Gli attenti lavori di restauro dell’Anfiteatro Flavio, alias Colosseo, hanno portato alla luce delle tracce di colore rosso sulle arcate, che servivano 2000 anni fa ad indicare i diversi ingressi ai settori dell’arena.
“È una scoperta eccezionale – afferma con entusiasmo Rosella Rea, direttrice del Colosseo – perché non ci aspettavamo che qualche traccia di rosso fosse ancora conservata”.
“La conservazione di queste tracce, dopo la pulitura del travertino, conferma la delicatezza dell’intervento di restauro portato a termine dalla Soprintendenza – sottolinea la direttrice operativa del restauro, Cinzia Conti – La nebulizzazione d’acqua rimuove lo sporco e il nero dello smog ma preserva le testimonianze antiche sottostanti”. I 76 possibili ingressi agli scenari di lotte fra gladiatori e spettacoli dell’arena erano così segnati da numeri scritti in rosso, che i delicati lavori di restauro hanno portato alla luce. I numeri erano incisi in pietra ad un’altezza di 34 cm e profondità di 2 cm. Il rosso, spiega Cinzia Conti “è un colore che deriva dall’ossido di ferro, ricavato dall’argilla le cui proprietà plastiche consentivano di stendere il rosso senza la necessità di alcun materiale legante. Il colore poteva resistere due o tre anni e doveva dunque essere riapplicato periodicamente sui numeri delle arcate di ingresso del Colosseo. La riproposizione della coloritura è testimoniata da altre epigrafi, sulle quali abbiamo constatato la presenza di diversi strati di colore in sovrapposizione”.
Dalna Gualtieri
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