Conflitti commerciali in atto a seguito dell’imposizione dei Dazi. Il fatturato Apple scatena il risentimento asiatico e Pechino avverte: “Apple ha beneficiato di un basso costo del lavoro e deve condividere di più i suoi guadagni con la popolazione cinese altrimenti rischia di essere oggetto di “rabbia e di un sentimento nazionalista”
(UMDI-UNMONDODITALIANI) Mille miliardi in Borsa e trilioni di dollari di fatturato per Apple; sarà secondo le previsioni l’industria più colpita dalla guerra dei dazi annunciata da Pechino. I primi avvertimenti indirizzati a Trump sono arrivati dall’Asia attraverso la stampa locale. Pechino ha lasciato trapelare dalle pagine del Peolple’s Daily che Apple ha beneficiato di un basso costo del lavoro nella seconda economia al mondo e deve condividere di più i suoi guadagni con la popolazione cinese altrimenti rischia di essere oggetto di “rabbia e di un sentimento nazionalista”. A rischio insomma Apple e altri importanti marchi che verranno presi di mira da Pechino nei negoziati “Il successo incredibile raggiunto nel mercato cinese potrebbe alimentare un sentimento nazionalista se le misure protezionistiche adottate recentemente dal presidente americano Donald Trump colpiranno duramente le aziende cinesi”, si legge sul giornale. “La Cina è di gran lunga il mercato estero più importante per l’americana Apple, lasciandola esposta alla rabbia e al sentimento nazionalista che il popolo cinese potrebbe sviluppare” nei suoi confronti. “La Cina non vuole chiudere le sue porte ad Apple nonostante il conflitto commerciale ma se l’azienda americana vuole guadagnare bene in Cina, deve distribuire quanto guadagna alla popolazione cinese”, continua il governo senza chiarire come i profitti andrebbero distribuiti. Tre mesi fa, stando alle analisi economiche Apple ha fatturato nell’area tra Hong Kong e Taiwan un fatturato di 9,551 miliardi di dollari (+19% annuo) su ricavi totali per 53,3 miliardi (+17%). Il 31 luglio scorso il ceo di Apple, Tim Cook, disse che fino ad ora l’azienda non aveva risentito dei dazi imposti dagli Usa. Il governo Usa ha confermato che sta valutando se alzare quelle tariffe al 25% dal 10% per aumentare il pressing sulla Cina. Pechino ha risposto minacciando tariffe doganali su 60 miliardi di dollari di importazioni americane. La nazione asiatica risponde: “Sembra che le aziende Usa che fanno business in Cina siano le vincitrici del commercio tra Cina e Usa. Il mercato cinese è vitale per molti marchi americani famosi, dando a Pechino più spazio di manovra per giocare duro nel conflitto commerciale”.