Un’opportunità irripetibile, quella toccata al Liceo Scientifico dell’Isiss di Bojano, tornato da qualche settimana da un viaggio d’istruzione davvero speciale, presso il CERN, il Centro Europeo di Ricerche Nucleari di Ginevra. Le classi 4^A e 4^B hanno potuto visitare il noto laboratorio di ricerca, grazie all’interessamento di un ex alunno del liceo del capoluogo pentro, Salvatore Buontempo, che è oggi uno scienziato innamorato del suo lavoro e che ha raccolto l’invito dell’allora insegnante di Scienze, Ermi Alonzo, e dell’attuale insegnante, Teresa Mangione, che assieme alla prof.ssa Addolorata Oranese ha accompagnato i ragazzi, grazie alla disponibilità e alla lungimiranza della dirigente d’istituto, Silvana Candidori. Il laboratorio sarà chiuso al pubblico, per cui, d’ora innanzi, nessuno potrà più visitarlo. “A Genova – ci ha raccontato Manuel Onofrio, della 4^B – abbiamo visitato l’acquario, prima di ripartire per Ginevra dove, dopo una visita al Museo di Storia Naturale, abbiamo potuto entrare al Cern. In classe le insegnanti ci avevano illustrato quello che avremmo visto, ma la realtà supera ogni immaginazione. Intanto uno degli scienziati che ci ha accolto ci ha introdotto alla tematica dell’acceleratore mediante la visione di un filmato. Il sabato che ha preceduto il viaggio in classe era venuto in classe, a Bojano, lo stesso Salvatore Buontempo, in Italia per qualche giorno, che ci ha illustrato per grandi linee il suo lavoro”. E Manuel ci ha raccontato del LHC; il più moderno e articolato acceleratore di particelle, Large Hadrom Collider, che è lungo 27 chilometri ed è situato a 100 metri sotto terra.
I ragazzi, entusiasmo alle stelle, ci hanno raccontato la propria esperienza.
Prima quelli della 4^B.
STEFANIA GARGANO: “Conosciamo solo il 4% di ciò che ci circonda, il resto, ben il 96% è detto materia oscura.Al Cern si sono complimentati con noi e con Salvatore Buontempo perché siamo stati il gruppo studentesco più interessato, che ha posto domande pertinenti, con una preparazione di base davvero ottima”.
ALICE BERNARDO: “Un’esperienza davvero incredibile ed entusiasmante. Eravamo alle prese con un argomento non certo facile, come la Fisica Nucleare, ma gli scienziati che ci hanno parlato hanno calamitato la nostra attenzione usando termini facilmente comprensibili, riuscendo ad avvicinarci alla tematica”
ERMINIA BUZZO: “Davvero non avrei potuto immaginare di lasciarmi incantare dalla Fisica Nucleare. Un’esperienza unica”
MARA PALLOTTA: “Un viaggio del genere non si dimentica. Sono sicura che una tale esperienza ci sarà utile anche l’anno prossimo in occasione degli Esami di Stato e in futuro negli studi che intraprenderemo”
ANDREA FUNARO: “Mi ha colpito enormemente il fatto di pensare di essere nel posto più freddo della terra, grazie all’elio superficiale usato per raffreddare i magneti superconduttori fino alla temperatura di – 271,35°, e contemporaneamente nel posto più caldo della terra, con una temperatura 100.000 volte superiore a quella del sole”.
MICHELANGELO NARDELLA: “Per produrre particelle rare, come il bosone di Higgs, le emissioni dell’LHC (Large Hadron Collider) producono collisioni 40 milioni di volte al secondo”
CARMEN SPINA: “Sono restata sconvolta da ciò che ci è stato detto e cioè che gli scienziati sperano di poter commettere degli errori che consentano loro di dimostrare la loro teoria e andare oltre”.
GIANNI SPINA: “Sono rimasto colpito dalle dimensioni dell’acceleratore, alto quanto la Basilica di San Pietro, in Roma, ben 27 chilometri di circonferenza..”
