Come vivere felici 2025, tutti i segreti, le regole per stare bene. L’Happiness Research Institute di Copenaghen studia come lavoro, relazioni e denaro influenzano il benessere. La felicità, dicono i ricercatori, è una scelta consapevole: creare connessioni, valorizzare il quotidiano e vivere con intenzionalità sono le chiavi per affrontare il nuovo anno
Come vivere felici 2025 è l’obiettivo dell’Happiness Research Institute di Copenaghen. La Danimarca, patria della felicità, studia come lavoro, denaro e relazioni possano influenzare il nostro star più o meno bene. Ecco qui cosa fare per essere più felici nell’anno che si è appena aperto.
Come vivere felici 2025: i fattori che cambiano l’umore
A Copenaghen c’è un piccolo edificio dove elaborano le ricette per la felicità. È l’Happiness Research Institute, istituzione unica al mondo che ha fatto del benessere il principale oggetto di studio. Tra grafici e dati, i ricercatori analizzano come diversi fattori quali lavoro, relazioni e denaro influenzino il nostro umore quotidiano. Potrebbe sembrare un tema leggero o di poco interesse, ma in realtà la felicità è una questione seria, tanto che il 2025 si preannuncia come l’anno in cui molte delle teorie sviluppate qui potrebbero cambiare l’approccio alla vita.
Arbejdsfællesskab e job crafting
Cominciamo dall’arbejdsfællesskab, la comunità di lavoro. È il primo dei segreti per la felicità. Immaginate un gruppo di amici e vicini che si riuniscono non solo per lavorare, ma per costruire qualcosa insieme: un forno per la pizza o una recinzione. Il risultato andrà ben oltre la semplice realizzazione di un progetto, trasformandosi in un’esperienza condivisa che alimenta senso di appartenenza e gratificazione. Un approccio simile, estendibile al contesto lavorativo, si integra con un’altra idea rivoluzionaria: il job crafting. È una tecnica che invita a ripensare il proprio lavoro, concentrandosi sugli aspetti che ci appassionano. È una filosofia che invita a ribaltare la prospettiva: il lavoro non deve essere solo una fonte di reddito, ma anche di gioia.
Il denaro non sempre è fondamentale
Passiamo al denaro, un altro punto fondamentale nella ricerca della felicità. Gli studi sono chiari: i soldi contano, ma fino a un certo punto. Una volta soddisfatte le necessità di base, il reddito aggiuntivo non incrementa proporzionalmente la soddisfazione personale. L’hygge, quella sensazione calda e accogliente che spesso viene evocata con l’immagine di una candela accesa in una serata invernale, ne è un esempio perfetto.
Hygge: da dove inizia la felicità
Come può una candela cambiare una serata? Secondo un aneddoto raccontato dai ricercatori, un padre, ispirato dal concetto di hygge, iniziò ad accendere candele durante la cena. Inizialmente deriso dai figli adolescenti, col tempo notò un cambiamento: i ragazzi erano più rilassati, chiacchieravano di più e il momento della cena diventò un’occasione per condividere storie e risate.
Felicità non è un lusso
Ciò che arriva dalla Danimarca è un semplice messaggio: la felicità non è un lusso, ma una scelta consapevole. Non si può controllare tutto nella vita, ma al contrario si può decidere come reagire e cosa valorizzare. Mentre il 2025 è appena entrato, è il momento di creare un angolo di pace nella nostra casa, vivere il lavoro come un’opportunità di crescita e coltivare relazioni significative.
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