L’Associazione Capo Marturano Presenta: “La Nobiltà in Calabria tra XV e XVIII secolo: i Ruffo di Bagnara”. Il convegno avrà luogo Mercoledì, alle ore 17:00, presso la Sala Piccola Protomoteca del Campidoglio – Roma.
“Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente”, come diceva il grande Indro Montanelli. Difatti, il fine del convegno promosso dall’On. Marco Siclari, consigliere di Roma Capitale, è proprio quello di offrire ai calabresi la possibilità di riscoprire, attraverso lo studio, le proprie origini.
A lungo la vita dei calabresi è stata intrecciata con quella della famiglia dei Ruffo, perciò studiare il passato di quella famiglia vuol dire indagare sul passato della Calabria e scoprirlo degno di valore.
I Ruffo di Calabria sono una famiglia nobile italiana. Le fortune della famiglia iniziarono sotto Pietro I (morto nel 1257) assurto a grande potenza sotto Federico II di Svevia, alla cui corte fu ammesso e dal quale fu creato giustiziere e gran maresciallo. Come ci informa la Historia de rebus gestis Frederici II imperatoris dello Pseudo-Jamsilla, Pietro Ruffo proveniva dal nulla, ed era uno dei personaggi di povera condizione che vissero una parabola sociale ed economica sotto la dinastia Hohenstaufen (al pari di Giovanni Moro e della stirpe di Macalda Scaletta). Schieratosi successivamente dalla parte guelfa contro Manfredi, finì assassinato dai partigiani dell’Hohenstaufen, dopo essere stato privato di tutti i suoi beni.
Sostenitore della causa angioina fu Pietro II (sec XIII), che da Carlo I d’Angiò riottenne la contea di Catanzaro come compenso per aver tolto Amantea ai seguaci di Corradino di Svevia (1268).
Il ramo primogenito dei conti di Catanzaro e marchesi di Crotone si estinse con Enrichetta (o Elisabetta). La famiglia si perpetuò, tuttavia, nel ramo collaterale (capostipite Enrico, sec. XIII discendente da Fulco fratello di Pietro I) dei Ruffo, signori e poi conti di Sinopoli (1334), principi di Scilla nel 1578 e successivamente marchesi di Licodia e principi di Palazzolo, duchi di Guardia dei Lombardi in provincia di Avellino, duchi di Santa Cristina. Questa linea fu resa illustre da molti uomini d’armi, alti prelati e uomini di governo fra cui Fabrizio (XVII secolo), priore di Bagnara, capitano generale dei cavalieri di Malta, che soccorse più volte le galee veneziane di Francesco Morosini contro gli Ottomani.
Il cardinale Fabrizio Ruffo (1744 – 1827), famoso per aver creato il movimento dei sanfedisti, faceva parte della famiglia.
Ad un ramo della famiglia appartengono Paola (dal 1993 Regina del Belgio), figlia di Fulco VIII, e suo nipote, l’attuale pretendente al principato di Calabria, Fulco IX (nato nel 1954 a Buenos Aires).
Nel corso del Convegno sono previsti i saluti dell’assessore alla Cultura della Calabria, l’On. Mario Caligiuri; del sindaco di Bagnara, dr. Cesare Zappia; del presidente dell’associazione Capo Marturano, Benvenuto Sofia; e di Federica Altavilla della Casa Editrice Equilibri.
Interverranno lo storico Clemente Puntillo; la storica dell’Arte dei Musei Vaticani Antonietta De Angelis; il sacerdote Don Rosario Pietropaolo (abate dell’abbazia S. Maria e i XII Apostoli di Bagnara) e Domenico Gioffré, autore del libro “La Gran Casa dei Ruffo di Bagnara” edito da Equilibri.
di Carmelina Rico
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