Cane con il Covid: il cucciolo sta bene. La sua carica virale è bassa e non rappresenta un rischio di infezione per gli umani. Nel mondo, sono già stati registrati casi di animali domestici risultati positivi al virus: nessuno di loro ha infettato delle persone
Cane con il Covid,registrato in Italia, precisamente a Bitonto in provincia di Bari, vede come protagonista una barboncina. Una femmina di un anno è mezzo che fortunatamente sta bene. Sia i coniugi sia il figlio minorenne, proprietari dell’amico a quattro zampe, sono a loro volta risultati positivi al tampone. A certificare il contagio del cane ci ha pensato il servizio veterinario, anche se il tampone all’animale ha evidenziato comunque una bassa positività. L’assessore alla Salute della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco, ha spiegato la situazione, negando che ci siano pericoli per gli esseri umani.
Cane con il Covid: nessun pericolo per l’uomo
Il contagio del barboncino non rappresenta un problema sanitario. Lo ha certificato il virologo Pierluigi Lopalco, assessore alla Salute della Regione Puglia, che ha ricordato come, da quanto emerso fino ad ora, i cani non siano ospiti in grado di diffondere il contagio. Dunque, il barboncino sarebbe stato infettato dalla famiglia che lo accudisce. Il cucciolo sta bene. La sua carica virale è bassa e non rappresenta un rischio di infezione per gli umani. Nel mondo, comunque, sono già stati registrati casi di animali domestici risultati positivi al virus: nessuno di loro ha infettato delle persone. Anche il professore ordinario di malattie infettive degli animali all’Università di Bari, Nicola Decaro, ha aggiunto che riscontrare la positività nel barboncino è stato un colpo di fortuna, dato che si tratta del primo esemplare canino trovato con l’infezione in corso e la presenza dell’Rna virale.
Animali e Covid, i gatti quelli più a rischio
Il primo caso di cane positivo al Covid-19 nel mondo è emerso in Cina lo scorso marzo, sottoposto a quarantena insieme alla sua padrona. Secondo gli studiosi, gli animali sarebbero molto sensibili al virus, ma non trasmetterebbero la malattia alle persone. E soprattutto non sembra che per loro sia fatale. Tra cani e gatti, però, sono i secondi a essere più predisposti a contrarre il Coronavirus. Anche per loro, comunque, vale la stessa regola dei primi: non rappresenterebbero uno strumento di contagio per gli esseri umani. Per chi è positivo e ha in casa un animale domestico, gli esperti raccomandano di affidarli a persone sane che possano prendersene cura, evitando che si possano ammalare.
Covid amici a quattro zampe: positivi e asintomatici
“A livello mondiale tutti i casi di cani, e gatti che spesso sono più sensibili al coronavirus, positivi sono asintomatici. E saranno circa una ventina i casi conosciuti – aggiunge Decaro – con una carica batterica molto bassa e quindi non infettante. Come anche il caso della barboncina di Bitonto”.
“Lo studio coordinato dall’Università di Bari è stato condotto su 919 animali del Nord Italia esaminati tra marzo e giugno – sottolinea l’infettivologo – di questi alcuni erano conviventi con pazienti Covid, 64 cani e 57 gatti, tutti sono risultati negativi”. “Mentre rispetto alla popolazione totale esaminata – continua l’infettivologo – il 3,3 percento dei cani e il 5,7 percento dei gatti ha presentato anticorpi della malattia”. La particolarità della barboncina di Bitonto è invece di essere il primo caso esaminato di cane con ancora il virus attivo. Lo studio di Decaro è in fase di pubblicazione.
Il consiglio di Decaro? Nel caso si abbia un animale domestico e si risulti positivo “occorre, per la tutela della salute dei nostri animali, affidarli ad amici o parenti non positivi che possano prendersene cura. I cani o gatti positivi non sono un pericolo per l’uomo – precisa Decaro – il rischio di contagio dal cane o dal gatto è quasi zero”.
- Obbligo mascherina all’aperto a Guglionesi. L’ordinanza del presidente della Regione e del Sindaco
- Ufo avvistati in tutt’ Italia. Il video diventa virale
- First lady USA Jill Biden arriva alla Casa Bianca
- BMTA Paestum XXVI edizione, tra archeologia e cultura
- Genealogia a Napoli. Asmef e Un Mondo d’Italiani: joint venture alla scoperta delle radici col corso in via Toledo