Bonifacio Chiovitti damnatio memoriae: la diatriba col Momsen, il gran ruzzolone tedesco, la via italiana allo studio dell’antichità e dell’epigrafia, la morte improvvisa, i figli degeneri. A Bojano in esclusiva la presentazione del lungo, difficile, rigoroso e approfondito studio di Francesco Tavone, lunedì 1 luglio 2024 alle 17,30 a Palazzo Colagrosso e in collegamento con Philadelphia. Un’esistenza dedicata a epigrafi e archeologia, ma non solo, tra medicina, erudizione, scienza, epigrafia, passione, politica
Bonifacio Chiovitti damnatio memoriae ha il sapore amaro di una sconfitta. Della cultura, della ricerca, dell’impegno, dello studio matto e disperatissimo che si perde nel nulla, nel buio della memoria corta dei conterranei, dei contemporanei, di una terra avara di gratitudine.
Bonifacio Chiovitti damnatio memoriae se ne parla il 1 luglio a Bojano
A riportare la luce sulla vicenda, uno studioso quale Francesco Tavone (che ha dato alle stampe anche un libro su Girolamo Pallotta e Alfonso Desiata), grazie al sostegno del Lions Club di Bojano e Molise Noblesse con Filitalia International. Lunedì 1 luglio alle ore 17,30, presso la Sala Universitaria di Palazzo Colagrosso, la presentazione del volume “Bonifacio Chiovitti, eclettico intellettuale molisano fra erudizione, ricerca e politica” che racconta di un’esistenza dedicate alle scienze dell’antichità e ai beni archeologici, ma non solo. L’evento, che ha il Patrocinio del COMUNE DI BOJANO, Assessorato alla Cultura, si aprirà con i saluti di CARMINE RUSCETTA Sindaco di Bojano; RAFFAELLA COLUMBRO, Assessore alla Cultura del Comune di Bojano, CARMEN D’AMICO Presidente Lions Club di Bojano, MINA CAPPUSSI Ceo di Molise Noblesse, Aitef, Filitalia International, docente Università Roma Tre, giornalista, direttrice del quotidiano internazionale “Un Mondo d’Italiani“.
Collegamento in tempo reale con Philadelphia, e Radio WGBB New York
Nel corso dell’evento è previsto un collegamento Meet con Philadelphia, Commissione Espansione della Filitalia International, organizzazione statunitense fondata dal dr. Pasquale Nestico nel 1987. Oltreoceano vogliono conoscere questo bojanese benemerito che ha dato lustro alla regione Molise e all’Italia. E non è escluso che possa diventare tema di un appuntamento, con la voce di Mina Cappussi (presiedente del chapter Bojano di Filitalia International), nel programma condotto da Attilio Carbone, dal titolo Melodie Italiane di Radio WGBB Long Island, New York, la più antica e longeva della Grande Mela, fondata nel 1924!
Gli interventi
Interverranno: SEBASTIANO MARTELLI, Professore di Letteratura italiana Università di Salerno; ORESTE GENTILE, Studioso di storia e archeologia; PIETRO PETTOGRASSO, Studioso di storia, FRANCESCO TAVONE, Autore del libro. Coordinamento e conclusioni affidate al giornalista GIORGIO RICO, che oltretutto ha scritto sulla Bovianum imperiale come caso di romanizzazione del Sannio.
Bonifacio Chiovitti è sconosciuto ai più, soprattutto ai giovani, né viene ricordato sui libri di storia, se non quelli specifici di archeologia, numismatica, epigrafistica, medicina.
La via italiana all’epigrafia rispetto alla Germania
Eppure Chiovitti ha inaugurato una “via tutta italiana” allo studio dell’antichità e dell’epigrafia, in piena autonomia rispetto alla Germania, che, nella prima metà dell’800 pretendeva una sorta di supremazia in tale settore. Uno studioso a tutto tondo, ridotto e annullato da una damnatio memoriae dovuta, certamente, al fatto che egli in vita non ha pubblicato gli esiti di tutte le sue ricerche, ma soprattutto determinata dalla dispersione, dopo la sua morte, della sua collezione di antichità, della sua biblioteca e soprattutto del suo prezioso archivio, contenente manoscritti, appunti, progetti di ricerche, carteggi e scritti vari.
