Un milione e 157mila donne subiscono una violenza nel corso della vita, molte delle quali si consumano in casa per mano di partner o persone conosciute secondo indagini Istat. La Consigliera della regione Molise Paola Matteo ha presentato una proposta di legge per modificare la legge regionale n. 15 del 2013 riguardante la prevenzione e contrasto alla violenza di genere
Ennesimo atto di violenza in Molise, precisamente nel cuore di Campobasso, capoluogo della regione poco prima delle 16.00 del 31 luglio. Una coppia di mezza età stava inizialmente litigando fin quando la situazione è andata degenerando sfociando in calci e schiaffi nei confronti della donna. A tal proposito la Consigliera regionale Paola Matteo ha dichiarato: “non si può non indignarsi di fronte ad un tale episodio. L’ ultima indagine Istat, relativa all’andamento del fenomeno, fissa in 11 stupri al giorno, quattromila ogni anno. Un vero e drammatico bollettino di guerra”. “I numeri –ha aggiunto la Consigliera- sono impressionanti: un milione e 157mila donne avrebbero subito una violenza nel corso della vita. Eppure, nelle denunce degli ultimi anni, si registra una lieve flessione: 6% in meno tra il 2014 e il 2015 e 13% in meno dal novembre 2015 al novembre 2016. Quanto agli autori, in maggioranza sono italiani, ma quasi quattro denunciati su dieci sono stranieri. Il fenomeno d’altra parte è difficilmente fotografabile con chiarezza. Le violenze sessuali denunciate sono infatti solo una piccola parte di quelle davvero compiute. Molte violenze avvengono in famiglia per opera del partner o comunque di una persona conosciuta e parte di esse restano in gran parte nascoste. Le mura domestiche purtroppo rimangono ancora il luogo dove si consumano di più le violenze, spesso rimaste inascoltate. Il 37,6% tra mogli e fidanzate ha riportato ferite o lesioni, il 21,8% soffre di dolori ricorrenti. Indicativo, secondo gli analisti, è lo stato di vessazione psicologica che riguarda ben 4 donne su 10. Ancora meno sappiamo degli stupri di immigrati a danno di donne loro connazionali. La diminuzione delle denunce è stato constatato che non equivale ad una diminuzione del fenomeno ma ad un aumento del sommerso su cui si dovrebbe riflettere seriamente per capire perché una donna non denuncia nonostante quello che negli ultimi anni è stato fatto dalla ratifica della Convenzione di Istanbul alle varie norme nazionali e regionali. Una risposta – ha proseguito la Consigliera Matteo- potrebbe essere che le stesse norme sono molto farraginose, troppo lunghi i tempi processuali che si risolvono spesso con sentenze poco soddisfacenti e pene che commisurate si rivelano poco certe!”. “Consapevole di tale condizione –ha concluso la Matteo- ho presentato, insieme ad altri colleghi, una proposta di legge per modificare, implementandola, modernizzandola e rendendola più incisiva, la legge regionale n. 15 del 2013 riguardante la prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Ho constatato con piacere che è arrivata anche una proposta di legge da parte della Giunta regionale riguardante lo stesso argomento e con similari finalità. Ieri mattina in IV Commissione, chiamata ad esaminare le due proposte, sono stata nominata relatrice di entrambe le proposte e impegnata a stilare un testo unico da sottoporre all’esame dell’Aula per l’approvazione definitiva. Sono contenta della fiducia del Presidente Pallante e dei colleghi, cercherò pertanto, in veste di relatore, di trovare il consenso più ampio possibile su uno strumento chiamato a regolare una problematica molto attuale e di grosso rilievo sociale”.
di Romina Nocera
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