Idoneo, rivedibile, riformato o renitente? Dentatura guasta, mento sporgente, naso regolare o pronunciato, sa leggere? Lo scopriamo nei registri di leva o nei ruoli matricolari.
I nostri antenati erano militari? Sergenti? Caporali? Luogotenenti? Si è cercato di scoprirlo attraverso il corso di Genealogia che si tiene presso la sede del quotidiano internazionale “UN MONDO D’ITALIANI”. L’iter dello Stato Civile, esaminato dai corsisti, è ormai concluso. Nelle ultime lezioni saranno approfondite le vite di nonni, bisnonni, trisavoli. La storia militare dei nostri avi, illustrata dal docente Domenico Carriero durante l’incontro del 28 gennaio, è iniziata con la spiegazione dell’Esercito delle due Sicilie, anche Real esercito o Esercitonapoletano o esercito borbonico, la forza armata terrestre del nuovo Stato indipendente creato dall’insediamento della dinastia borbonica dal 1734 al 1861. Dopo l’unificazione dell’Italia, fu creato l’Esercito Italiano, la componente principale e più antica delle quattro forze armate, insieme alla Marina militare, l’Aeronautica Militare e l’Arma dei Carabinieri, tutte dipendenti dal Capo di Stato maggiore della Difesa. Nato come Regio Esercito nel 1861, assunse la denominazione attuale, dopo la nascita della Repubblica Italiana nel 1946. Le partecipazione militari più importanti dell’esercito italiano dal 1861 sono state: la Terza guerra d’Indipendenza del 1866, il colonialismo del 1882 attuato da Crispi, la Prima Guerra Mondiale dal 1915 al 1918, la guerra all’Etiopia, il sostegno alla guerra civile spagnola e l’occupazione dell’Albania durante il ventennio fascista e la Seconda Guerra Mondiale dal 1942 al 1945.
La leva obbligatoria, a partire dal 1862, si divide in tre fasi: la chiamata alle armi, documentata attraverso i Manifesti o l’Albo Pretorio; la visita militare,registrata sui Registri di Leva e visionabile sull’Archivio di Stato, accerta l’idoneità psico-fisica delle reclute e l’arruolamento definitivo. L’esito della visita poteva essere: idoneo (colui che veniva immediatamente arruolato al reggimento di assegnazione, che si occupava di tutto il ciclo addestrativo); rivedibile, chi doveva ripresentarsi l’anno seguente per effettuare nuovamente le visite in quanto giudicato temporaneamente inabile; riformato, colui che non era assolutamente idoneo al servizio militare. C’era anche il renitente, che non si presentava alla visita militare o alla chiamata alle armi (in genere erano persone emigrati all’estero). Ogni individuo che diventava ufficialmente militare poteva essere assegnato in tre diverse categorie: la prima era per chi aveva una sana e robusta costituzione fisica, la seconda per un individuo con problemi di salute e nella terza categoria erano presenti gli individui con difetti psicofisici un poco più accentuati, ma che li rendevano comunque idonei al servizio solo durante il periodo bellico. In tempo di pace erano in congedo illimitato. La durata della ferma militare poteva essere: ordinaria, che durava 18 mesi, minore di primo grado, di 12 mesi, minore di secondo grado, di 6 mesi e minore di terzo grado, di tre mesi. Le condizioni che conferivano titolo alle ferme minori erano determinate dalla legge di censo, di riconoscenza verso caduti o menomati per cause militari, di trattamento di favore usato a fratelli consanguinei di militari in servizio alle armi con ferme speciali.
I Caduti in guerra vengono ricordati attraverso l’Albo d’Oro, l’elenco dei Militari dell’Esercito, della Marina e della Finanza, morti o dispersi durante la Prima Guerra Mondiale. Il registro è consultabile sul sito del Ministero della Difesa. I sacrari militari più importanti sono in Trentino e in Veneto. I militari italiani sono sepolti anche in Austria, in Polonia e in Germania. Altri cimiteri sono quelli di: Redipuglia, Oslavia e Caporetto, dove i nomi dei militari sono stati catalogati in registri cartacei.
“Nel prossimo incontro, sabato 4 febbraio – dichiara la direttrice del corso, Mina Cappussi – il docente analizzerà le fonti presenti all’interno di un Archivio Parrocchiale, dai registri di battesimo, di matrimonio e di morte, fino agli stati delle anime”.
“Oggi – ha affermato Domenico Carriero – abbiamo affrontato il tema della ricerca militare, dal momento della chiamata, alla visita militare, all’esito della verifica di idoneità, alla compilazione del ruolo matricolare, alla ricerca dei caduti in guerra. I corsisti hanno avuto modo di capire quanto facilmente accessibili siano i Registri di Leva e i Ruoli Matricolari, conservati presso l’Archivio di Stato, e quante informazioni importanti essi contengano: dalla fisionomia del soldato, al suo percorso militare, alle onorificenze. Il percorso militare tracciato nei ruoli matricolari ci può dare informazioni anche su eventuali ricoveri in ospedali militari, permessi, licenze premio, attestazioni di buona condotta. Nel prossimo incontro analizzeremo le fonti presenti all’interno di un Archivio Parrocchiale. Faremo anche degli esercizi di lettura di testi che risalgono al XVI secolo.”
La settima lezione si terrà sabato 4 febbraio, dalle ore 11:00 alle 13:00, presso la sede del quotidiano “UN MONDO D’ITALIANI” in Piazza Terre Longhe a Bojano. Per iscrizioni o informazioni telefonare al 338- 8918290 oppure scrivere a [email protected].
di Mina Cappussi e Giuseppe Priolo
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