Figli degeneri, Comune, Provincia e Governo distratti
Bonifacio Chiovitti, morto inaspettatamente, ha avuto la sfortuna di lasciare due figli che, invece di porsi a custodi della rilevante eredità culturale paterna, la fecero diventare oggetto, insieme ai beni materiali ricevuti dal padre, delle loro annose beghe giudiziarie, con il risultato che essa stoltamente fu frazionata. Il tutto, nell’indifferenza dell’Amministrazione comunale di Bojano, città natale di Chiovitti, della Provincia di Campobasso e dello stesso Governo italiano, che, invece, avrebbero dovuto operare per salvaguardare almeno la collezione- museo chiovittiana.
Nemo propheta in Patria
“Il mio interesse per Bonifacio Chiovitti – ricorda Francesco Tavone, autore, tra l’altro, di uno scritto su Girolamo Pallotta – risale a molti anni addietro e a destarlo sono stati i giudizi lusinghieri espressi nei suoi confronti da vari uomini di cultura della fine dell’Ottocento e dei primi decenni del Novecento enel contempo questo disconoscimento post mortem del suo valore di studioso autorevole, di erudito, di ricercatore e di politico. Obiettivi della ricerca sono stati: una ricomposizione della sua figura di uomo di talento che dedicò tutta la sua vita allo studio; attenzione alla sua formazione e i suoi interessi culturali di botanico, medico, esponente della letteratura di montagna, studioso di rilievo di archeologia, ed epigrafia, numismatica, filologia, collezionista, appassionato di libri, politico aderente al cattolicesimo e al neoguelfismo, nonché al ruolo da lui svolto nella tutela dei beni storico-culturali, in particolare di quelli archeologici”.
Cappussi: il gran ruzzolone tedesco
“Come Molise Noblesse, come chapter Filitalia International e Aitef Molise – spiega Mina Cappussi – ci siamo interessati al Chiovitti per la sua passione per l’archeologia e le antichità, ma soprattutto per l’interesse verso i Sanniti. Non a caso l’ultimo premiato Heroes Award Filitalia International voluto dal dr. Pasquale Nestico è il prof. Adriano La Regina, per l’importante contributo dato alla storia dei Sanniti in Molise. Una nota di colore. La diatriba tra il Nostro e Teodor Mommsen il quale aveva pensato, erroneamente, di identificare la Bovaianom sannita con l’attuale Pietrabbondante, mentre è acclarato che non può che essere l’attuale Bojano la nota capitale dei Sanniti Pentri di cui parla Tito Livio e altri eminenti studiosi del passato. A Bojano si racconta che, stizzito dalle tesi del collega tedesco che era andato a trovarlo nella sua casa di Bojano e lo stava salutando sull’uscio, Chiovitti lo abbia spinto per scale in una rovinosa caduta rimasta nella storia locale come il ruzzolone tedesco”
D’Amico: Lions, Cultura, Storia, Lettere, Scienza
“Patrociniamo sempre con entusiasmo le attività culturali – sottolinea la presidente dei Lions di Bojano, Carmen D’Amico – in particolare la presentazione di libri, che sottendono sempre uno sforzo importante, di studio e di ricerca. Ci fa particolarmente piacere valorizzare uno storico, quale è Francesco Tavone”
Chiovitti un italiano illustre, prima che un molisano
“L’ampiezza e l’eterogeneità dell’opera chiovittiana – conclude Tavone – ha richiesto un costante e laborioso impegno sia perché non è stato facile sopperire alla documentazione mancante sia perché ho ritenuto che il modo migliore per far comprendere Chiovitti fosse quello di farlo “uscire” dal contesto comunale in cui ha vissuto, cosa che lui costantemente ha perseguito, e d’inserirlo nelle dinamiche culturali prevalentemente nazionali della sua epoca. Ecco allora la scelta d’introdurre con ampie contestualizzazioni, che si pongono come brevi saggi, i momenti salienti della sua produzione, insistendo in particolare sulla storia della letteratura di montagna, sulle scienze dell’antichità e sulla genesi e lo sviluppo della tutela dei beni storico-culturali”.