LAURA ARMENTI: “Era tutto così grande che mi sono sentita davvero piccola. La visita mi ha dato l’opportunità di riflettere sul senso della Vita”.
ANNA PRIORIELLO: “Entusiasmante la constatazione che la maggior parte delle persone che lavorano al Cern, a quello che è stato definito il più grande esperimento scientifico del mondo, sono italiane e abbiamo addirittura uno scienziato di Bojano. A volte noi ragazzi di provincia ci sentiamo lontani dal mondo, forse anche inferiori ai nostri coetanei delle grandi città, che dispongono di scuole e attrezzature innovative. L’esperienza di Salvatore Buontenpo, che ha studiato in questo stesso nostro Liceo di Bojano sta a dimostrare che non è importante dove si vive, se ci poniamo degli obiettivi ambiziosi e ci mettiamo d’impegno, con tutte le nostre forze, riusciremo a raggiungerli in qualsiasi parte del mondo abbiamo avuto l’avventura di nascere”
DAVIDE TARTAGLIA: “Un’esperienza sconvolgente, che mi ha dato il senso della grandezza del Sapere e del cammino dell’umanità. Ci fermiamo spesso a ragionare di problemi di poco conto quando la Scienza fa passi da gigante alla scoperta dei misteri dell’Universo”.
MICHELA BUCCI: Un’esperienza unica, eccezionale, che ci accompagnerà per tutta la vita”
KATIA SALVATORE: “Sono rimata colpita dalla semplicità con la quale ci hanno spiegato fenomeni complessi, mille miglia lontani dalla nostra realtà. Questo ci dà il senso della grandezza di certe menti che hanno l’umiltà di trasmettere il Sapere a noi tutti..”
ROBERTA MAINOLFI: “Possiamo raccontare la nostra esperienza, ma non può comprenderla appieno chi non l’ha vissuta. Ringrazio la prof.ssa Mangione e il dr. Buontempo per ciò che ci hanno dato”
MARISA DI CIERO: “Sì, non si può descrivere l’emozione di quella visita. Probabilmente nel corso dell’intera nostra vita non ripeteremo mai un’esperienza di tale portata”
TIZIANA DOGANIERI: “Si ha l’idea che gli scienziati siano persone fuori dal mondo, fredde e asettiche. Questa convinzione è quanto mai lontana dalla realtà. Gli studiosi che ci hanno parlato sono persone gentili e comprensive, che lasciano intravedere la grandezza delle loro menti senza mai farlo pesare”
EVELINA DE FABRITIIS: “Un viaggio di istruzione che è servito ad ampliare le nostre conoscenze. Siamo scesi per 100 metri sotto terra e sono rimasta colpita dalla grandezza e dalla complessità dell’acceleratore”
NICOLA SCOPINARO: “Altro che film futuristici. Mentre gli scienziati ci parlavano mi sembrava di vivere in un racconto di fantascienza, e invece era tutto vero. Proprio noi siamo stati nel posto più caldo e insieme più freddo dell’Universo”.
In 4^A stesso coro unanime di consensi per l’esperienza vissuta, al limite dei confini della comprensione.
VALERIO DI LAZZARO: “L’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande, il microcosmo e il macrocosmo: un’esperienza fantastica!”
