La nuova collezione di Camaiani è stata presentata a Roma il 15 luglio, all’interno della splendida cornice del Westin Excelsior Hotel a Roma
Terza consecutiva presenza nel calendario degli eventi di Altamoda per lo stilista marchigiano Vittorio Camaiani, che nel corso della manifestazione ha presentato la Collezione Autunno Inverno 2014/15 dal titolo: “Magico labirinto, perdersi, ritrovarsi”. Camaiani muove i suoi primi passi negli Atelier dello stilista Massimo Fioravanti di Roma e di San Benedetto del Tronto. Nella stessa città dal 2005 accoglie le proprie clienti nel nuovo Atelier, dove nascondo le collezioni dal capo agli accessori. Vittorio Camaiani, come in ogni collezione, guarda l’arte moderna e, in linea al filo conduttore della stagione, ha individuato nell’artista e grafico olandese Escher il leitmotiv della sua ispirazione.Un filo conduttore, che rivolge uno sguardo ai giardini europei, che rivelano nuove forme di labirinti, linee che corrono semplificate tra i capi, che
non creano un percorso complesso ma rivelano un gioco di molteplici dinamiche, interpretazioni e doppie uscite, proposte nelle maniche di giacconi e cappotti, che offrirono la possibilità di poterli indossare in varie lunghezze. Il concetto di labirinto ordina e disordina il pensiero, unendo linee di capi che si aprono sul retro come se la mente perdesse il senso. Uno studio ed un percorso che rivelano una collezione estremamente dinamica. Le camicie si legano tra loro con pizzo, cotone, seta ed organza ma con la possibilità di poter tornare e ritrovarsi totalmente di pizzo, cotone, organza e seta. Così, come in una sorta di perdita, ritrovamento e rinnovamento i cappotti, per metà lineari, possono diventare cappe e nel pre-sera abiti dal fronte femminili scoprono sul retro una tuta lineare. Un gioco tra maschile e femminile non per una ormai banale confusione dei sessi, ma per sottolineare come una donna che deve spesso correre dietro ai nostri tempi può essere elegante anche in un pantalone che davanti ha tanto chiffon da sembrare un abito. Tra gli abiti da sera spicca l’abito di duchesse beige sulla cui gonna si articola un labirinto di tasselli colorati come fossero ceramiche rotte, riapplicate e ricamate. Le forme e linee labirintiche delle applicazioni sono evidenziate da color-block e scelte cromatiche contrastanti. La collezione vede così un accostamento di neutri quali nero, beige e grigi a decisi tocchi di colore con tonalità verde chartreuse, viola, rosso porpora e turchese. Le calzature, realizzate da Lella Baldi, si muovono trasversalmente nella palette della collezione in tronchetti, décolleté e sandali in nero e doppi grigi fino a brillanti scelte bicolore per gli stivali. I contrasti sono ricercati nei toni tanto come nei tessuti e nelle lavorazioni. Intarsi sul giorno e la sera e ricami di piume e canottiglie viaggiano su calde lane boucle, jersey “punto Milano”, vigogna e cachemire e su materiali leggeri quali cotoni doppiati chiffon, crepe, duchesse di seta ed impalpabili chiffon. Gli enigmi, le geometrie e le spirali dell’artista hanno ispirato il design futurista dell’abito “corteccia” e toccato la collezione fino a delineare incisivamente lo sviluppo dei cappelli, realizzati per l’atelier dal cappellificio Jommi Demetrio, e caratterizzare la linea dei bijoux della stagione curati da Cecilia Rosati. Collane e bracciali tubolari su cui corrono labirintiche spirali nella linea Escher e plexiglass su metallo per il bracciale “labirinto”, curvilineo quanto squadrato nella sua forma. Questi mood di collezione vengono rimarcati anche nella “labirinto” bag, nuova borsa della stagione a reinterpretazione della best seller Robin Hood con giochi di linee rette e curve, oblò, zip e doppia vestibilità a spalla e mano.
Di Chiara Landi
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