L’Appennino si sta estendendo tra il Tirreno e l’Adriatico, secondo il direttore del Centro nazionale terremoti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, INGV, Alberto Michelini. Ma intanto è tregua nel week end
Movimenti sismici: tregua da week end lungo la catena degli Appennini, che da Trento alla Sicilia sta facendo impazzire i rilevatori che registrano sismi in serie, piccoli e medi, con particolare attenzione in Umbria, Molise, Campania e Sicilia. Nella giornata di oggi, sabato 25 gennaio 2014, la terra ha tremato in maniera soft dall’Umbria, passando per il Lazio, fino alla Calabria e alla Basilicata. La magnitudo massima è stata di 2.5 in provincia di Cosenza, mentre si è attestata su M=2.0 negli altri casi.
25/01/2014 ore 21:56 Terremoto M 2.0 Corchiano (VT) – Lazio
25/01/2014 ore 18:28 Terremoto M 2.5 Morano Calabro (CS) – Calabria
25/01/2014 ore 15:25 Terremoto M 2.0 Castelsaraceno (PZ) – Basilicata
25/01/2014 ore 08:09 Terremoto M 2.0 Casamorcia di Gubbio (PG) – Umbria
Ieri, 24 gennaio 2014, i movimenti tellurici sono stati più numerosi con una punta massima di Magnitudo 2.7 in Umbria e una M 2.6 nel mare di Sicilia. A tremare sempre le stesse regioni con l’aggiunta del Trentino e della Puglia:
24/01/2014 ore 21:35 Terremoto M 2.7 Loreto di Gubbio (PG) – Umbria
24/01/2014 ore 18:59 Terremoto M 2.2 San Benedetto di Gubbio (PG) – Umbria
24/01/2014 ore 16:30 Terremoto M 2.0 Castelsaraceno (PZ) – Basilicata
24/01/2014 ore 16:21 Terremoto M 2.1 Loreto di Gubbio (PG) – Umbria
24/01/2014 ore 10:46 Terremoto M 2.0 Ala (TN) – Trentino Alto Adige
24/01/2014 ore 10:46 Terremoto M 2.3 San Benedetto di Gubbio (PG) – Umbria
24/01/2014 ore 09:07 Terremoto M 2.1 Loreto di Gubbio (PG) – Umbria
24/01/2014 ore 06:06 Terremoto M 2.6 Costa Nord Orientale – Sicilia
24/01/2014 ore 04:59 Terremoto M 2.0 Bisceglie (BT) – Puglia
I sismologhi parlano di uno stiracchiamento e allargamento della catena montuosa. Tutto l’Appennino si sta estendendo tra il Tirreno e l’Adriatico, secondo il direttore del Centro nazionale terremoti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, INGV, Alberto Michelini, che ha parlato di un movimento di estensione, come se la montagna si stesse “allargando”. “Nella zona dei Monti del Matese – ha precisato il Direttore Michelini – il livello di pericolosità sismica è molto alto, tra i più elevati in Italia. Per questo è fondamentale puntare sulla prevenzione, in modo da costruire sulle basi delle indicazioni contenute nella Mappa della pericolosità sismica”.
Di Beatrice Verderosa
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