Secondo i risultati di un nuovo studio americano i benefici sulla salute sarebbero simili sia che si cominci durante l’adolescenza che in età adulta
Non è mai troppo tardi per mettersi in gioco. O, più semplicemente, per cominciare a svolgere un po’ di attività fisica e beneficiare di tutti gli effetti positivi sulla nostra salute, come ridurre il rischio di mortalità e combattere le malattie cardiovascolari, le infezioni, i tumori. A suggerirlo è uno studio appena pubblicato su Jama Network Open, nel quale i ricercatori del National Cancer Institute di Bethesda, nel Maryland, hanno dimostrato che, indipendentemente dall’età in cui si comincia a mettersi in movimento, che sia adolescenza oppure età adulta, si può comunque godere ugualmente di tutti questi benefici per la salute.
Lo studio
Per capire in che modo l’esercizio fisico influenzi la salute nelle diverse fasce di età, i ricercatori hanno passato in rassegna i dati relativi a 315mila adulti americani tra i 50 e i 70 anni. L’analisi si è basata su sondaggi riguardanti le abitudini di vita dei partecipanti e le ore settimanali che dedicavano all’attività fisica, durante diversi periodi della vita, adolescenza (15-18 anni), giovinezza, tra i 35 e i 39 anni, e, infine età adulta, tra i 40 e i 61 anni. “La maggior parte degli studi condotti fino a oggi si è concentrata sui benefici offerti dall’attività fisica per brevi periodi di tempo e solitamente durante l’età adulta”, spiegano i ricercatori. “Il nostro, invece, è il primo studio che ha cercato di esaminare come lo svolgimento dell’esercizio fisico nelle diverse fasi della vita possa essere associato al rischio di mortalità”.
L’adolescenza
Dai risultati è emerso che i partecipanti che sono stati costantemente più attivi e hanno, quindi, svolto una maggior quantità di esercizio fisico in ciascun periodo della vita preso in considerazione nello studio hanno presentato anche un rischio più basso di mortalità per tutte le cause, per le malattie cardiovascolari e i tumori. Ad esempio, rispetto ai partecipanti costantemente inattivi durante la loro vita, coloro che hanno svolto attività fisica fin dall’adolescenza hanno presentato un rischio di mortalità inferiore tra il 29 e il 36%.
L’ età non conta
Ma dai risultati i ricercatori hanno osservato anche un altro dato molto interessante: coloro che hanno riferito di essere stati sedentari durante l’adolescenza, ma di essere stati poi più attivi in età adulta, tra i 40 e i 60 anni, presentavano comunque un rischio di mortalità per tutte le cause inferiore del 32-35%, sempre rispetto a chi è rimasto sedentario per tutta la vita. “L’evidenza scientifica indica chiaramente il ruolo benefico dell’attività e dell’esercizio fisico nella prevenzione primaria e secondaria in ambito cardiologico, diabetologico, oncologico, neurologico, pneumologico e psichiatrico”, spiega Marco Scorcu, Consigliere Nazionale della Federazione Medico Sportiva Italiana (Fmsi). “In questo lavoro sono stati dimostrati i benefici dell’attività fisica in relazione alle patologie cardiovascolari e ai tumori e il dato più significativo emerso dallo studio è che cominciare l’attività fisica in età adulta offre una protezione analoga (per queste patologie) all’iniziarla in età giovanile. È evidente quindi che non è mai troppo tardi per iniziare”.
di Andrea De Marco
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