Nella conferenza stampa, tenutasi presso la sede della Regione Molise insieme al presidente Paolo Di Laura Frattura, Amadori ha illustrato alla stampa gli avanzamenti del piano di rilancio della filiera molisana, confermando i suoi piani.
(UMDI – UNMONDODITALIANI) La Gam di Bojano si riavvierà entro il 2020, riprendendo la produzione. I 170 dipendenti che saranno riassorbiti compresi i 37 lavoratori impiegati nell’incubatoio, costeranno 50 milioni di euro dell’investimento totale, comprese le risorse necessarie per bonificare la parte strutturale dell’azienda. Nella conferenza stampa tenutasi presso la sala della Giunta regionale a Campobasso, presenti i massimi esponenti dell’azienda Amadori e il Presidente Frattura sono stati esposti i contenuti dell’accordo e quindi gli avanzamenti del piano di rilancio della filiera molisana con la conferma di quanto è stato siglato nell’intesa con Invitalia. Dopo l’incontro al MISE del 13 febbraio con i rappresentanti del Ministero, della Regione e dei sindacali locali, Amadori ha voluto ribadire i propri impegni per creare una filiera di alta qualità in Molise, da realizzarsi attraverso un piano d’investimenti per oltre 45 milioni di euro, includendo l’acquisizione del complesso tramite la controllata Società Agricola Vicentina, la sua ristrutturazione e riqualificazione.
GLI INVESTIMENTI
Gli investimenti riguardano l’incubatoio, lo stabilimento di trasformazione, che saranno inseriti nella filiera integrata Amadori, formata da oltre 800 allevamenti su tutto il territorio nazionale. I dirigenti dell’azienda hanno confermato che il nuovo incubatoio riaprirà entro il prossimo novembre per impiegare i primi 30 lavoratori attualmente in cassa integrazione: un numero destinato a raddoppiare una volta che l’incubatoio sarà a completo regime. Il macello e la sala taglio dedicati alle prime e seconde lavorazioni riassorbiranno non meno di 100 addetti, sempre fra coloro che sono tuttora in cassa integrazione. La riattivazione dell’impianto produttivo sarà cofinanziata al 40% dal MISE e dalla Regione, attraverso il contratto di sviluppo la cui domanda è stata presentata negli scorsi giorni dall’azienda a Invitalia. Dopo la presentazione dell’istanza, si stimano circa 10 mesi per la stipula del contratto. Saranno poi necessari 36 mesi per la completa ristrutturazione e riqualificazione, come indicato nell’intesa firmata il 28 febbraio 2017 a Roma. Nel corso dell’incontro l’azienda ha ribadito la propria volontà di rispettare questa tabella di marcia, confidando nel proseguimento di un positivo e costruttivo rapporto con le istituzioni e le parti sociali del territorio, perché il piano giunga alla completa esecuzione nei termini stabiliti. Amadori è già presente in Molise da oltre 10 anni con 63 allevamenti tradizionale inseriti all’interno della propria filiera integrata che conta oltre 800 allevamenti in tutta Italia. Una storia imprenditoriale importante su un territorio dove ora l’azienda vuole rafforzarsi con una nuova sfida: essere protagonista di una rinnovata fase di sviluppo che, oltre alla crescita economica, assicuri stabilità, sicurezza e benessere anche a livello sociale. Per il Presidente Frattura si apre un altro scenario, un futuro molto importante per la filiera locale e per il suo indotto con opportunità specifiche e diversificate per il territorio a sostegno di attività imprenditoriali strategiche collegate anche ad una serie di servizi e quindi in sinergia con i presidi amministrativi locali.