Il Dragone supererà il Giappone, come il pease con più robot lavoratori al mondo. Il report Robot and Industrialization in Developing Countries ha messo in guardia Asia, Africa e America Latina, comunicando che da loro l’era dei robot avrà un impatto più forte.
L’Onu ha suonato un capanello d’allarme attraverso un recente report dell’Unctad, la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo. Secondo uno studio pubblicato dalle Nazioni Unite, il Dragone supererà il Giappone, come il pease con più robot lavoratori al mondo. Nel mirino dei robot ci sono soprattutto i Paesi emergenti, quelli che fino a ieri avevano sviluppato un’industria a basso valore aggiunto contando su una manodopera a costi stracciati. I pessimisti parlano di molti posti di lavoro a rischio, perchè quella stessa manodopera, domani, potrebbe essere superata dalle macchine. Il report Robot and Industrialization in Developing Countries ha messo in guardia Asia, Africa e America Latina, dicendo che da loro l’era dei robot avrà un impatto più forte.
Il problema del “reshoring” sui Paesi sviluppati, che con la globalizzazione hanno delocalizzato produzioni a basso valore aggiunto nei Paesi in via di sviluppo, potrebbero decidere di rimpatriarle sostituendo robot tecnologicamente avanzati ai lavoratori low cost. E’ uno dei rischi del ritorno di fiamma protezionistico è appunto il rimpatrio delle produzioni delocalizzate che però, per restare competitive, dovranno puntare sull’automazione. Il primo consiglio che l’Onu dà ai Paesi emergenti è: “Bisogna ridisegnare i sistemi educativi – ha spiegato il report – in modo da creare le competenze manageriali e professionali necessarie a lavorare con le nuove tecnologie”. Il secondo consiglio è di puntare sui robot, usando il mix innovativo di lavoro uomo-macchina, permettendo ai Paesi emergenti di mantenere la competitività della propria struttura industriale, magari evitando il temuto “reshoring”.
“In risposta all’invecchiamento della popolazione e all’aumento del costo del lavoro, che sta erodendo i vantaggi della manodopera manuale low cost – spiega lo studio – fin dal 2013 la Cina ha acquistato più robot industriali di ogni altro Paese”.
di Davide Colacci
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