Carne di cane allevatore. Un allevatore Sudcoreano cambia stile di vita, smette di allevare carni da cane per coltivare cavoli e altri ortaggi. Dopo aver lanciato nel 2015 un programma per sostenere gli allevatori nella transizione, Human Society International è riuscita ad ottenere la sedicesima chiusura di un allevamento
Carne di cane? Può sembrare strano, ma c’è chi la mangia con gusto. Le conseguenze di quest’aberrazione le abbiamo sotto gli occhi tutti con uno spillover che ha fermato il mondo con milioni di morti. Ha allevato cani per quasi 40 anni, gli animali non erano destinati però all’amore di qualche famiglia, ma al macello. Ora però Nakseon Kim, un allevatore coreano, ha deciso di lasciare questo business per dedicarsi alla coltivazione di cavoli e altri ortaggi. Così oltre 70 cani sono stati liberati dalle loro sofferenze e da un destino crudele per avere una seconda possibilità. Tra le crescenti opposizioni sudcoreane al consumo di carni e una serie di nuovi regolamenti e sentenze giudiziarie che hanno frenato il settore, molti allevatori come il signor Kim sono in cerca di una via d’uscita, di una nuova vita. Ad un’unica condizione, salvare i propri cani.
Carne di cane. Grazie a Humane Society International una storia a lieto fine
Carne di carne allevatore. L’uomo dopo aver mandato gli animali al macello per anni, ha deciso di convertire la sua attività dopo aver ricevuto la proposta di Humane Society International, un’organizzazione internazionale che salva, rieduca e cerca una nuova casa per ogni cane. “Sembrerà strano – ha detto il signor Kim – ma ho iniziato ad allevare i cani proprio perché mi piacciono questi animali”. “Non sono mai stato un grande amante della loro carne – continua in seguito l’allevatore sudcoreano – avevo alcuni cani e così ho iniziato ad allevarli. Quando ne avevo 20 o 30 ho iniziato a venderli perché pensavo che avrei potuto guadagnare, ma non è andata così.Non guadagno nulla e con la crescente pressione del governo non è affatto un buon affare”.
Cuccioli uccisi e mangiati come una prelibatezza
Sulla sua proprietà a Hongseong, gli animalisti hanno trovato cani di razza tosa, jindo coreani, barboncini, beagle, husky, golden retriever, pomerania, chihuahua e Boston terrier per due commerci crudeli: quello della carne e quello dei cuccioli. Tutti tenuti in gabbie fatiscenti e sporche, circondati da escrementi e spazzatura, alcuni cani sono destinati al macello mentre altri alla vendita come animali da compagnia. L’industria coreana della carne di cane sta tentando di differenziare tra cani da compagnia e cani da carne, ma la realtà è che per questi animali il destino dipende solamente da dove si possono trarre i maggiori profitti.
L’associazione che salva la vita
Carne di cane allevatore. Dopo aver lanciato nel 2015 un programma per sostenere gli allevatori nella transizione, Human Society International è riuscita ad ottenere la sedicesima chiusura di un allevamento. Ora i cani verranno trasferiti in diversi rifugi partner in Canada e negli Stati Uniti, con l’obbiettivo di trovar loro nuove case adottive. In attesa che le restrizioni di viaggio a causa del Covid-19 si allentino, gli amici a quattro zampe verranno portati in una struttura d’accoglienza temporanea in Corea del Sud. Una volta usciti sani e salvi dall’allevamento, i cani riceveranno immediatamente un controllo veterinario completo e avrà inizio il lavoro di riabilitazione. Human Society International spera che il modello proposto accelererà la fine di questa controversa e crudele industria, dimostrando al Governo coreano che con un aiuto concreto gli allevatori coinvolti, la transizione può funzionare.
Il consumo di carne e di cane è in costante calo in Corea del Sud ed è già vietato o severamente limitato a Hong Kong, a Singapore, a Taiwan, Tailandia e nelle Filippine. Nel 2018, la capitale indonesiana e quella vietnamita hanno messo fine al commercio di carne. E mentre la pressione globale per chiudere permanentemente i Wet market asiatici aumenta alla luce del Covid-19, i rischi per la salute umana dal consumo di carne di cane in Corea del Sud e in tutta l’Asia, stanno rafforzando le richieste di intervento nel continente.
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