi voleva a Bojano una mega porciliaia.
Minacce, denunce, attentati non sono serviti a fermarmi, ma è stata dura, sproporzionata rispetto alle forze del singolo. La gente non era pronta, l’opinione pubblica non era pronta.
Oggi la consapevolezza pesa più del servile clientelismo e le autorizzazioni firmate dal dirigente della Regione pesano come macigni sul futuro di Paolo Di Laura Frattura, che forse potrebbe pensare all’ipotesi di dimettersi… Eppure la Falco aveva avuto un incontro con il funzionario, con l’assessore, con i responsabili, prima che firmasse, prima che accadesse l’irreparabile. Uomo avvertito mezzo salvato, si dice. L’avvertimento non è servito, e quella firma è stata apposta.
Forse pensavano che sarebbe accaduto come nel passato. Una debole voce solitaria avrebbe denunciato e tutto sarebbe rimasto come prima.
Invece c’è stato il presidio, madri e padri di famiglia, giovani e meno giovani che resistono ad oltranza, l’arte, la musica, addirittura un concerto per dare voce alla protesta, non una flebile voce, un urlo, una canzone, decine e decine di pezzi suonati ad oltranza, la cui eco sarà arrivata di certo nella dimora del governatore del Molise, in quella dell’Assessore all’Ambiente e persino nella casa del dirigente dalla firma facile.
Il mega concerto per dire NO alla realizzazione di due centrali a biomassa nella piana del Matese è stato organizzato e promosso dall’associazione Matese Arcobaleno, con il contributo delle aziende casearie, delle società di trasporto e delle varie industrie insediate nel nucleo industriale di Campochiaro, San Polo Matese, Vinchiaturo, Guardiaregia e Bojano.
Più di 20 tra band e dj si sono avvicendati sul palco, con il massiccio montuoso del Matese a fare da sfondo a performance di alto livello e, soprattutto, di condivisione e di denuncia. Tutti artisti intervenuti a titolo gratuito, a testimonianza di quanto il mondo culturale molisano sia sensibile alla moderna “questione ambientale”.
Tra un gruppo e l’altro, intermezzi musicali, reading interventi e dibattiti. Tra gli artisti Yam Salia, originario del Burkina Faso e fratello della Riserva Moac, che ha dedicato una preghiera al Molise intero: “E’ giusto esserci. Anche se vivo in Umbria, il Molise è una seconda casa per me. Anche se vivo in un altro posto, sento il vostro problema come un mio problema.” L’anti-individualismo come risolutivo principio di lotta.
Folla in delirio per l’esibizione della Riserva Moac, con Roberto Napoletano anche in veste di direttore artistica. Come sempre non solo musica e voce, ma anche profondi contenuti e passaggi, stavolta sulla ragionevole preoccupazione di una popolazione intera che vede minacciato il proprio futuro e la propria salute da equivoche operazioni imprenditoriali. “Questa terra – dicono dalla band – merita e chiede altro: la massiccia risposta della gente e del mondo artistico, regionale e non solo, ne è stata la dimostrazione tangibile. Il futuro di questo territorio e della nostra gente è già sotto gli occhi, è quello che la Pacha Mama, la madre terra ci ha donato. Non ci serve altro, ma serve una visione politica e un sogno che sappia valorizzare il bello e il buono che abbiamo. Anche grazie alla Cultura. Visioni e sogni che la politica attuale, in maniera purtroppo trasversale, non sa cosa siano.
“Grande serata. – il commento dell’avvocato che difende l’ambiente molisano, Alfonso Mainelli – La cultura è sempre la miglior risposta alla cattiva politica!”
Oltre alla Riserva Moac si sono esibiti: Il Circolo Vizioso della farfalla – Radioscilla – Brooklyn c Clan – Sonic Flowers – Noflaizon – Sassinfunky – Ja Moods – Nancy Cardo & Neptune – Demo Percussion Duo – Walter Santoro & Vòria – Stazione 9 – Cosmos – Yam Salia – Glu Glu band – Il Mosaico – Ala bianca – Garage Band – Luca Mancino – Ramegna Shuffle – Garage Blues Band Spray 72 Dj Set affidato a Alessia Buontempo PDB – Pierluigi Buttino – Luca Pizzuti
Adesioni alla causa sono arrivate anche dal panorama musicale nazionale. MEI, Danilo Sacco, i musicisti di Francesco Guccini, il collettivo Pachamama, l’Urban festival di Verona, la DOC servizi solo per citarne alcuni, hanno preso a cuore la questione molisana, portandola all’attenzione di una nazione intera. L’arte si fa denuncia, la denuncia si fa informazione e l’informazione si fa consapevolezza. Anche un concerto, organizzato in tempi record, può fare qualcosa contro la mala-politica, gli inciuci e le decisioni calate dall’alto. E’ questo l’auspicio di tutti i partecipanti, invitati caldamente durante tutta la maratona musicale a incrementare il presidio e a non abbassare la guardia per una battaglia di civiltà e di rispetto per una terra di cui siamo ospiti.
Bene, bello, finalmente il Molise si è svegliato e la popolazione matesina, forte dell’esperienza delle mamme per le scuole sicure, ha dato prova di compattezza e consapevolezza.
UN MONDO D’ITALIANI, dal canto suo, sostiene e sosterrà sempre qualsiasi battaglia volta a rivendicare il diritto ad un ambiente sano, ad una natura integra, alla salute, al futuro. Che questo sia di lezione agli attuali e ai futuri governatori del Molise. Ricordo che all’avvocato della Laterlite, Perla Scinetti di Milano, regalai un articolo in prima pagina, il cui titolo suonava più o meno così: “Avvocato Perla Scinetti, i molisani non hanno l’anello al naso”.
Ebbene, adesso possiamo scriverlo più forte ancora, a chiare lettere: “Paolo Di Laura Frattura, difenderemo il Molise ad oltranza, perché in questa terra ci sono tutti gli ingredienti per lo sviluppo, altro che biomasse, termo combustori, termovalorizzatori, megaimpianti che bruciano rifiuti. Noi siamo i discendenti dei fieri sanniti che si opposero al potente esercito romano. Sig. Presidente, i molisani non hanno l’anello al naso. Non più”.
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