Napoli. Per la serata – evento del 2 ottobre presso il Caffè Arabo, piazza Bellini 64, per raccolta fondi contro la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), abbiamo intervistato per i lettori di un mondo di italiani anche Maurizio De Angelis, scrittore umorista, che insieme ad altri due colleghi della risata, intratterrà il pubblico in allegria.
Cosa ne pensi della serata?
Mi piace sempre andare a delle serate collettive. Perché incontri comunque amici, e stai in un mondo, quello del libro,
frequentato da persone con un livello di sensibilità mediamente alto.
Quest’occasione, però, la ritengo importantissima. Sapere di potere, pure in minima parte, collaborare ad aiutare qualcuno che soffre, mi riempie il cuore.
Conoscevi già la SLA?
Ne avevo sentito parlare, più che altro
riferita a sportivi che ne erano risultati affetti.
Documentandomi meglio, mi sono reso conto che si tratta di un male davvero terribile. Ed ho letto che
purtroppo le armi fin qui messe a disposizione della scienza per combatterlo,
sono ancora insufficienti.
Quanto è importante la ricerca per uno scrittore?
La ricerca scientifica è tutto. Da lì partono gli input che mettono il personale medico in condizione di aiutare davvero chi è affetto da un male.
Si dovrebbero fare più manifestazioni del genere?
Certo che sono importanti! Credo che di ogni problema, più si parli e meglio sia per tutti.
La prima cosa che hai pensato quando ti è stata fatta la proposta, quel’è stata?
Onorato per esser stato chiamato. E poi, ripeto:
sapere di poter fare qualcosa per il prossimo, mi ha fatto molto piacere. Poterlo
anche fare con la leggerezza dell’umorismo, e facendo sorridere qualcuno, è il massimo.