Dopo di me: il libro come spunto per ricerche future
Di fondamentale importanza per la ricostruzione almeno virtuale della biblioteca e della collezione-museo chiovittiane è risultata la relazione manoscritta, puntuale e inedita, del 1897, del professore Raffaele Parisi di Napoli, incaricato in sede giudiziaria di procedere al loro inventario e alla loro valutazione economica in occasione della causa che vede contrapposti i figli di Chiovitti, Nicola e Domenico.Frutto del lavoro svolto è la monografia che ora si dà alle stampe che vuol essere un omaggio all’insigne personaggio del Molise con la consapevolezza che si sarebbe potuto fare di più se si avesse avuto a disposizione un maggior numero di documenti. Spero, in ogni caso, che il lavoro non cada nel vuoto e che qualche altro studioso dopo di me si dedichi a Chiovitti”.
La corrispondenza con i ministri Bonghi e De Sanctis, Cavedoni, Garrucci, De Gubernatis e Mommsen
La monografia si chiude con un’appendice nella quale sono riportate epistole scritte o ricevute da Chiovitti avendo per interlocutori varie personalità di spicco, fra cui Giuseppe Fiorelli, i ministri Bonghi e De Sanctis, Cavedoni, Garrucci, De Gubernatis e Mommsen; sono pure presenti due suoi progetti per la tutela dei beni storico-culturali, prettamente quelli archeologici, l’allocuzione da lui tenuta nel 1847 in qualità di presidente del Consiglio distrettuale d’Isernia, delle sue “lettere erudite” riguardanti il campo della medicina, altri testi apparsi in miscellanee e in periodici di carattere culturale, ai quali si aggiungono alcuni scritti pubblicati da amici dell’intellettuale molisano dopo la sua morte.
Imparentato con Girolamo Pallotta
Bonifacio Chiovitti nasce il 1 giugno 1810 a Bojano. Il 14 gennaio 1846 sposa Angela Gatta, appartenente ad una famiglia di ricchi proprietari e professionisti, ma imparentata anche con la famiglia Pallotta, perché la madre di Angiola è figlia di Rosa Pallotta, zia di Girolamo Pallotta, illustre patriota risorgimentale e deputato del Regno delle Due Sicilie.
L’asse Germania – Bojano
La fama di Bonifacio di eccellente conoscitore delle epigrafi romane e osche dell’antico Sannio lo fa diventare punto di riferimento degli studiosi che, nell’800, soprattutto dalla Germania, arrivano nell’Italia Meridionale per studiarne le antichità. Una delle tappe dei loro viaggi è il Molise e giuntivi è inevitabile esplorare Bojano, data la sua passata grandezza e la diffusa presenza di reperti sul suo territorio e nel circondario.
Tra i più rilevanti botanici del Regno, come il paleontologo Mainelli
A Bonifacio si deve inoltre la catalogazione di vari fiori e piante del Matese, tanto che il suo nome figura tra quelli dei più rilevanti botanici del Regno. La storia si ripete. Di Bojano è anche uno tra i più noti paleontologi, Michele Mainelli, di recente scomparso. Attendiamo che almeno gli si dedichi una strada…
Quaderni di Porta della Torre
I “Quaderni di Porta della Torre” vogliono essere uno strumento d’informazione, di lavoro e di circolazione dei saperi storici. Nello specifico essi si pongono come possibile voce, punto di riferimento, luogo d’incontro degli studiosi della storia di Bojano, in particolare, e del Molise. Il nome: “Porta della Torre”, intende accendere i riflettori sull’omonimo e caratteristico sito storico di Bojano, mutilo dopo la perdita della sorgente del Cannello e di gran parte della popolazione. Inoltre vuol essere un invito a entrare nella “porta” di una virtuale “torre” per esplorare il variegato paesaggio offerto dalla Storia, per poi immergervisi al fine di approfondirne i vari aspetti, con modalità tali da rendere possibile una corale seppur differenziata partecipazione ai risultati raggiunti.
E ancora
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