Per un cantante che ha venduto centocinquanta milioni di dischi non sarebbe meglio essere ricordato ed apprezzato per la musica piuttosto che per le polemiche? Il molleggiato crede a quello che dice oppure è più facile farsi notare se si dice qualcosa di sconvenevole?
Adriano Celentano potrà piacere oppure no, potrà essere considerato un attore valido oppure l’ultimo dei cialtroni, un regista da oscar oppure da film di ultima classe…certamente però è un cantante, un cantante vero con i suoi cento cinquanta milioni di dischi venduti.
Non è un errore! Centocinquanta milioni di dischi venduti davvero…il cantante italiano che ha venduto più di tutti, nella storia dei cantanti italiani.
Famoso in Italia e all’estero.
Ma allora perché non fa il cantante?
Celentano che al festival di Sanremo deve tanto, deve molto, non poteva semplicemente fare tre canzoni e “benedire” i cantanti come “padrino”?
Io, come altri, non ho visto il festival di Sanremo perché mi sarebbe piaciuto assistere a una gara canora, contornata di fiori , come ai bei tempi.
Questa mattina, ve lo giuro, ho comprato il giornale e non ho capito chi abbia vinto in quanto i titoli erano per le polemiche, per i sermoni di Adriano e per tutte le altre propaggini tipo la farfallina di Belen, cioè sia il tatuaggio che l’altra “farfallina”.
Adriano perché si presta a questo? Perché lo alimenta?
Adriano ha partecipato al festival di Sanremo, ai tempi, anche con una dispensa speciale, che viene firmata dall’allora ministro della difesa, Giulio Andreotti.
E’ sua l’interpretazione nel film San Remo, la grande sfida, regia di Piero Vivarelli (1960)
Perché non crede più a quelle atmosfere? A quelle emozioni? Anche a quel grande trampolino che faceva di un cantante una star nel giro di una settimana, …in quegli anni sono nati fenomeni che hanno resistito per mezzo secolo.
Oggi un cantante che partecipa a Sanremo può anche essere dimenticato a Marzo dello stesso anno.
Davvero, il molleggiato, crede a quello che dice oppure è più facile, oggi, farsi notare se si dice qualcosa di sconvenevole, se si tocca qualcuno con un ago appuntito.
Esistono tante caste, tante categorie, tanti sottoinsiemi che salterebbero su tutte le furie solo che qualcuno ne parlasse male.
Forse Adriano non riesce più a stupirci con delle canzoni?
La prima canzone di Adriano che mi viene in mente? Ventiquattromila baci! Una canzone di soli cinquanta anni fa…io sono del millenovecento sessanta nove …significa che è stato davvero un successo, come me, che non sono nessuno, quella canzone viene ricordata da gente più giovane e anche meno giovane.
Se scrivessi invece Non so più cosa fare chi davvero saprebbe che si tratta di un suo singolo del duemila undici…si, dico davvero.
Allora Adriano ha bisogno di essere Adriano con questi “mezzucci”?
Adriano è stato davvero un grande personaggio e lo sarebbe ancora se conservasse, un mio umile parere, l’eleganza dei tempi andati.
Adriano ha avuto la fortuna, perché nella vita serve la bravura ma anche la fortuna, di vivere alla grande.
Certamente avrà avuto i dispiaceri come hanno tutti, come in tutte le famiglie.
E’ stato in mezzo a donne bellissime e si è pure vociferato che abbia avuto molte storie.
Mi ricordo in particolare di averlo visto nel trenta anni fa ad Arenzano, durante le riprese di Bingo bongo con la meravigliosa Carole Bouquet …tanto per citarne una qualsiasi.
Se si ha avuto una vita come Adriano, sempre a mio avviso, bisognerebbe non essere accaniti verso tutti pur volendo difendere le proprie idee.
E’ utile ricordare che alla fine degli anni ottanta, forse nel 1987, ci fu uno scandalo per i venti miliardi di lire spesi per il colossal – fallimento Joan Lui film dove Celentano ha peccato di Onnipotenza. Sei mesi di lavorazioni in quel di Genova per buttare venti miliardi per un prodotto discutibile.
Eccoci così nel duemila dodici dove sempre in Liguria, sempre protagonista Adriano, sempre eccoci a buttare molti soldi per un prodotto davvero discutibile. Anche se questa volta per il festival si parla di quindi milioni di euro.
Allora non abbiamo imparato nulla?
E tu, Adriano, davvero vuoi essere ricordato come un vecchio brontolone?
Se fosse così mi dispiacerebbe perché per me sei sempre il ragazzo della via Gluck.
di Francesco Luca Borghesi “Zagor”
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