“IWN è stato contattato in pochi minuti da diversi connazionali italiani residenti all’estero, i quali hanno espresso la propria indignazione per la proposta dell’On. Calderoli di sopprimere la Circoscrizione Estero. Se è vero che sarebbe auspicabile un taglio ai deputati e ai senatori per ridurre i costi della politica, pensare di togliere totalmente la rappresentanza degli italiani all’estero significa sminuire il contributo positivo che molti connazionali hanno dato all’Italia in questi ultimi anni”.
Questo è quanto si legge in un comunicato stampa di Italians Worldwide Network.” Ammesso e concesso che i deputati e/o senatori eletti nella Circoscrizione Estero o alcuni di essi si siano resi responsabili di comportamenti poco attinenti alla carica che ricoprono, prendendo in giro, in alcuni casi, i nostri concittadini italiani all’estero, non ci sembra questa una ragione intelligente per sopprimere o abrogare la Circoscrizione Estero e, quindi, la rappresentanza degli italiani all’estero. Se vale il discorso che hanno fatto alcuni concittadini residenti all’estero, ovvero che la soppressione di tale istituto sia giustificata da presunti comportamenti poco seri tenuti da alcuni rappresentanti degli italiani nel mondo, atteggiamenti che hanno dato un’immagine negativa dell’Italia, allora, dato che nel Nostro Paese ci sono alcuni non-rappresentabili eletti alla Camerae o al Senato, aboliamo anche il Parlamento!”.
“Se il Parlamento ritiene opportuno ridurre il numero dei senatori e dei deputati, non si vada a toccare il sacrosanto diritto di voto e di rappresentanza degli italiani all’estero! Ci convince molto poco la proposta di far votare a distanza i nostri connazionali residenti all’estero per deputati e senatori candidati in Italia: primo, sarebbe difficile che gli italiani all’estero si possano rendere conto perfettamente dei programmi dei partiti di riferimento dei candidati; secondo, per gli eletti alla Camera e al Senato sarebbe difficile rendersi conto della realtà in cui vivono i connazionali in altri paesi; terzo, se un connazionale residente all’estero ha una istanza da proporre personalmente ad un Deputato o Senatore, il cittadino sarebbe costretto a prendere l’aereo per recarsi in Italia a proprie spese! Perché, invece, non ridurre il numero dei parlamentari-rappresentanti degli italiani all’estero?”.”Riteniamo, da una parte, la proposta dell’ On. Calderoli sensata, ovvero la riduzione del numero dei parlamentari. Una maggiore riduzione del numero dei senatori, la diminuzione dei poteri del Senato della Repubblica, l’aumento dei poteri della Camera dei Deputati e il conferimento al Presidente del Consiglio di un potere reale sarebbero proposte ben più che valide. In tal modo, non solo terminerebbe il bicameralismo perfetto, ma si ridurrebbe di molto la “navetta” alla quale tutte le leggi in fase di approvazione sono sottoposte. In tal senso, l’Italia riuscirà a rispondere più rapidamente alle sfide globali, rimanendo al passo di tutti gli altri paesi. Dall’altra, in quest’ottica, ma non solo, la rappresentanza degli italiani all’estero ha un senso, in quanto i politici eletti o nella circoscrizione estero o in un contesto federalista(considerando Europa, America ecc delle regioni) potranno offrire all’Italia delle soluzioni già sperimentate all’estero. A maggior ragione quando i nostri “cervelli” continuano a “scappare” dal Nostro Paese!”.
di Emilia Ferrara
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