Contributi Imprese femminili dopo otto mesi il fondo ha regole e procedure. Il decreto è stato firmato dal ministro per lo Sviluppo economico, da subito sono disponibili 40 milioni e potrà essere integrato con i 400 milioni previsti nella missione “Inclusione e coesione” del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per la creazione di aziende guidate da donne
Contributi Imprese femminili ci sono, adesso si aspetta la data di partenza delle domande per ottenerli. Le domande dovranno essere presentate online, sulla piattaforma di Invitalia. In seguito, valutate secondo l’ordine di presentazione con un esame di merito. Prenderà in considerazioni i criteri del progetto imprenditoriale. Quando le risorse verranno esaurite, le agevolazioni saranno concesse in misura parziale. La sede, operativa da meno di un anno, deve essere in Italia. Nel caso di lavoratrici autonome la partita Iva deve essere presentata entro i 60 giorni.
Contributi Imprese femminili
Il decreto è stato firmato dal ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Dopo essere stato osservato dal ministero dell’Economia, il testo è ora alla firma anche del ministro Daniele Franco, poi andrà alla Corte dei Conti. Per ora, il fondo è di 40 milioni, successivamente potrà essere integrato con i 400 milioni previsti nella missione “Inclusione e coesione del Piano nazionale di ripresa e resilienza per la creazione di aziende guidate da donne”.
Le nuove imprese
Nel caso di nascita dell’impresa, si tratta di contributi che coprono l’80% fino a un massimo di 50mila euro. Se il progetto ha spese superiori a 100mila euro, la copertura scende al 50%. Per le donne disoccupate hanno una copertura massima del 90%.
Imprese femminili divise in tre assi
Le tre assi sono; nascita, consolidamento e diffusione della cultura imprenditoriale e formazione. Ai primi due vengono assegnati 32,5 milioni di euro, mentre per il terzo si parla di 6,2 milioni. Inoltre, alla gestione della misura affidata a Invitalia spettano 1,3 milioni. I contributi e i finanziamenti agevolati sono rivolti a quattro categorie; società di capitale con quote e componenti del cda per almeno due terzi di donne. Cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie. Imprese individuali la cui titolare è una donna e alle lavoratrici autonome. Le attività ammesse sono quelle dell’artigianato, industria, servizi, trasformazione dei prodotti agricoli, del commercio e del turismo.
Le agevolazioni
Le agevolazioni che vengono fornite sono per; impianti, immobilizzazioni immateriali, attrezzature nuove di fabbrica, personale dipendente a tempo determinato/indeterminato, assunto dopo la data di presentazione della domanda, e servizi cloud per la gestione aziendale.
I limiti
Il decreto però dispone anche di vincoli, come il mancato mantenimento dell’investimento e il trasferimento dell’attività prima dei tre anni dal completamento del programma spesa.
Scuole e università
Il Fondo, di 6,2 milioni, sostiene anche l’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università. Nelle attività di formazione per i percorsi di studio, per diffondere la cultura femminile d’impresa.
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