30 milioni le persone decedute a causa del virus negli ultimi 20 anni. Iniziare immediatamente i trattamenti è essenziale se si vuole sconfiggere la malattia. Tymothy Brown, il primo uomo a guarire dall’Aids
Ha fatto parlare di sé una bambina sudafricana che è diventata il terzo caso al mondo, certificato, di minore ad aver sconfitto il terribile virus dell’Aids, dopo essere stata sottoposta ad una cura di 10 mesi nel suo primo anno di vita. Dopo nove anni di sospensione dall’assunzione di farmaci, la bimba è ancora in fase di remissione.
I risultati del trial sono stati annunciati qualche giorno fa in un convegno sull’Aids, svoltosi a Parigi. La guarigione è stata possibile grazie ad un cocktail di farmaci retro-antivirali e, in buona parte, alla tempistica. È opinione di molti medici, che se fossero stati somministrati più avanti col tempo, non avrebbero avuto effetti benefici. Tymothy Brown, questo il nome del primo uomo, da quando si è diffuso l’Aids nella popolazione mondiale, ad essere guarito, nel 2007. Il “paziente di Berlino”, questo il soprannome dato a Brown, venne sottoposto ad un trapianto di cellule staminali e i medici dimostrarono così che una cura per l’ Hiv non era impossibile, come ritenevano, e ritengono ancora oggi, molti.
Una nuova speranza
La ricerca per trovare una cura definitiva è ancora in corso, ma sta facendo passi da gigante, come confermano questi due casi. Negli ultimi 20 anni sono più di 30 milioni le persone decedute a causa del virus e altrettanti sono quelli costretti a convivere tutt’oggi con questa terribile malattia. Grazie alle terapie sviluppate negli ultimi anni, però, una condanna a morte sicura, si è trasformata in una affezione permanente e fastidiosa. Con il caso di guarigione della bambina africana, tutti quelli che hanno contratto il virus possono tornare a sperare in una vita migliore, anche se, come concordano tutti i medici e ricercatori, iniziare presto i trattamenti è la cosa migliore se si vuole davvero raggiungere qualche risultato.
Di Massimiliano Rossi
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