A cosa è servita la missione-gita del 2 aprile scorso del Sottosegretario Mario Giro e dei parlamentari eletti in America Latina? I figli degli italiani non possono protestare per paura delle rappresaglie, non si trovano medicine, la Polizia sta a guardare.
Alitalia perde un pezzo, e che pezzo! Cancellati i collegamenti con il Venezuela, che conta una comunità importantissima di italiani, scompaiono i Boeing dai maggiori aeroporti del Sud America. A partire dal prossimo due giugno, così come hanno deciso altre linee aeree internazionali, anche la nostra compagnia di bandiera cesserà di operare da e per il Venezuela, non avremo più l’orgoglio di vedere il nostro tricolore nell’aeroporto di Caracas, non avremo più quella meravigliosa sensazione di sentirci già in Italia una volta saliti a bordo dei “nostri” aerei.
Forse a prendere per i fondelli la numerosissima collettività italo venezuelana? A raccomandarci di stare zitti e buoni in casa? Non possiamo andare in farmacia
a cercare medicine, tanto non si trovano; ci tocca impedire ai nostri figli di protestare per la situazione sempre più disastrosa del Paese, visto che potrebbero finire in carcere ed essere maltrattati o addirittura violentati dalle Forze dell’Ordine; non possiamo avvicinarci alle banche, perché potremmo fare la fine del nostro connazionale assassinato barbaramente criminalità sempre più attiva a Porlamar nell’isola di Margarita, giacché che le Forze dell’Ordine non si preoccupano minimamente della criminalità, ma usate solamente per reprimere i manifestanti.
Risultato della gita? Probabilmente il Sottosegretrario, alla pari del suo compagno di partito diventerà anche lui marinaio.
* Giuseppe Morgana, Porlamar, Isola di Margarita – Venezuela
di Giuseppe Morgana Paterno
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