Il coordinatore della Siria Panos Moumtzis, che fa parte dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari, è intervenuto sugli attacchi dell’esercito di Assad a Ghouta Est, alla periferia di Damasco
Le Nazioni Unite hanno espresso il loro giudizio sull’attacco in corso da quattro giorni nella zona ribelle di Ghouta Est da parte dell’esercito siriano, dichiarando che questa è una situazione oltre ogni immaginazione che causa profondo allarme e rischia di sfociare in un cataclisma umanitario. Da stanotte avrebbero causato 10 morti, con un totale di almeno 300 vittime civili da domenica a oggi, tra cui decine di donne e bambini. Panos Moumtzis, il coordinatore per la Siria dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari, ha definito inaccettabili, gli attacchi che hanno colpito anche sei ospedali. Anche Antonio Guterres, il segretario generale delle Nazioni Unite, ha detto di essere profondamente allarmato dall’escalation nella Ghouta orientale e dal suo impatto devastante sui civili, mentre Jean-Yves Le Drian, il ministro degli Esteri francese, afferma che senza nuovi elementi si va incontro ad un cataclisma umanitario. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, che ha fornito le cifre sulle vittime, nell’enclave assediata vivono in condizioni disperate circa 400mila persone, e oltre alle bombe tradizionali sarebbero state scaricate stamane, anche le cosiddette bombe-barile, veri e propri barili carichi di esplosivo che uccidono indiscriminatamente e che le Nazioni Unite ne hanno vietato l’uso, sulle comunità di Arbine e Ain Tourma. Nell’area di Afrin, le forze turche hanno allargato la loro area di controllo a ridosso della frontiera, dove si trova l’enclave curdo-siriana, in mano alle milizie dell’ala locale del Pkk. In particolare, le forze di Ankara sono avanzate in tre tratti distinti della zona frontaliera: nella zona di Bulbul a Nord, in quella di Rajo a Ovest e in quella di Jinderes a Sud. Secondo fonti sul terreno nell’area di Aleppo, l’esercito turco mira ora a circondare la città di Afrin con una fascia di sicurezza tra l’entroterra e la frontiera turca. La Russia ha chiesto che sia convocata una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu sulla strage in corso a Ghouta, l’ultima roccaforte ribelle vicino a Damasco. In 4 giorni si contano almeno 300 morti di cui oltre 70 bambini, dove si aggiungono 1.400 feriti. Mosca smentisce inoltre la partecipazione di jet russi ai bombardamenti.
RISCHIO DI UNA GUERRA MONDIALE
Si rischia una guerra mondiale, con il cominciare degli scontri tra le milizie siriane, mandate in sostegno dei curdi e l’esercito turco ad Afrin. Un conflitto che potrebbe coinvolgere anche Usa e Russia. Negli ultimi giorni la Turchia ha bombardato le truppe di Assad che si accingevano a entrare nella città di Afrin, da tempo controllata dai curdi.
di Michele De Nicola
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