Alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Alimentazione si è tenuto a Roma un convegno internazionale sui temi della sicurezza alimentare e dell’alimentazione. La manifestazione ha visto la partecipazione di esperti del settore e personalità del mondo scientifico, economico e politico e l’intervento finale del ministro Giulio Terzi, che sostiene che “Finché c’è un popolo che soffre la fame esiste il dovere dell’umanità di rispondere”.
Sicurezza alimentare, alimentazione e nutrizione: questi i temi cardine del convegno internazionale dal titolo “Alimentare la terra. Coltivare il futuro” che si è tenuto ieri 15 ottobre presso il Museo dell’Ara Pacis a Roma, alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Alimentazione. L’iniziativa è stata promossa dal Ministero degli Affari esteri, la Cooperazione Italiana allo Sviluppo e la Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’ONU, in collaborazione con la manifestazione culturale “Roma InConTra”.
Durante la giornata si sono alternati nel dibattito autorevoli esperti italiani e stranieri nonché medici, economisti, rappresentanti del Governo e delle Organizzazioni ONU del polo agro- alimentare romano, FAO, IFAD, WFP e Bioversity. Il convegno ha preso le mosse dal “Rapporto sulla Insicurezza Alimentare” del 2012, redatto dalla FAO in collaborazione con IFAD e WFP e pubblicato proprio in questi giorni, che ha fornito dati allarmanti riguardo la diffusione non solo nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo, ma anche nell’Occidente opulento, di casi di denutrizione, sottonutrizione e malnutrizione. Il problema tocca ad oggi almeno due miliardi di persone, di cui una metà soffre la fame e l’altra, quasi paradossalmente, di obesità.
L’incontro si è aperto con un argomento che vede l’Italia in prima fila sia per la priorità attribuita dalla Cooperazione italiana alla sicurezza alimentare, sia in quanto Paese ospite delle organizzazioni delle Nazioni Unite che si occupano di assistenza in campo agroalimentare: Roma rappresenta il terzo polo ONU nel mondo, dopo New York e Ginevra. “Nutrire il pianeta”, sfida che l’Italia raccoglie con Expo 2015, l’Esposizione Universale che si terrà nel capoluogo lombardo dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, e che sarà un’altra importante occasione per un confronto sui temi della povertà e della fame.
A seguire, la sessione dal titolo “Cosa Mangi? La qualità degli alimenti nella società industriale. Tipicità dei prodotti, km zero, agricoltura sostenibile: la cultura alimentare nella società post- industriale” alla quale hanno partecipato rappresentanti dei centri di eccellenza italiani in campo alimentare, come Piero Sardo, Presidente della fondazione Slow Food per la biodiversità, e Daniele Rossi, Direttore Generale della FEDERALIMENTARE, ed esponenti di spicco dell’imprenditoria italiana del settore quali Luca Ruini, della Barilla Nutrition Centre, e Albino Russo, Responsabile Ufficio Studi Economici COOP. L’Italia può vantare un modello di produzione alimentare nel quale convivono grandi e piccole imprese che è attento alla sicurezza del prodotto e al rispetto dell’ambiente, una cultura enogastronomica che è tradizionale ma ha in sé una forte carica innovativa. Sono questi gli elementi che hanno assicurato la leadership del Belpaese in campo internazionale nel settore agroalimentare e nella cultura del buon cibo grazie al suo patrimonio unico in termini di qualità e tipicità dei prodotti.
