Un attacco terroristico già in atto, con i militanti già sul posto. Potrebbero colpire lo Yemen, Egitto, Giordania, Libia, Arabia Saudita e Kuwait. 19 ambasciate degli Usa in Medioriente e Africa rimarranno chiuse. Allerta viaggi globale emesso dal dipartimento di Stato di Barak Obama, avverte che al-Qaeda o suoi alleati potrebbero prendere di mira obiettivi del governo Usa.
Washington (Usa). Il piano per compiere un attacco terroristico è in atto e i militanti selezionati per agire sarebbero già sul posto. I timori maggiori sono legati allo Yemen, base di al-Qaeda nella penisola araba. Questi i dettagli sulla potenziale minaccia contro gli Usa rivelata dall’emittente statunitense Cbs citando fonti di Intelligence basate su un informatore attendibile. Nessuna indicazione dalle autorità statunitensi su quando l’attentato potrebbe essere compiuto e sul possibile obiettivo. E così ben 19 ambasciate degli Usa in Medioriente e Africa rimarranno chiuse fino a sabato. A darne notizia è la portavoce del dipartimento di Stato, Jen Psaki, spiegando che la decisione non rappresenta “un’indicazione di una nuova minaccia” ma è stata assunta solo me precauzione in abbondanza di cautela. Il provvedimento riguarda, tra gli altri, Egitto, Giordania, Libia, Arabia Saudita e Kuwait. L’amministrazione Obama ha annunciato venerdì che le ambasciate sarebbero rimaste chiuse nel fine settimana, mentre il dipartimento di Stato ha emesso l’allerta viaggi globale, avvertendo che al-Qaeda o suoi alleati potrebbero prendere di mira obiettivi del governo Usa o interessi privati americani.
L’altro giorno i massimi funzionari statunitensi si sono riuniti per discutere la minaccia. Il presidente Barack Obama, che ha compiuto ieri 52 anni, è stato informato a seguito dell’incontro dalla consigliera per la Sicurezza nazionale Susan Rice e dalla sua assistente per la Sicurezza interna e l’antiterrorismo Lisa Monaco. “Il presidente ha ricevuto frequenti aggiornamenti nell’ultima settimana su tutti gli aspetti della potenziale minaccia e le nostre misure di preparazione”, fa sapere la Casa Bianca. All’incontro erano presenti i segretari di Stato, Difesa, Sicurezza interna, i vertici di Fbi, Cia e National Security Agency, il capo di Stato maggiore.
di Sabina Iadarola
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