Intervista esclusiva UMDI di Alessandro Beccalossi *
Bullismo corri che passa! Tutto iniziò alle Medie, con la professoressa che mi chiamava “polpetta” perchè ero sovrappeso. Mi avevano escluso dal gruppo della classe su Whatsapp. Mi è stata utile la corsa,sono riuscito a dimagrire molto, ma la vera svolta mentale l’ha portata la lettura di libri sulla crescita personale. Ora Marco è diventato un modello per molti giovani vittime di bullismo
Bullismo corri che passa. “Non sono un runner, ma ho corso 21 km per 102 giorni consecutivi”. Si presenta così sul suo profilo Instagram Marco Matteazzi, vicentino di 24 anni.
Bullismo corri che passa: le corse estreme per superare le umiliazioni subite
Il ragazzo è noto nei vari social per la sue corse estreme nell’ultimo anno e per ciò che lo ha spinto a farle, da quanto d’umiliante ha dovuto subire all’interno delle mura scolastiche.
La prof mi chiamava polpetta
«È iniziato tutto alle medie, durante l’ora di educazione fisica. – racconta il giovane – La professoressa mi chiamava “polpetta” per via del mio peso. Da allora hanno preso a prendermi in giro non solo in classe ma in tutta la scuola. Anche alle superiori la situazione non è stata diversa. Stavo da solo, mi avevano addirittura escluso dal gruppo della classe su Whatsapp, non parlavo con nessuno e, se lo facevo, era soltanto per difendermi».
«Non ho avuto occasione di parlarne con in miei genitori perché anche in casa non avevo una situazione piacevole e, per di più, non andavo bene a scuola. Infatti, mio padre si focalizzava su quello».
Sono riuscito a dimagrire, volevo essere diverso
«Dopo la bocciatura – continua Marco – ho deciso d’andare in un’altra scuola, una privata, ma col desiderio di ritornare nella precedente. Non volevo, però, far vedere il Marco di prima, volevo cambiare. Sotto il profilo fisico mi è stata utile la corsa. Quell’estate, prima del ritorno nella mia vecchia scuola, sono riuscito a dimagrire molto».
Ma la svolta sono stati i libri sulla crescita personale
«Quando mi sono presentato “diverso” nella scuola passata, ho percepito d’essere più considerato rispetto a prima, ma mi portavo dietro ancora varie insicurezze. In generale sapevo relazionarmi ancora poco. La vera svolta mentale l’ha portata la lettura di libri sulla crescita personale, ritrovandomi in molte situazioni descritte, riuscendo a vedere la vita in maniera più positiva attraverso un modo di pensare alternativo».
Un modello per i giovani
Ora Marco sembra intenzionato a non fermarsi più, vuole superarsi ogni giorno che passa, lanciando sfide con grande livello di difficoltà a se stesso per il futuro. E’ diventato un modello da seguire per molti giovani che si trovano o si sono trovati nella sua situazione vissuta a scuola.
Bullismo corri che passa e arrivi all’Exposcuola a Padova
L’Exposcuola di Padova l’ha già contattato perché tratti di bullismo. Nella città di Tito Livio, Gaspara Stampa, Andrea Palladio, Ippolito Nievo, Arrigo Boito, lo accoglieranno molti suoi “seguaci”. E, invitato da vari media che se lo contendono, racconta la sua particolare esperienza convinto che sia genericamente positiva per altri.
* Alessandro Beccalossi (studente universitario a Padova)
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