Altro argomento fondamentale è stato quello delle perdite e degli sprechi di cibo: “Detesto buttare il cibo. Per ridurre le perdite e gli sprechi di prodotti alimentari. L’opulenza del consumismo e la sua coscienza critica”. I relatori hanno più volte sottolineato l’importanza di un equilibrio tra produzione e consumo, di una corretta educazione del consumatore, che soprattutto nei Paesi più ricchi è abituato a buttare via cibo che potrebbe invece ancora consumare, ma anche e soprattutto del produttore poiché è proprio nella filiera alimentare mondiale che avvengono le perdite più abbondanti: Andrea Ghiselli, Dirigente di ricerca dell’INRAN, parla di un miliardo e trecentomila tonnellate di cibo perso ogni anno nelle prime fasi di produzione. La soluzione a questi problemi è individuata da Gavin Wall, della Global institution on food loss and waste reduction della FAO, in una fondamentale e preliminare comprensione della differenza tra perdita e spreco e nello sviluppo di sistemi sempre più efficienti per quanto riguarda la conservazione del cibo, dal packaging al frigorifero.
Proprio a questo proposito, lo chef Filippo La Mantia ha provveduto a preparare un “Light Lunch” denominato “Primo: non sprecare” promosso e organizzato da Last Minute Market nell’ambito delkla campagna europea “Un anno contro lo spreco”, in sinergia con Caterpillar, programma di Radio2. Il pranzo, ricco, variegato e fantasioso, è stato realizzato con cibo di recupero dagli sprechi della grande distribuzione e con prodotti a km e tempo zero, ed è stato servito al pubblico dei partecipanti sulla suggestiva terrazza del Museo.
Alla ripresa dei lavori nel pomeriggio è stato affrontato il tema dell’alimentazione, della nutrizione e degli stili di vita: “Nutrirsi con equilibrio”. Nell’ambito di questo dibattito hanno partecipato medici, professori ed esponenti del mondo scientifico italiano e internazionale, come Theresa Nicklas, Professore di pediatria al Baylor College of Medicine del Texas, Eugenio del Toma, primario emerito di Dietologia e Diabetologia especialista in Scienza dell’Alimentazione e in Gastroenterologia, e Raanan Shamir, Presidente dell’Istituto di gastroenterologia, nutrizione e malattie del fegato dello Schneider Centro Pediatrico di Israele. L’attenzione si è concentrata sull’aspetto nutrizionale dei cibi, sull’importanza di un loro corretto bilanciamento e affiancamento ad uno stile di vita attivo, dunque sano, e soprattutto sul ruolo fondamentale che l’alimentazione riveste nelle prime fasi di crescita del bambino per quanto riguarda la sua corretta formazione e l’allontanamento delle predisposizioni a malattie gravi in età adulta.
In seguito Elisabetta Belloni, Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri, ha presentato il progetto “Crescita: dall’emergenza alla sostenibilità” che prevede una campagna di raccolta fondi in favore della popolazione femminile del distretto del Mwingi in Kenya, gravemente colpito da siccità, per alimentare progetti già attivi che mirano ad assicurare attraverso le donne, principale forza lavoro, la sicurezza alimentare della regione. Sarà possibile effettuare le donazioni dal 21 al 28 ottobre attraverso un sms al numero 45506 al costo di 2 o 5 euro.
La manifestazione si è conclusa con una discussione sulle principali problematiche del consumismo, delle carestie e della crisi alimentare affrontate durante tutta la giornata e sulla necessità di uno sforzo congiunto degli organismi internazionali per raccogliere la sfida globale del diritto all’alimentazione. Una sfida che il ministro Giulio Terzi definisce anche politica, sulla scorta di quanto argomentato da Alberto Michelini e Alessia Montani (rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione no profit Fabula in Art, che dal 2009 opera nel mondo della cultura, dell’arte e della solidarietà) nel loro libro “Alimentazione. La sfida del nuovo millennio”, primo volume della collana Jus recentemente edito da “L’Erma” di Bretschneider, che è stato donato personalmente dall’autore ai conferenzieri e che ha trovato ampio riconoscimento nell’ambito di questo dibattito finale, al quale hanno partecipato anche Renato Balduzzi, Ministro della Salute, Josè Graziano da Silva, Direttore Generale della FAO, Kanayo F. Nwanze, Presidente dell’IFAD, Ertharin Cousin, Direttore Esecutivo del WFP ed Emile Frison, Direttore Generale di Bioversity International.
di Giulia Marzani
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