SIMONE FERRAZZO: “L’universo in laboratorio. Una impresa affascinante, riprodurre le condizioni originarie. La scienza come bene volta alla solidarietà tra i popoli”
MATTIA DI NICOLA: “La scienza può sembrare lontana dalla nostra vita, ma per esempio è al Cern che è stato inventato il protocollo http che usiamo ogni giorno per navigare in rete. In Italia abbiamo dei ricercatori stupendi, che purtroppo sono costretti a lavorare all’estero. E’ un dato di fatto sul quale riflettere. Al progetto di ricerca sono interessati numerosi scienziati di diverse nazionalità. Molti provengono da Paesi in guerra tra di loro, Israele, Palestina, Iraq. Ma nei laboratori non si fa la guerra, perché la Scienza avvicina i popoli”
MIRIAM MAINOLFI: “Sono rimasta colpita dal fatto che gli scienziati si mantengano sempre giovani. Quelli con cui abbiamo parlato dimostravano tutti almeno dieci anni di meno. E poi si presentavano per nome, Armando, Roberto, come fossero nostri pari, quasi tutti italiani o di origine italiana”
STEFANO CANDIGLIOTA: “Organizzazione impeccabile, tecnologia all’avanguardia, perfezione assoluta. Sono i caratteri distintivi del Centro”
FABIANA IANNETTA: “Per la maggior parte lavorano al Cern fisici italiani e la maggior parte delle donne scienziate sono italiane. Una bella soddisfazione!”
ILARIA IANNETTA: “Mi ha affascinato scoprire che il protocollo http del web è nato al Cern per caso, oserei dire, per risolvere il problema dell’enormità di dati e delle informazioni da trasmettere e da elaborare”
GIUSEPPE VARRICCHIONE: “Non ci aspettavano di certo un livello di tecnologia così elevato. Ci è stata proposta un’esperienza di Summer School e, a dire la verità, l’idea mi alletta”
FRANCESCO SPINA: “Se mi fermo solo due secondi a riflettere sull’immensità dell’Universo il cervello va in tilt…E’ qualcosa di grandioso, di indescrivibile….”
CHIARA ELISEO: “La Fisica non era la mia materia preferita, ma ho scoperto che si tratta di un settore interessante.
IANNETTA MARTA: “Vivere quell’esperienza ci ha regalato emozioni indicibili. Un’enormità che cozza con la nostra piccola quotidianeità”
MARIA LUIGIA COLALILLO: “Il più grande esperimento scientifico del mondo è riuscito a riportare in vita le particelle primordiali: a pensarci vengono i brividi!”
GIADA PERRELLA: “Abbiamopotuto vedere da vicino strumenti e tecnologie inimmaginabili. Cms è una macchina fotografica digitale di 12.500 tonnellate con 100 milioni di pixels capace di immortalare le collisioni delle particelle”
SARA DIAMENTE E ROBERTA PALLOTTA: “Le attrezzature sono assolutamente all’avanguardia, una tecnologia quasi perfetta. Mi aspettavo una struttura più lussuosa, invece tutto è essenziale”
DANILO COLUCCI E ROSSELLA CAPIRCHIO: “Le ricerche condotte al Cern hanno ripercussioni positive sulla nostra vita, aiutano a migliorare le condizioni di sopravvivenza dell’uomo, a combattere malattie temibili”
MARCO IACOBUCCI: “Anche per me l’aspetto più interessante di queste ricerche è costituito dalle applicazioni in campo medico, nella direzione di un miglioramento globale delle condizioni di vita e di salute”
ILENIA MARTELLO E JENIFER PISANO: “Le collisioni generano un’energia così potente che particelle estinte subito dopo il Big Bang, ossia 14 miliardi di anni fa, tornano per un breve istante in vita”.
