“Stuprare la moglie non è più reato”. Ecco il testo della nuova legge
sciita sulla famiglia …
“I mariti possono stuprare le mogli”. Questo stabilisce una legge
appena votata dal Parlamento afgano, in dispregio della tutela della
dignità e del rispetto dei più elementari diritti delle donne!
La notizia della nuova legge sul diritto di famiglia (che ratifica di
fatto l’orientamento degli islamici sciiti circa i rapporti di
famiglia) è stata divulgata dai giornali inglesi “The Guardian” e “The
Indipendent”.
Secondo fonti delle Nazioni Unite, la nuova legge:
1- LEGALIZZA LO STUPRO DEL MARITO nei confronti della moglie
2- OBBLIGA LE DONNE A “CONCEDERSI” AL MARITO senza opporre resistenza
3- VIETA LORO DI USCIRE DI CASA, di cercare lavoro o anche di andare
dal dottore SENZA IL PERMESSO DEL CONSORTE
4- AFFIDA LA CUSTODIA DEI FIGLI ESCLUSIVAMENTE AI PADRI ED AI NONNI
5- ed ASSICURA AGLI UOMINI MAGGIORI DIRITTI SULL’EREDITÀ.
A queste ferree condizioni sono previste delle deroghe, ad esempio:
– la moglie può rifiutarsi al marito se è malata
– e può uscire di casa senza il permesso in caso di emergenza.
Niente, però, che possa intaccare minimamente il giudizio
complessivamente “sconcertante” di un provvedimento che, di fatto,
elimina dalla giurisprudenza il concetto di “stupro domestico”,
escludendo dai reati le aggressioni e le violenze sulle donne commesse
dai partner!
Non è chiaro se questa legge possa riguardare solo la comunità sciita:
il 10% della popolazione, che per la Costituzione afghana ha un
diritto di famiglia separato. Il provvedimento, infatti, si chiama
“legge sciita sulla famiglia”. Anche se riguardasse solo gli sciiti
afghani, però, ciò non rappresenterebbe di certo alcuna attenuante:
sarebbe solo l’ulteriore conferma di un Paese spaccato tra le forze
talebane del Paese e le varie comunità musulmane.
La legge è stata considerata da alcuni membri del Parlamento come
“peggiore di quelle dei talebani”. “È una delle peggiori leggi mai
votate dal Parlamento in tutto il secolo”, ha dichiarato Shinkai
Karokhail, deputata afgana: “È totalmente sfavorevole alle donne e
renderà loro ancora più vulnerabili”.
Mentre sia la nuova Costituzione afgana che i diversi trattati
internazionali firmati negli anni dall’Afghanistan garantiscono “pari
diritti e dignità” alle donne del Paese, il governo afgano avalla
impunemente una politica conservatrice e restauratrice destinata a
riportare indietro lo stato dei diritti e delle libertà in minima
parte conquistati in questi anni dalle donne afgane!
La legge (approvata dal Parlamento afgano con tempi rapidissimi e
senza dibattito) non è stata ancora pubblicata ufficialmente ma è
stata già confermata dal ministro dell’Interno.
Il provvedimento rappresenta (secondo molti osservatori) l’estremo
tentativo del presidente “filo-occidentale” Hamid Karzai di incassare
il sostengno dei fondamentalisti islamici sciiti in vista delle
elezioni presidenziali di agosto. E’ eclatante, infatti, il calo di
consensi di Karzai nel suo Paese, tanto più che da alcuni mesi non è
più sorretto nella sua leadership dagli americani: il neo-presidente
americano Obama non ha mai speso parole positive sul governo di
Karzai, considerato debole e senza nessun potere al di fuori della
capitale Kabul.
Paradossalmente il testo ha trovato approvazione proprio mentre Karzai
partecipava al Forum dell’Aja, dove si svolge la “Conferenza
internazionale sull’Afghanistan”. Ciò a dimostrazione di come la
libertà, la democrazia, l’uguaglianza non siano ancora né realtà né
facili conquiste in molte realtà del mondo, e soprattutto a conferma
che tali valori non potranno mai “esportarsi” dall’occidente con la
forza o “comprarsi” col denaro!
“È importante che tutto il mondo stia guardando al nostro Paese”, ha
dichiarato il Presidente afgano dall’Aja. Dopo questa ennesima
dimostrazione di “civiltà” e rispetto delle donne data dal suo Paese,
non so con quale occhi sia possibile continuare a guardare
all’Afghanistan ed al futuro di milioni di sue donne …