L’inglese non sarà più la lingua ufficiale mondiale? Se fosse così, si aprirebbero importanti opportunità per l’Italia, per far valere una lingua che porta insita dentro di sé una cultura antica che il mondo ci invidia. E’ il leit motiv del Festival della Musica Italiana in Argentina e il focus del Molise Noblesse Festival.
(UMDI – UNMONDODITALIANI) La lingua italiana Great Again, di nuovo grande?. Si è tenuta lo scorso 8 settembre, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, la conferenza di presentazione del Festival della Musica Italiana in Argentina, giunto alla terza edizione. Un evento che si tiene sia in Argentina che in Italia. La manifestazione, che si è tenuta nel prestigioso storico teatro Villa Torlonia di Roma, ha tra gli obiettivi più importanti quello di rafforzare il ponte socio-culturale che, veicolato attraverso l’arte della danza e della musica, rende l’impegno più facile per accumunare le comunità italo-argentine, in uno scambio di esperienze e tradizioni che così presentate, si rendono più fruibili dalle popolazioni dei due mondi. Presente al Convegno di presentazione, moderato da Gianni Lattanzio, anche Mina Cappussi, direttore del quotidiano internazionale Un Mondo d’Italiani, dedicato ai milioni di italiani residenti all’estero.
“Un Mondo d’Italiani – ha dichiarato la Cappussi – è uno dei pochi quotidiani al mondo dedicati agli Italiani ovunque. Abbiamo scelto di sostenere e veicolare il Festival della Musica Italiana in Argentina per tre motivi: per l’amicizia con Nicolas Moretti, centro, questo geniale tessitore di relazioni proficue tra Italia e Argentina, che mette a frutto le sue competenze quale Direttore dell’Agenzia di Coordinazione Territoriale Italia-Argentina, nonché coordinatore del Corridoio Produttivo Turistico Culturale, per promuovere e rinsaldare i rapporti tra le due comunità e soprattutto per trasformarli in rapporti produttivi, da un punto di vista turistico, culturale, economico; per l’amicizia con un’altra geniale pedina organizzativa che è Claudio Berardinelli, fondatore e presidente di Euroshoworld, che gestisce con maestria e grande professionalità la fase italiana del festival, ma soprattutto abbiamo scelto di abbracciare e fare nostra l’iniziativa perché CI CREDIAMO e perché siamo convinti che la Musica, l’Arte, la Cultura sono in grado di valicare i confini territoriali e abbattere le barriere linguistiche, sociali, geografiche”.
LA LINGUA DI DANTE GREAT AGAIN
“A proposito di lingua. Leggevo qualche giorno in un articolo di Tommaso Tecchi – ha affermato Mina Cappussi – che i tempi potrebbero essere propizi per rendere la lingua italiana “GREAT AGAIN”, di nuovo grande. Parliamo della lingua di Dante, tanto di moda nel mondo. All’EUROVISION SONG CONTEST 2017 il vincitore dell’ultimo Sanremo, Francesco GABBANI, ha portato a casa il Premio Sala Stampa. Il cantante toscano era tra i pochi partecipanti a cantare nella sua lingua madre, in ITALIANO. Potrebbe essere un caso, e invece è un segnale, se consideriamo un altro fatto. Lo scorso 5 maggio il Presidente della Commissione Europea, il lussemburghese Jean Claude Juncker, in occasione della conferenza a Palazzo Vecchio a Firenze, ha pronunciato un DISCORSO IN FRANCESE, annunciando la decisione di NON UTILIZZARE PIU’ LA LINGUA INGLESE negli eventi ufficiali dell’Unione Europea. La motivazione? Juncker ha dichiarato che “l’inglese sta perdendo importanza” anche e soprattutto a causa della brexit. Alla luce di quanto accaduto, il fatto che Gabbani abbia cantato in Italiano all’Eurovision Song Contest è effettivamente un segnale”.
LA LINGUA UFFICIALE DIVENTA L’ITALIANO
“Nicolas Moretti e Claudio Berardinelli – ha proseguito Mina Cappussi – sono stati dunque lungimiranti, in tempi non sospetti, a pretendere che l’ultimo step del concorso, il Gran Finale del Festival della Musica Italiana in Argentina, parli esclusivamente italiano. Al concorso si accede con brani cantati in qualunque lingua, inglese, spagnolo, francese, per poter consentire la più ampia partecipazione e solleticare il maggior numero possibile di interpreti, ma nel proseguo la lingua ufficiale diventa l’italiano, e anche chi non lo conosce, è “costretto”, se non ad impararlo, a farci i conti, a studiarne la fonetica, la musicalità, il carattere…”.
L’ORGOGLIO ITALIANO E L’IDENTITA’ DELLE RADICI
“Se la predizione di Juncker dovesse rivelarsi vera – ha spiegato Mina Cappussi – ovvero che a breve l’inglese non sarà più la lingua mondiale, si aprirebbero importanti opportunità per l’Italia, per far valere una lingua che porta insita dentro di sé una cultura antica che il mondo ci invidia. E’ il senso e il focus del Molise Noblesse Festival, il “riappropriarsi dell’orgoglio e dell’identità delle radici”, ed è il leit motiv del Festival della Musica Italiana a La Plata, dove milioni di Italiani e di oriundi, di 3^, 4^ e successive generazioni, non aspettano altro”.
60 MILIONI DI ORIUNDI ITALIANI
“I tempi sono maturi, ci sono le premesse, per rendere di nuovo appetibile, fashion, cool, come si dice, la lingua italiana. L’articolo di Tommaso Tecchi – ha concluso Mina Cappussi – terminava con l’invito a trovare i giusti ambasciatori per riprenderci il primato del Bel Paese. Ebbene, gli alcuni ambasciatori sono qui stamattina nella sala stampa del Parlamento italiano: stiamo facendo ognuno la propria parte per promuovere l’Italia e nutrire il perduto orgoglio italiano, per riavvicinare l’Italia ai 60 milioni di oriundi che vivono fuori dall’Italia, i veri ambasciatori dell’immagine della nazione nel mondo!”. L’evento ha visto l’intervento, oltre che di Mina Cappussi, di Nicolas Moretti del Corredor Productivo, Claudio Berardinelli di Euroshoworld, la vincitrice del Festival 2016, Maite Uriztondo, la giornalista Antonietta De Vizia.