Affaire CGIL persecuzione giudiziaria, accanimento giudiziario senza precedenti. Accuse fondate sull’odio politico. Giuliano Castellino, tra gli imputati ritenuti responsabili, è in carcere per il presunto assalto alla sede della Cgil avvenuto nel corso degli scontri durante la legittima manifestazione No Green Pass del 9 ottobre 2021 a Roma. Un “assalto” pilotato, così come erano autorizzati corteo e manifestazione, in base alle audizioni dei funzionari della Digos e della Polizia di Stato che quel 9 ottobre 2021 si occuparono di gestire Piazza del Popolo e, soprattutto, lo spostamento dei manifestanti dalla piazza al sindacato. Le persone manifestavano contro l’imposizione del lasciapassare che ha ricattato gli italiani a farsi iniettare pseudo vaccini sospettati oggi di effetti collaterali nefasti. Le argomentazioni del noto avvocato Trisciuoglio ha il sapore d’altri tempi, quando la dignità della persona aveva un valore oggi calpestato. Sentenze emesse senza prove, pietrificati stereotipi, logori sistemi, processo gnoseologico, micidiali repertori della prassi, suggestione inquisitoria. Il Giudice è costretto a fondare il suo giudizio non sulla verità dei fatti, bensì sulla loro apparenza.
Affaire CGIL persecuzione giudiziaria di natura ideologica, “un vero e proprio accanimento giudiziario nei confronti di Giuliano Castellino – lo sfogo dell’Avvocato Nicola Trisciuoglio dello studio capitolino Trisciuoglio – che nella realtà dei fatti si traduce in un “libro di 78 pagine” che costituisce i ‘Carichi pendenti’ dell’uomo delle piazze romane in una serie di procedimenti che sostanzialmente nascondono unicamente una persecuzione giudiziaria di natura meramente ideologica, decontestualizzata da ogni giuridicità finanche morale”.
Affaire CGIL persecuzione giudiziaria per giustificare misure inflitte
“Sentenze emesse senza prove – prosegue il legale – per le quali la formulazione degli appelli costituisce unicamente un impegno immane per la difesa rispetto ai casi concreti, avulse da ogni logica ermeneutica giuridica, dense di considerazioni decontestualizzate da ogni concreto elemento spaziale-temporale di valenza probatoria, ci costringono a severe riflessioni di carattere esegetico ed a considerare che tale messe di procedimenti a carico siano stati unicamente prodromici a giustificare le misure di sicurezza inflitte senza alcuna condanna che costituisca un serio precedente a carico di Castellino”.
Il cosiddetto assalto alla CGIL, in effetti, fu autorizzato. Ci fu trattativa e ci fu autorizzazione del corteo verso la CGIL «con un tragitto dinamico» verso la sede del sindacato per incontrare il leader sindacale. E’ stato detto e ripetuto nell’aula bunker di Rebibbia. All’epoca dei fatti le dichiarazioni di Nicola Trisciuoglio, avvocato simbolo, assieme a Taormina, del processo per i fatti del 9 ottobre, tuonarono come fulmini: “Il dato giuridico incontrovertibile: c’è la verità negli atti processuali. La manifestazione ed il corteo erano autorizzati“.
Per quegli avvenimenti 25 persone erano state raggiunge da svariate misure cautelari. Con il carcere disposto in particolare per i soggetti di destra ed estrema destra legati ai movimenti No Vax. Una manifestazione più che legittima, una delle tante che riempirono l’Italia, contro le restrizioni imposte dal governo per sostenere la vaccinazione di massa con farmaci sperimentali che hanno mostrato notevoli carenze, non garantendo la protezione dall’infezione e soprattutto causando effetti collaterali imponenti e numero si eventi avversi. (LEGGI IL CORTEO FU AUTORIZZATO, CADE IL CASTELLO ACCUSATORIO)
Ma torniamo a oggi. Anche questa volta le parole dell’avvocato Trisciuoglio sono schiaffi all’incubo vissuto e allo strapotere subito dalla gente, dai manifestanti pacifici dispersi con gli idranti, alle discriminazioni sui luoghi di lavoro. (LEGGI LA SENTENZA DEL GIUDICE CHE DICHIARA ILLEGITTIMA LA SOSPENSIONE DAL LAVORO DEI NON VACCINATI)
Affaire CGIL persecuzione giudiziaria Pietrificati stereotipi
“C’è da indignarsi e non poco. – prosegue oggi l’avvocato Nicola Trisciuoglio – Stupiscono i pietrificati stereotipi ed i logori sistemi impiegati dai vari Deliberanti per motivare i propri convincimenti; strumenti affatto inadeguati ad un pur precario processo gnoseologico, ossia conoscitivo; micidiali repertori della prassi, di una cultura non ancora svincolata da ogni possibile suggestione inquisitoria, sottesi ad imbellettare assiomi accusatori”.
Sintagmi significanti
“Impressionante – rincara – è la fecondità critica che offre l’inosservanza di qualsivoglia regola ermeneutica: i sintagmi – ‘significanti’- che infiorano le motivazioni si caricano di ‘significati’ indimostrati e indimostrabili, e, per questo, tecnicamente inammissibili; sono assolutamente arbitrari dal punto di vista logico-razionale, se non, addirittura devianti, rispetto ai dati disponibili”.
