Monitorare i ritmi di lavoro, guidare tra gli scaffali del magazzino nella giusta direzione e controllare che la merce selezionata sia quella richiesta questi gli obiettivi del brevetto in fase di sviluppo di Amazon. Un braccialetto elettronico che dovrà essere indossato dagli impiegati che presidiano gli ordini. In Italia il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha ricordato che la nostra legislazione non ammette dispositivi di controllo di questo genere
Un prototipo in fase di sviluppo quello che sta progettando Amazon, un braccialetto elettronico studiato per rendere più veloce il lavoro dei dipendenti, dovrà essere indossato dagli impiegati che presidiano gli ordini; quando ricevono la richiesta di un prodotto scattano in magazzino a cercarlo e impacchettarlo per la spedizione. Il congegno wireless sarà perfettamente in grado di monitorare dove i dipendenti mettono le mani e di emettere ultrasuoni per guidarli tra gli scaffali del magazzino nella giusta direzione e controllare che la merce selezionata sia quella richiesta. La rivista GeekWire, spiega che la richiesta di brevetto era stata depositata lo scorso autunno e che già allora l’azienda aveva subito diverse critiche perché tra le possibilità offerte dal dispositivo ci sarebbe anche quella di monitorare i ritmi di lavoro e dunque, in definitiva, di sorvegliare i dipendenti, con una assonanza con il più noto tra i braccialetti elettronici, quello che indossano le persone in regime di sorveglianza o di arresti domiciliari. Amazon si è già guadagnata la reputazione di una società che trasforma i dipendenti, pagati poco, in robot umani portando avanti compiti ripetitivi di packaging il più velocemente possibile. Le polemiche scatenate sui social non sono state indifferenti. La replica di Amazon non si è fatta attendere: “Siamo attenti a garantire un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo. La sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti sono la nostra priorità”.
Italia: dispositivi di controllo non ammessi
La notizia ha fatto il giro del mondo, atterrando in Italia, dove il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha ricordato che la nostra legislazione non ammette dispositivi di controllo, se non nell’ambito di accordi con i sindacati. Per avere determinate autorizzazioni è necessario un accordo con le organizzazioni sindacali e/o, dall’altra parte, un’autorizzazione delle autorità competenti. Poche settimane l’azienda ha annunciato l’apertura di due nuovi centri: uno a Torrazza Piemonte, nella città metropolitana di Torino, e uno a Casirate d’Adda, in provincia di Bergamo, per un totale di 1.600 posti di lavoro.
di Romina Nocera
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