Ascia in spalla, la singolare passeggiata di un 34enne rumeno a Montenero di Bisaccia. E’ stato sorpreso dai Carabinieri e denunciato
Ascia in spalla a Montenero di Bisaccia. Un 34enne aveva deciso di uscire di casa portando con se una mannaia senza conoscerne il motivo. L’uomo era già noto alle autorità che hanno deciso di fermarlo per chiedere spiegazioni e perquisirlo. L’ascia che portava con se lunga 60 centimetri con filo lama di 10 centimetri. La successiva perquisizione personale e veicolare, effettuata d’iniziativa dagli operanti, si concludeva con esito negativo. Per il 34enne è quindi scattato il deferimento alla competente Autorità Giudiziaria ai sensi dell’articolo 4 della Legge 110/1975, perché ritenuto responsabile del reato di “Porto in luogo pubblico, senza giustificato motivo, di armi o oggetti atti ad offendere”, mentre l’arma è stata sottoposta ad immediato sequestro penale.
Ascia in spalla, ecco cosa dice la Legge
Senza giustificato motivo non si posso portare armi, quali: bastoni muniti di puntale acuminato, strumenti da punta o da taglio atti ad offendere, mazze, tubi, catene, fionde, bulloni, sfere metalliche nonché qualsiasi altro strumento non considerato espressamente come arma da punta o da taglio, chiaramente utilizzabile, per le circostanze di tempo e di luogo, per l’offesa alla persona. Il contravventore è punito con l’arresto da un mese ad un anno e con l’ammenda prevista dalla legge. E’ vietato portare armi nelle riunioni pubbliche anche alle persone munite di licenza. La pena è raddoppiata nei casi in cui le armi o gli altri oggetti di cui ai precedenti commi sono usati al fine di compiere reati.
Gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria devono procedere all’arresto di chiunque sia colto in flagranza di trasgressione alle norme dei precedenti commi quarto e quinto.
Con la condanna deve essere disposta la confisca delle armi e degli altri oggetti atti ad offendere.
Non sono considerate armi ai fini delle disposizioni penali di questo articolo le aste di bandiere, dei cartelli e degli striscioni usate nelle pubbliche manifestazioni e nei cortei, né gli altri oggetti simbolici usati nelle stesse circostanze, salvo che non vengano adoperati come oggetti contundenti.
- Genealogia: successo a Bernalda. Si raddoppia a Morcone
- Imu italiani all’estero. La sen. Garavini e Forche Caudine chiedono esonero
- Covid-19 basta fake news. Il virus non è da laboratorio
- Premio Acqui Storia 2019 a Giuseppe Pardini, docente Unimol e Molise Noblesse
- Sant’Egidio: Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar all’eremo di Bojano