Chi è Conte per decidere sì ai musei e no alle chiese? Schiaffo alla Costituzione per Renzi

Chi è Conte per decidere sì ai musei e no alle chiese? Schiaffo alla Costituzione per Renzi

Attualità

Chi è Conte per decidere? Il casus belli, delle esternazioni di Renzi sono quelle visite ai congiunti non meglio definiti, che siano fidanzate, mogli o amanti o anche affini, conviventi. “E la possibilità di celebrare funerali, con la presenza però di 15 persone al massimo? Il 16esimo che fai? Lo accoppi? Si deve dare una cornice di regole in cui la persona è libera di muoversi.”

Chi è Conte per decidere sì ai musei e no alle chiese? La politica non insegue i tecnici, quando è una cosa seria ha una sua dignità, che certi decreti purtroppo calpestano. Matteo Renzi ex premier e leader di Italia Viva, non ci sta alle restrizioni che continueranno anche dopo il 4 maggio e inveisce contro le dichiarazioni del premier italiano nella presentazione pubblica, ovvero l’anteprima, dell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. “E’ stata inferta, domenica, una ferita profonda al gioco istituzionale. Non si può prendere a schiaffi la Costituzione italiana”. Infervorato come non mai, complice il confinamento in casa ormai da quasi due mesi, in collegamento con Omnibus, su La7.

Chi è Conte per decidere Comunque si chiami il Presidente del Consiglio

Chi è Conte per decidere sì ai musei e no alle chiese? Una frase che risuona in tutta la sua durezza, richiamando alla mente simboli atavici, le radici cristiane, il Vaticano, il Papa solitario in piazza San Pietro. “Condividiamo dall’inizio le azioni del governo a sostegno dell’economia. – prosegue Renzi – Siamo pronti a dare una mano in uno spirito di concordia, per sostenere tutto ciò che è investimento sulla sanità, battaglia in Europa, lavoro. Quello che sta accadendo invece sui temi della libertà costituzionale è un autentico scandalo. Non è pensabile che il presidente del Consiglio dei ministri, comunque si chiami, con un dpcm decida chi si può incontrare o no. Uno va in macchina e tira fuori l’autocertificazione per cui va a incontrare la fidanzata. E il vigile chiede se è una fidanzata stabile. Siamo alla follia“.

Casus belli

Ah, ma allora il casus belli delle esternazioni di Renzi sono quelle visite ai congiunti non meglio definiti, che siano fidanzate, mogli o amanti o anche affini, conviventi. Eh sì che non è un termine giuridico, ma va detto che Conte stava parlando alla nazione, a tutti gli strati sociali, a tutte le classi d’età. Avrebbe dovuto dire “parenti e affini” ed escludere gli altri rappresentanti del variegato mondo delle relazioni affettive e sociali?

Chi è Conte per decidere? Ve lo spiego io

E Renzi spiega anche come cambierebbe il Decreto ultimo. “Il meccanismo per me è molto semplice: se ci sono 9000 posti in terapia intensiva e quelli occupati sono meno di 2000, la soluzione è semplice: si riapre con mascherine, con il metro di distanza e con tutti gli strumenti di sicurezza. Si dà una cornice di regole in cui la persona è libera di muoversi.” E certo, parlare fuori dal problema è semplice, starci dentro è altro. Soprattutto se il problema è qualcosa di nuovo, che non ha precedenti a memoria.

Non può essere il presidente del Consiglio a decidere chi posso baciare

Renzi poi cala sulla terra e parla di posti letto, numeri, fondi. “E’ vero – spiega ad Adn Kronos – oggi siamo in piena pandemia, ma l’emergenza discussa già a marzo erano i posti letto in terapia intensiva: oggi su 9000 posti in terapia intensiva sono occupati meno di 2000. La costituzione italiana non può essere cambiata con un decreto comunicato via Facebook e scritto in modo improvvisato. Non voglio che sia il presidente del Consiglio a decidere chi mio figlio può baciare e chi no. Il presidente del Consiglio può dire ‘d’ora in poi si esce con la mascherina perché il comitato tecnico-scientifico ha detto così’. Mi stupisce che nessuno dica niente. E la possibilità di celebrare funerali, con la presenza però di 15 persone al massimo? Una scelta bacata.  Il 16esimo che fai? Lo accoppi?”

Chiese e libertà di culto. E a Bojano l’altoparlante dice la messa

Chiese chiuse, una tristezza infinita. Secoli addensati tra le pietre, millenni di appartenenza, spazzati via da un virus. La pandemia risparmia i musei, ma non le chiese. Perché? I colloqui tra Palazzo Chigi e il Vaticano si fanno serrati. Siamo certi che si troverà una soluzione. Intanto don Giovanni, a Bojano, antica capitale dei Sanniti, dice la messa con un altoparlante potentissimo e tutto il quartiere può seguire il rito religioso. E’ un’idea, no?

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Mina Cappussi

Sono nata il 14 luglio, che è tutto dire! Docente a contratto per l’UNIVERSITA’ ROMA TRE, Facoltà di Lettere, dipartimento di Linguistica, Corso di “Metacomunicazione sul Web e New Media” Laureata con Lode in Scienze Politiche, Master in Management Sanitario Professionale di II livello Master in Diritto del Minore Roma Sapienza, Master in Didattica professione Docente, Perfezionamento in Mediazione Familiare e consulente di coppia Università Suor Orsola Benincasa Napoli, Diploma di Counselor, Master sull’Immigrazione e le Migrazioni Italiane Università Venezia, Master in studi su Emigrazione Forzata e dei Rifugiati - University of Oxford, Master Class in Giornalismo Musicale, Diploma DSA, Diploma Tecnologo per l'Archeologia Sperimentale. Scrittrice, saggista, giornalista, artista, iscritta all’Ordine dei Giornalisti, International Press Card Federation of Journalists, Direttore e Publisher dal 2008 del quotidiano internazionale UN MONDO D’ITALIANI

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