Il poeta-sceneggiatore si è spento stamane all’età di 92 anni. Lavorò con Fellini, Rosi e altri grandi del cinema italiano
“L’ottimismo è il profumo della vita” era il suo motto ed è la frase con cui tutti lo ricorderemo. Tonino Guerra, poeta maestro e sceneggiatore romagnolo collaboratore di tanti grandi registi, da Fellini ad Antonioni, da Rosi ai fratelli Taviani si è spento stamane presso la sua abitazione romagnola. Era malato da qualche mese ormai e nelle ultime settimane era stato ricoverato nell’ospedale di Rimini per accertamenti, ma i sanitari lo avevano rimandato a casa. Poiché la malattia era ormai avanzata, aveva deciso di tornare a vivere nella natia Santarcangelo, lasciando la casa-museo di Pennabilli, sede dell’associazione a lui intitolata, nella quale aveva vissuto dagli anni 80. A stringergli la mano nell’ora del trapasso, c’era anche il figlio Andrea Guerra,
noto musicista. Guerra ha firmato le sceneggiature di alcune delle opere più importanti del nostro cinema, da “Amarcord” di Fellini a “La notte”, “L’eclisse”, “Deserto rosso”, “Zabriskie Point” e “Blow Up” di Michelangelo Antonioni. Tra le sue collaborazioni vanno ricordate quelle con Andrej Tarkovskij, Francesco Rosi, Alberto Lattuada, Theo Angelopoulos, i fratelli Taviani, Marco Bellocchio, Vittorio De Sica, Jose Mari’a Sa’nchez, Elio Petri, Giuseppe De Santis e Mario Monicelli. Se ne va il 21 marzo, non una data qualsiasi, bensì nella giornata mondiale della poesia istituita dall’Unesco. Aveva compiuto da poco 92 anni ma lo ricorderemo sempre per la sua genuinità e per il suo sorriso da bambino.
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