Affaire CGIL persecuzione giudiziaria Rabelais ed Henri Francois d’Aguesseau
“Questa difesa prosegue l’avv. Richichi responsabile dello studio capitolino dell’Avv. Nicola Trisciuoglio – non ignora che il ‘citazionismo dei forensi’ suscitò il riso di quel dissacratore che fu Rabelais, nulladimeno, nel caso che riguarda Castellino, non sa sottrarsi alla citazione della celebre frase pronunciata dall’Avvocato Generale al Parlamento di Parigi, Henri François d’Aguesseau: «Il Giudice, sovente, è costretto a fondare il suo giudizio non sulla verità stessa delle cose e dei fatti, bensì sulle loro ombre, sulla loro apparenza».
Libera manifestazione del pensiero tacciata di oltraggio
“Tanto vale nei numerosissimi processi per le manifestazioni di piazza quanto per quelli di maggior spessore accusatorio con sentenze tutte sub iudice nei quali le condanne sono state pesantissime nel caleidoscopio immaginifico a cui si è dovuto attingere per motivarle in dispregio alla logica giuridica ed in base a chiare predeterminate condanne ideologiche. “
“È stata confusa la libera manifestazione di pensiero come oltraggio, la difesa dalle aggressioni poliziesche come resistenza. La difesa diviene offesa, la libera manifestazione del pensiero oltraggio. La tutela dei diritti degli ultimi da quella degli alloggi – un tetto per ogni famiglia disperata e senza reddito – a quella per le libertà contro il green pass e l’obbligo vaccinale diviene violazione di per sé configurabile come fattispecie autonoma di reato lì dove si palesa chiaramente come gesto di umana solidarietà.“
Processo politico, condanna delle idee
“Le accuse e le sentenze – conclude l’avvocato Trisciuoglio – assumono valore politico e di condanna delle idee dell’imputato avulse da quella solidarietà e pietas tipicamente cristiana e cattolica di cui Castellino è sempre stato interprete. Questo studio legale ha assunto la difesa di Giuliano Castellino in tutti i procedimenti a suo carico. Sarà una battaglia lunga e difficile… L’imperativo è categorico! Abbattere in ogni processo l’impalcatura politica e la condanna precostituita di natura ideologica… confidando nella onestà intellettuale e giuridica della Magistratura giudicante”.
Si chiudono qui le dichiarazioni dell’avvocato Nicola Trisciuoglio. Vedremo cosa accadrà nella difesa assunta in favore di uno degli imputati chiave, Giuliano Castellino.
9 ottobre 2021
Ma facciamo un passo indietro nel tempo, torniamo al 2021. La voce, molto di parte, su Wikipedia, titola “Assalto alla sede della CGIL”. Leggiamo che l’assalto alla sede della CGIL è stato compiuto il 9 ottobre 2021 a Roma da alcuni partecipanti alla manifestazione No Green Pass contro il decreto-legge approvato dal Governo Draghi, che obbligava all’utilizzo del certificato Covid-19 digitale per poter accedere ai luoghi di lavoro. Un certificato, giova ricordarlo, che non serviva a nulla, essendo acclarata l’incapacità dei cosiddetti vaccini a prevenire il contagio.
Autorizzati verso la sede sindacale
E’ agli atti. Secondo il poliziotto della Digos che aveva firmato, insieme ad altri cinque funzionari, due note di servizio sui fatti del 9 ottobre la manifestazione era stata autorizzata così come il corteo verso la sede sindacale. I manifestanti avevano avuto il permesso di spostarsi «con un percorso dinamico» verso la sede della CGIL per incontrare il leader sindacale. E’ un particolare importante, sia dal punto di vista giuridico che, ancora una volta, da quello politico: la manifestazione era stata autorizzata a spostarsi verso la CGIL, in corteo, tutto si svolse con il pieno consenso delle istituzioni. A poco serve che il funzionario tenti di spiegare che la manifestazione era autorizzata solo a uscire da Piazza del Popolo e non a spostarsi verso il sindacato, giungendo ad affermare: «La notazione che ho fatto è sbagliata».
Hanno “sbagliato” in sei
In sede di processo l’avvocato Trisciuoglio aveva fatto notare che la notazione che il funzionario ha ammesso di “aver sbagliato” in realtà è stata avallata da altri cinque.
A tutto questo si aggiungano le recenti dichiarazioni del Ceo di Pfizer che non evitano il contagio (e allora non si potevano imporre!) e la nota di Pfizer – BioNTech del marzo 2021 agli investitori, su istanza dell’autorità di controllo della borsa statunitense. Da uno di questi modelli inviati alla SEC, (Securities and Exchange Commission) emergono dichiarazioni che non metterebbe in discussione solo l’efficacia del vaccino, ma anche il suo status di farmaco “approvato in modo permanente”. In definitiva farmaco sperimentale imposto con forza e con il ricatto: se non ti vaccini non lavori!
La Dittatura del Biennio 2020-2021
Insomma, la manifestazione del 9 ottobre e le centinaia di manifestazioni che hanno portato decine di migliaia di persone nelle principali piazze d’Italia, motivi per protestare ne avevano da vendere. Ci piacerebbe sapere cosa scriveranno i libri di storia, tra cento anni, di quella dittatura silente che si sviluppò tra il 2020 e il 2021. Un biennio da non dimenticare, per non dimenticare al grado di coercizione al quale può arrivare il potere, ma anche per non dimenticare il coraggio della Nuova Resistenza!
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