Ottenere un colloquio di lavoro è un’opportunità troppo importante in questo periodo per farsela sfuggire. Spesso capita di commettere degli errori banali, che potrebbero essere tranquillamente evitati e che mettono in discussione la nostra possibilità di ottenere il lavoro. Esistono però delle piccole accortezze da seguire scrupolosamente per far colpo sui nostri selezionatori e aumentare le probabilità di essere ricontattati
In tempo di crisi, riuscire ad ottenere un colloquio è quasi un lusso. Se veniamo ricontattati dopo aver inviato il nostro curriculum vitae, ciò vuol dire che qualcosa di noi ha già colpito chi di dovere e che c’è un’alta possibilità di riuscire ad ottenere il lavoro per il quale ci siamo proposti. Ci sono però delle cose importanti e basilari da sapere, per muoverci con disinvoltura e fare colpo sui nostri selezionatori. Dietro al “colloquio conoscitivo”, ossia l’incontro tra il candidato e l’azienda selezionatrice, che segue la fase dello screening dei curricula, bisogna prepararsi a 360 gradi. In primis bisognerebbe fare un’indagine approfondita sull’azienda o comunque sul tipo di lavoro per il quale ci candidiamo. Internet in questo caso risulta essere un ottimo alleato per approfondire le nostre conoscenze e risultare preparati. Ovviamente avere pregresse esperienze in quell’ambito giocherà a nostro favore rispetto a chi necessita di un percorso di formazione prima di iniziare a lavorare. Un’altra cosa molto importante è la puntualità: arrivare in orario, meglio ancora con un po’ di anticipo al colloquio, è sinonimo di affidabilità e di rispetto nei confronti di chi ci attende. Quando il selezionatore ci chiama ed entriamo nel suo ufficio, presentiamoci con un bel sorriso. Oltre a questo, un aspetto da analizzare e che spesso viene sottovalutato, è la stretta di mano. Molte persone infatti non utilizzano un solo muscolo per presentarsi a qualcuno, altri invece impiegano troppa forza nello stringere la mano dell’altro. E’ sbagliato in entrambi i casi: il modo corretto prevede una presa decisa, ma non troppo vigorosa, che comunichi un carattere sicuro e determinato. L’abbigliamento è un altro importante biglietto da visita durante un colloquio: in questi casi infatti, l’abito fa decisamente il monaco! Non ci si può presentare ad esempio con una minigonna, con le infradito, una maglia troppo scollata se si vuole essere presi sul serio. I cappelli sono ovviamente banditi, così come le gomme da masticare o gli occhiali da sole. Sì invece ad un look pulito, curato e senza particolari eccentrici e superflui. Durante il colloquio sarebbe poi cosa buona evitare di fare scena muta di fronte a domande a cui non sappiamo dare risposta: in questi casi è meglio rispondere onestamente ma garantire allo stesso tempo la propria disponibilità ad apprendere ciò che non si conosce. L’ultimo particolare da non trascurare nel corso del colloquio è la postura. Il linguaggio non verbale del nostro corpo infatti, la dice lunga su chi siamo e cosa vogliamo comunicare. Sedersi in maniera composta e con la schiena dritta è il minimo che si possa fare durante un colloquio. E’ importante inoltre non appoggiarsi con i gomiti sulla scrivania, o peggio ancora adagiarsi completamente sulla sedia. Facendo così diamo dei messaggi distorti ai nostri interlocutori, i quali possono sentirsi “minacciati”, ossia privati del proprio spazio nel primo caso, o, nel secondo, pensare che non stiamo prendendo troppo sul serio il colloquio di lavoro. Anche tenere le braccia conserte può dare un messaggio sbagliato al selezionatore: in questo caso infatti adottiamo un evidente atteggiamento di chiusura che metterebbe a repentaglio la nostra candidatura. Seguire questi pochi ma efficaci consigli utili può determinare il vostro futuro lavorativo. Non scoraggiatevi se non dovesse funzionare, probabilmente quello non era il lavoro giusto per voi. Continuate ad inviare curricula mirati e idonei per il settore lavorativo maggiormente in linea con le vostre esperienze e i vostri studi. Il “lavoro dei sogni” aspetta solo di incontrarvi!
Di Serena Lastoria
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