ILARIA TADDEO e MAURIZIA LORY BUFFOLINO: “Le applicazioni in campo medico sono davvero interessanti, a dimostrazione che la Scienza può e deve essere al servizio dell’uomo”
Il Cern si trova al confine tra la Francia e la Svizzera. Un Centro di Ricerche costituito da quattro giganteschi rivelatori di particelle che insieme danno vita al più grande esperimento scientifico della Terra. Qui i protoni sono accelerati al 99,9998% della velocità della luce, pronti per scontrasi l’uno con l’altro. Lo scopo dell’esperimento è proprio quello di far collidere a velocità siderali particelle semplici per riprodurre altre particelle primordiali, scomparse subito dopo il Big Bang, come il presunto bosone di Higgs. Il fine della ricerca? Un’inezia: semplicemente comprendere l’origine della materia come antitesi all’antimateria. Ogni secondo viene generato un terabyte di dati, ma solo le 100 collisioni più interessanti ogni secondo vengono analizzate e i dati analizzati attraverso una enorme rete di calcolatori, chiamata GRID, che invia i dati in tutto il mondo. “Le particelle primordiali – ci ricorda Manuel Onofrio (autore di un interessante articolo sjul Cern pubblicato su UN MONDO D’ITALIANI) sopravvivono solo per una piccolissima frazione di secondo prima di disintegrarsi. Le collisioni sono fotografate da CMS, Compact Muon Solenoid, una gigantesca macchina fotografica digitale capace di scattare una foto tridimensionale 40 milioni di volte al secondo, con una risoluzione di 100 milioni di pixels”. Un progetto davvero grandioso, che rende onore agli scienziati italiani massicciamente coinvolti. “Sono stati investiti circa sei miliardi di euro – aggiunge Manuel – che non sono tanti se si pensa alle ricadute tecnologiche utilmente impiegabiliin alcuni campi, primo fra tutti quello della scienza medica. Si pensi alla Pet, indagine diagnostica che consiste nell’immissione, per via endovenosa, di glucosio miscelato con del fluoro 18 (isotopo radiottivo del Fluoro). La cellula tumorale, ove presente, sedimenta delle sostanze, divenendo così facilmente ravvisabile a seguito dell’emissione dei positroni (antimateria dell’elettrone) che girano vorticosamente in un piccolo acceleratore di particelle. Oltre alla diagnostica, anche la cura delle patologie oncologiche può beneficiare delle scoperte della Fisica Nucleare: si pensi all’ Hadronterapia, che utilizza fasci di protoni per combattere cellule tumorali, minimizzando il danno delle cellule sane, fulcralizzando l’effetto eversivo sulla cellula malata. In tal modo si sortisce un trattamento terapeutico alternativo a quello dei raggi X, assai meno devastante e più proficuo, addirittura risolutivo in taluni casi”.
E Manuel ci ha parlato di protoni e di ioni, dei mini buchi neri, dei gravitoni e dei nuovi stati della materia, di questo progetto scientifico che ha la base vicino al paese di Cessy, in Svizzera e che, a partire dal 2007, andrà avanti per almeno dieci anni per rivelarci, forse, i segreti dell’Universo, per rispondere ai mille interrogativi che l’Uomo di pone fin dall’inizio dei Millenni.
Alla visita al Cern hanno preso parte, con le insegnanti Teresa Mangione e Addolorata Oranese, introdotte dal prof. Salvatore Buontempo, ricercatore del Cern:
4^A LICEO SCIENTIFICO ISISS DI BOJANO
- Buffolino Lory Maurizia
- Candigliota Stefano
- Capirchio Rossella
- Colalillo Maria Luigia
- Colucci Danilo
- Di Lazzaro Valerio
- Di Nicola Mattia
- Diamente Sara
- Eliseo Chiara
- Ferrazzo Simone
- Iacobucci Marco
- Iannetta Fabiana
- Iannetta Ilaria
- Iannetta Marta
- Mainolfi Miriam Grazia
- Martello Ilenia
- Pallotta Roberta
- Patullo Milena
- Perrella Giada
- Pisano Jennifer
- Spina Francesco
- Taddeo Ilaria
- Varricchione Giuseppe
- Armenti Laura
- Bernardo Alice
- Bucci Michela
- Buzzo Erminia
- De Fabritiis Evelina
- Di Ciero Marisa
- Doganieri Tiziana
- Funaro Andrea
- Gargano Stefania
- Mainolfi Roberta
- Nardella Michelangelo
- Onofrio Manuel
- Pallotta Mara
- Prioriello Anna
- Salvatore Katia
- Scopinaro Nicola
- Spina Carmen
- Spina Giovanni
- Tartaglia Davide
- 20.Tavone Pasqualina
di Mina Cappussi