Scarth Street e l’emigrazione molisana in Canada. La storia non può essere cancellata. I rifugi sotterranei antiaerei nel capoluogo di regione.
(UMDI – UNMONDODITALIANI) Un anniversario importante per la città di Campobasso. Il 14 Ottobre 2016 ricorre infatti il 73esimo anniversario dell’arrivo dell’esercito canadese nel capoluogo molisano e la conseguente liberazione della città dall’occupazione nazifascista. “L’arrivo dei canadesi in città è un tratto rilevante della storia di Campobasso, la quale ha stabilito un rapporto di vicinanza anche diplomatica con quella popolazione tant’è che, dopo la seconda guerra mondiale, c’è stata una seconda emigrazione molto forte dal Molise verso quel Paese” – afferma Michele Durante, presidente del Consiglio comunale di Campobasso.
“Si tratta di un aspetto della storia della città – ha proseguito il presidente dell’assise di Palazzo San Giorgio – che va riscoperto, conosciuto, approfondito e studiato perché costituisce una tappa importante della maturazione della società campobassana. Le iniziative previste quali il convegno e la visita dei rifugi sotterranei antiaerei e di altri luoghi della memoria che si trovano nel centro storico serviranno a ricollocare storicamente l’arrivo e la permanenza dell’esercito canadese nella nostra città. Le ultime tracce di questo passaggio vanno assolutamente recuperate e protette perché hanno un’importanza, non semplicemente grafica, nell’assetto del territorio della città di Campobasso nel periodo conclusivo della seconda guerra mondiale; prendiamo ad esempio la famosa indicazione stradale ‘Scarth Street’, per la quale da anni si parla di un recupero e tutela.
Queste attività serviranno a preparare il 75esimo anniversario della ricorrenza che cadrà nel 2018. Questo anniversario – ha concluso Durante – conferirà all’evento una maggiore importanza sia dal punto di vista dell’approfondimento storico sia come momento di socialità e di riscoperta di luoghi, persone e storia cittadina e andrà organizzato con una visione più ampia anche sotto il punto di vista diplomatico”.