Avvocato Cecchetti in carcere per essere stato riconosciuto colpevole di peculato ai danni di una persona affetta da gravi disturbi mentali, della quale era stato nominato tutore dal tribunale. Aveva sottratto oltre 200mila euro al poveretto che avrebbe dovuto tutelare. La sentenza emessa dal tribunale collegiale di Lucca (presidente Billet, Silvestri, Lottini): 3 anni di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici, 3 anni di interdizione dalla professione forense. Ha fatto danni anche in Molise
Avvocato Cecchetti in carcere per aver derubato un disabile. Tre anni di reclusione, altrettanti di interdizione dalla professione forense, più l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Questa la sentenza emessa ieri mattina dal tribunale collegiale di Lucca (presidente Stefano Billet, giudici a latere: Silvestri, Lottini) nei confronti dell’avvocato Raffaello Cecchetti, 69 anni di Viareggio, docente universitario alla facoltà di Ingegneria dell’Ateneo di Pisa.
Avvocato Cecchetti in carcere per aver approfittato di chi doveva tutelare
I giudici del Tribunale di Lucca in sezione collegiale lo hanno riconosciuto colpevole di peculato ai danni di una persona affetta da gravi disturbi mentali, della quale era stato nominato tutore dal tribunale. Secondo i magistrati, nel volgere di sei anni avrebbe dilapidato il patrimonio del disabile, effettuando prelievi indebiti per un ammontare complessivo superiore ai 200mila euro. Ancor più grave il fatto che l’avvocato in questione era stato nominato tutore del disabile che avrebbe dovuto tutelare. Da se stesso, a questo punto!
La vicenda a San Leonardo in Treponzio
La vicenda prende le mosse nel 2006, quando l’avvocato Raffaello Cecchetti viene nominato dal giudice tutore di un 45enne residente a San Leonardo in Treponzio, interdetto da anni per gravissimi problemi psichici e rimasto unico erede di un patrimonio di oltre 400mila euro tra beni immobili, titoli e azioni.
La rendita d’amore
Il lascito doveva servire a provvedere alle necessità del disabile. Qualcuno che l’amava molto aveva pensato così di tutelarlo dalla cattiveria del mondo, riservandogli una rendita in grado di garantirgli condizioni di vita dignitose.
L’avidità ignora l’etica
Ma chi aveva lasciato un tale patrimonio per la cura della persona cara non aveva messo in conto l’avidità di chi avrebbe dovuto prendersi cura di lui, dietro lauto corrispettivo. Ad un certo punto all’avvocato Raffaello Cecchetti non è stata più sufficiente la retribuzione dell’incarico di tutore, quella di docente universitario e nemmeno le parcelle come avvocato.. La tentazione ha raggiunto e superato gli argini dell’etica, della morale, della legge stessa.
La spirale dei furti
Sono cominciati prelievi, prima occasionali, poi sempre più continui, per pagare l’auto nuovo, per l’università dei figli, per l’affitto. Passano gli anni, nessuno si accorge di nulla, il professore Raffaello Cecchetti osa sempre più e comincia ad affidare consulenze ai propri familiari. Consulenze, ovviamente, pagate con i soldi del povero disabile che si avvia a diventare nullatenente.
La denuncia dell’avv. Susy Ragghianti
E’ il 2012 quando l’invalido si ammala gravemente e infine muore all’hospice San Cataldo. Alla sua morte, i cugini, eredi naturali del patrimonio familiare, scoprono che sul conto corrente ci sono poco più di 40mila euro e nel 2014 firmano una denuncia affidandosi all’avvocato Susy Ragghianti.
L’indagine della procura
La Procura apre un’indagine affidata alla Guardia di Finanza. Viene fuori che negli uffici della volontaria giurisdizione del tribunale di Lucca mancano i rendiconti imposti dal giudice tutelare sulle operazioni effettuate in nome e per conto del disabile. Il dubbio si insinua tra gli inquirenti. E si scoprono gli altarini. Perché il legale di Viareggio nel corso degli anni ha effettuato consistenti prelievi.
Assegni a figli, mamma, moglie, concessionario auto
Vistosi al sicuro, l’avvocato Cecchetti ha cominciato a diventare meno prudente, tanto da staccare numerosi assegni per le proprie spese personali e familiari, con tanto di nome e cognome dei beneficiari. I figli, appunto, l’università, il concessionario auto, la mamma, la moglie, e altri parenti, destinatari di incarichi fasulli.
Avvocato Cecchetti in carcere costretto ad ammettere i furti
Gli inquirenti stringono il cerchio, gli assegni parlano da soli, l’avvocato Cecchetti è costretto ad ammettere i furti. A sua discolpa dice di aver attraversato difficoltà economiche e di aver dovuto utilizzare i soldi per curare la madre e la compagna. Ma, si sa, le bugie hanno il naso lungo.
Auto, rette universitarie, affitti non pagati
I finanzieri scoprono che i soldi del disabile sono stati spesi dal professore universitario anche per pagare le rate di un’auto, per la retta universitaria dei figli, per pagare dei debiti accumulati per il mancato pagamento dell’affitto di uno studio professionale in centro a Lucca, per consulenze affidate dallo stesso Cecchetti ai propri familiari.
Avvocato Cecchetti in carcere. Disabile spogliato di tutti i suoi averi
Al disabile non resta quasi più nulla. La sua morte viene vista con sollievo dal professore, che non avrebbe più soldi per provvedere al sostentamento dell’uomo di cui è tutore. Il prof. Raffaello Cecchetti comincia a riflettere su quanto abbia da perdere se una notizia del genere venisse alla luce. Una carriera da docente universitario, un’attività professionale avviata, una collaborazione con la Turchia e vari incarichi professionali sarebbero a rischio se si venisse a sapere che ha rubato soldi ad un disabile. E’ come sparare alla Croce Rossa: non ci sono ragioni che tengano!
E l’avvocato Cecchetti risarcisce gli eredi di oltre 200mila euro
Forse per evitare scandali, forse per attenuare la pena, forse perché sinceramente pentito, l’avvocato e professore universitario Raffaello Cecchetti inizia a risarcire gli eredi del disabile secondo un piano di rientro attualmente ancora in corso. Gli eredi, per effetto del piano di risarcimento non si costituiscono parte civile al processo. La “generosità” dell’avvocato “pentito” non lo salva, però dalla condanna a 3 anni per peculato inflitta ieri dai giudici, i quali hanno accolto le richieste del pm Elena Leone, disponendone anche l’interdizione dalla professione forense per la durata di tre anni e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
E in Molise fa lo stalker con le donne
Ma intanto ha fatto danni anche in Molise, dove avrebbe stalkerizzato due donne per indurle a pagare un onorario di decine di migliaia di euro.
L’avvocato è stato riconosciuto colpevole di peculato ai danni di una persona affetta da gravi disturbi mentali, della quale era stato nominato tutore dal tribunale. Cecchetti era accusato di essersi appropriato del patrimonio del disabile di cui era amministratore: in quanto pubblico ufficiale, l’accusa di appropriazione indebita si è trasformata in peculato.
Viareggio, 19 marzo 2019
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