Etichette poco comprensibili sui prodotti alimentari venduti da Amazon, non indicano ingredienti né allergeni. “Omette informazioni essenziali dal punto di vista della sicurezza alimentare”
Etichette illeggibili, informazioni fondamentali del tutto assenti, come la lista degli ingredienti e degli allergeni. A vendere questi prodotti sotto la scorta del regolamento Ue 1169/2011 sarebbe Amazon nel suo servizio Pantry, che consente di acquistare cibo e articoli per la casa riempiendo “scatole virtuali” a un costo di spedizione di 3,99 euro. Il portale di informazione alimentare Gift (Great italian food trade) lancia l’accusa che ha segnalato il caso all’Antitrust. Ora sarà compito delle autorità giudicare l’operato di Amazon, che secondo l’avvocato Dario Dongo, fondatore di Gift, “omette informazioni essenziali dal punto di vista della sicurezza alimentare”. L’indagine ha coinvolto 250 prodotti venduti riscontrando innumerevoli mancanze. In diversi alimenti della categoria “salse e sughi”; ad esempio, “l’indicazione degli ingredienti risulta completamente assente” mentre in diversi altri non è indicata affatto la lista degli ingredienti che potrebbero scatenare allergie nel consumatore. Come in diverse maionesi, biscotti, creme alla nocciola, snack all’arancia o cracker salati. Su Amazon Pantry infatti si possono consultare le foto dei prodotti in vendita, ma non sempre le etichette sulla confezione. Altre informazioni sono invece assenti, illeggibili o scritte in un’altra lingua, soprattutto quelle relative al peso netto, all’indirizzo del responsabile dell’etichettatura e le istruzioni per l’uso, essenziali in alcuni casi, come i prodotti per l’infanzia o gli integratori alimentari. Secondo la legge 70 del 2003 l’intermediatore online non è responsabile delle informazioni memorizzate sul proprio sito, ma Amazon sarebbe qualcosa in più di una semplice piattaforma di vendita, poiché quei prodotti li conserva, li stocca e li distribuisce, facendosi carico anche della tracciabilità.
Il Regolamento Ue 1169 del 2011, inoltre, stabilisce una serie di obblighi a tutti i protagonisti della filiera alimentare successivi a quelli del produttore che stampa l’etichetta. Tra questi, quello di verificare la conformità alla normativa in materia di informazioni sugli alimenti. Tutti i prodotti venduti a distanza, poi, devono riportare le informazioni obbligatorie prima che il consumatore completi l’acquisto. “Il portale Amazon sembra trattare gli alimenti come i tanti oggetti low cost offerti delle sezioni non food – si legge sulla nota di Gift – e l’approssimazione è tale da generare una grottesca ricerca di informazioni basilari, come si verifica leggendo tra le ‘domande e risposte’ degli utenti. C’è chi domanda quali siano gli ingredienti del prodotto. Chi chiede di poter leggere una tabella con i valori nutrizionali. Chi diffida del famoso prodotto Made in Italy, perché presentato con la sola etichetta in cinese, instillando il dubbio che l’alimento sia frutto di contraffazione”. Lo scorso 11 dicembre il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che stabilisce sanzioni per chi non rispetta il regolamento europeo sull’etichettatura del cibo. Difatti la mancata indicazione degli allergeni presenti può costare fino a 40.000 euro. A irrogare le sanzioni sarà l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi del ministero delle Politiche Agricole (Icqrf).
di Romina Nocera
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