La pivot della Magnolia Campobasso Lucia Di Costanzo sabato, nel successo delle rossoblù in casa della Virtus Cagliari, è stata determinante ai fini del risultato con ben 13 punti
(UMDI-UNMONDODITALIANI) Lucia Di Costanzo è il pivot della Magnolia Campobasso nell’organico di coach Sabatelli, un totem che si fa sentire a livello di sostanza e fondamentali sul parquet. Sabato, nel successo dei #fioridacciaio in casa della Virtus Cagliari, la lunga partenopea è stata semplicemente perfetta dalla linea dei liberi (7/7) arrivando ad essere – con tredici punti – una delle top scorer tra le sue a quota 13 punti (gli stessi di Mancinelli e Bove) in una serata da sedici di valutazione.
Avvio a spron battuto
Un avvio a spron battuto che, al di là di qualsiasi etichetta o formalismo, nelle considerazioni della giocatrice campana era un traguardo, di fatto, atteso. «Ho sempre avuto una fiducia infinita in questo gruppo – spiega – sin dal primo giorno di allenamento. Stiamo lavorando sodo dal 19 agosto e dentro di me ho sempre avuto, chiara e netta, la sensazione che potessimo arrivare a questo punto. Siamo passati tra gare intense, dove si è anche sofferto, ma l’unione di quest’organico è stato il fattore che ci ha permesso sempre di fare la differenza».
Rosa profonda
Del resto, con almeno nove rotazioni utili, le magnolie riescono a dare un’impronta notevole alla contesa. «L’avere una panchina molto lunga – riconosce ancora – è un punto di forza non da poco anche perché permette a tutte noi di poter essere sul parquet al massimo dell’intensità, sia in attacco che soprattutto in difesa, senza alcun tipo di speculazione o di retropensiero sulla situazione del momento. Così non ti risparmi affatto, perché sei sicura che c’è chi è pronto a coprirti le spalle senza che la qualità, nel complesso, ne risenta».
Sempre presente
L’attuale, peraltro, per Di Costanzo è un po’ una stagione 2.0 con la divisa rossoblù in occasione dello stacco tra quella che è stata la prima esperienza nell’anno d’esordio del club campobassano e l’attuale stagione.. «Da un lato – argomenta – è come se il torneo 2018/19 non ci fosse mai stato, dall’altro, invece, mi sono portata nel mio bagaglio ulteriori skill dalla mia esperienza a San Giovanni Valdarno, che sto mettendo sempre più a frutto in questa stagione». Al pari di Roberta Di Gregorio, tra l’altro, per Di Costanzo sono ancora tante, e tutte da esplorare, le piene potenzialità del gruppo dei #fioridacciaio. «Possiamo fare sicuramente molto di più – riconosce – e questo ci dà ulteriori stimoli in prospettiva. L’avere tutte noi un’esperienza importante alle spalle fa sì che, nel momento in cui troveremo la giusta fluidità, potremo esprimerci con maggiori sicurezze. Abbiamo tutte la consapevolezza di dover lavorare ancora tanto. Certo è che non siamo al massimo e stiamo portando a casa grandi risultati. La mia curiosità a questo punto è quella di sapere cosa potremo fare quando saremo al 100%».
Calendario favorevole
Nel frattempo, c’è anche il calendario ad ingolosire le rossoblù con due turni interni consecutivi (sabato contro il Cus Cagliari ed il 2 novembre contro Ariano Irpino) e, peraltro, anche la prospettiva – a medio periodo – di provare a mantenere l’imbattibilità sino alla nona giornata (occasione di sosta forzata per le campobassane). «Avere due gare davanti al nostro pubblico è per noi sinonimo di grande voglia, perché, nel nostro impianto, si respira tutta un’altra atmosfera e la spinta dei nostri tifosi riesce a trasmetterci quella marcia in più per ottenere, incrociando le dita, risultati positivi. È chiaro, abbiamo davanti a noi la possibilità di prenderci altri quattro referti rosa e di poter fare otto su otto, ma è anche vero che le gare vanno giocate una dopo l’altra ed occorre dare il massimo, tanto più perché, affrontando la capolista, tutte le altre squadre danno qualcosa in più per provare a fare il colpaccio». Soddisfazioni tra l’altro – quelle attuali – considerate in casa campobassana come un mero passaggio. «In primavera, coi playoff, inizia un altro campionato – chiosa Di Costanzo – ed è lì che sappiamo che ci troveremo di fronte a degli incroci di per sé decisivi».