Maxi-operazione in corso a Roma: ventotto arresti tra cui l’ex a.d. Dell’Eur Riccardo Mancini e l’ex terrorista dei Nar Massimo Carminati. Perquisita anche la casa di Gianni Alemanno, indagato ora per associazione di stampo mafioso. Sequestrati beni per un valore di 200 milioni di euro
Maxi-operazione stamattina a Roma della Procura e dei carabinieri del Ros, che vede indagato anche l’ex sindaco Gianni Alemanno per associazione di stampo mafioso. Trentasette gli indagati e ventotto persone arrestate, tra cui l’ex Amministratore delegato dell’Ente Eur, Riccardo Mancini. Al centro dell’inchiesta, denominata “Mafia Capitale”, un articolato sistema corruttivo studiato per l’assegnazione di appalti pubblici – oltre che per estorsione, usura e riciclaggio – che vede a capo l’ex dei Nar ed ex membro della Banda della Magliana Massimo Carminati, ora in manette. Un’operazione senza precedenti coordinata da tre pubblici ministeri – Luca Tescaroli, Paolo Ielo e Giuseppe Cascini – diretti dal Procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone. I carabinieri del Ros hanno acquisito documenti presso gli uffici della presidenza dell’Assemblea Capitolina e presso alcune commissioni della Regione Lazio.
In particolar modo sono stati messi a soqquadro gli uffici dei consiglieri regionali Eugenio Patanè (Pd) e Luca Gramazio (Pd) e del presidente dell’Assemblea Capitolina Mirko Coratti (Pd).
Contemporaneamente la Guardia di Finanza ha eseguito un decreto di sequestro di beni riconducibili agli indagati, emesso dal tribunale di Roma, per un valore di 200 milioni di euro.
Domenica scorsa era stata perquisita la casa del commercialista romano Marco Iannilli, già finito in carcere per la truffa su Fastweb e Telecom Sparkle e coinvolto nel caso Enav. Perquisita anche l’abitazione dell’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
La notizia ha scatenato migliaia di commenti sui social network dove si rincorrono ipotesi rispetto al coinvolgimento sia di Alemanno sia di altri esponenti del mondo della politica italiana. Numerosi sono i post che circolano da stamani su Facebook e Twitter. Si grida allo scandalo e nel frattempo Alemanno dichiara : “Io non c’entro”. Sta ora agli inquirenti stabilire la verità. Sulle indagini, naturalmente vige, il massimo riserbo. Il fatto che un personaggio della portata di Alemanno sia coinvolto nell’inchiesta, la dice lunga sulle possibili infiltrazioni mafiose nello stato italiano.
di Lorena Mosca
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