La processione che coinvolge l’intera comunità. Le luci nella piazza, simbolo di speranza, in corso dei Pentri. Bojano, la città dove è nata la fede sannita, si prepara per la festa di San Bartolomeo. A raccontarlo, in un’intervista esclusiva Umdi, Don Rocco, parroco dell’Antica Cattedrale.
Fervono i preparativi per San Bartolomeo, la festa patronale di Bojano. A due giorni dalla celebrazione, abbiamo intervistato Don Rocco, parroco della Cattedrale in piazza Roma.
“La comunità di Bojano è molto impegnata per la festa del Santo Patrono per vivere intensamente la bellezza dell’unità. San Bartolomeo è l’uomo della sincerità e proprio questa è il dono più prezioso perché evoca il cuore dell’uomo, la famiglia e l’intera città.”
Come è stato organizzare questa festività?
“C’è stato un cammino di preparazione che ha attraversato diversi momenti che hanno evidenziato l’importanza della gioia cristiana. Quest’anno la novità sorprendente sono state le abbondanti luci, lungo il corso dei Pentri. Che non devono essere solo folklore ma un modo di evidenziare le potenzialità della città di Bojano, a saper combattere la crisi, le situazioni difficili, ma soprattutto la caparbietà e la passione di risolvere spinosi problemi che non mancano in ogni cuore e in ogni casa. Come diceva Gesù, voi siete la luce del mondo.”
Come si svolgerà la festa?
“Il momento centrale della festa è il 25, anche se la celebrazione liturgica di San Bartolomeo, è, propriamente, il 24. La città, per tradizione, è sempre stata fedele al giorno 25, perché un tempo, quando Bojano era suffraganea del ducato di Benevento, tutta la comunità era coinvolta nella città sannita. Nell’ora vespertina, i cittadini, scortati da tutte le autorità, si raduneranno nel piazzale di Sant’Erasmo per accogliere il pastore della diocesi, il quale, con tutti i sacerdoti, in corteo processionale, raggiungerà il monumento dei caduti dei giardinetti di corso dei Pentri e si riuniranno in preghiera. Successivamente, si recheranno tutti in Cattedrale per la solenne celebrazione.
Qual è il momento che preferisce della celebrazione?
“Il momento più gratificante è sicuramente vedere durante la preparazione così tanti collaboratori che, nascosti e discreti, si impegnano con gioia e passione a farci crescere attraverso la testimonianza del Santo nella fede. Un altro momento decisamente suggestivo è la processione molto seguita dalla comunità con un’opportuna sosta sul balcone del comune per evidenziare la bellezza e l’opportunità di camminare insieme, sorretti tutti da un unico obiettivo, l’unità della città.”
Come mai quest’evento è così seguito?
“C’è tanta passione, perché Bojano è l’antica Diocesi. In questa città infatti è nata la fede e cui tutti conservano la gioia di coltivarla.”
Riuscite a coinvolgere anche i giovani?
“I ragazzi di Bojano, anche se non sono sempre presenti, hanno un bel cuore religioso. Naturalmente, hanno bisogno della testimonianza vivace delle famiglie e della comunità tutta.”
di Pixie e Massimiliano Rossi
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