Dal 2007 al 2008 è stato Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. E’ stato anche Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. E’ stato membro dell’Accademia dei Lincei, una delle più antiche d’Italia
Giovanni Fabrizio Bignami, noto fisico italiano, è scomparso all’età di 73 anni, a Madrid, dopo essere stato colto da un malore. È noto a livello internazionale per il lavoro ventennale che portò all’identificazione ed alla comprensione di Geminga, la prima stella di neutroni senza emissione radio. Dal 16 marzo 2007 al 1º agosto 2008 è stato Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. Tra il 2010 e il 2012 è stato il primo italiano a presiedere il Cospar, il comitato per la ricerca spaziale. Dal 10 agosto 2011 al 16 ottobre 2015 è stato Presidente dell’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica). È stato presidente del consiglio di amministrazione del progetto SKA. Dal 1970 al 1990 è stato ricercatore presso il CNR. Nel 1990 è stato nominato professore ordinario di Fisica generale all’Università di Cassino. Nel 1997 è stato nominato professore ordinario di Astronomia all’Università di Pavia. Sotto la direzione dell’Agenzia Spaziale Italiana ha avviato il programma di piccole missioni dell’ASI. Dal 2003 al 2006 è stato Direttore del Centre d’Étude Spatiale des Rayonnements a Tolosa, uno dei centri spaziali più importanti di Francia. È stato chiamato a far parte del Comitato di valutazione della Ricerca dell’Agenzia spaziale francese. Dal gennaio 2004 al gennaio 2007 è stato Presidente dello Space Science Advisory Committee (SSAC) dell’Agenzia Spaziale Europea, che ha redatto il documento di programmazione scientifica dell’agenzia, Cosmic Vision 2015-2025.
Un asteroide a lui dedicato
Giovanni Bignami è stato membro dell’Accademia dei Lincei e da questa ricevette nel 2004 il premio quadriennale per l’Astronomia del Ministero dei Beni Culturali della Repubblica Italiana; nel 2000 è stato nominato Officier de l’Ordre National du Mérite de la Republique Française, mentre nell’aprile 2006 è stato nominato Officier de la Legion d’Honneur per meriti scientifici. La American Astronomical Society nel 1993 gli ha conferito il Premio Bruno Rossi per il contributo alla comprensione di Geminga. Ha ricevuto nel 2002 la medaglia Massey Award, assegnata congiuntamente dalla Royal Society (UK) e dal Comitato Mondiale per la Ricerca Spaziale for leadership in space science, nel 2010 la Blaise Pascal Medal della European Academy of Sciences e lo stesso anno il von Karman Award della International Academy of Astronautics. Gli è stato dedicato un asteroide, 6852 Nannibignami. Per la sua attività divulgativa in astronomia ha ricevuto il Premio Lacchini, il Premio Capo d’Orlando per la promozione multimediale della cultura scientifica e il Premio “le Stelle” per la pluridecennale ricerca in astrofisica delle alte energie e la direzione scientifica di importanti organizzazioni spaziali italiane ed europee.
Di Giuseppe Priolo
- Coronavirus, fase 2. Ecco chi riapre dal 14 Aprile, chi il 18 e poi gli altri
- Terremoto: magnitudo 4.1 registrato in provincia di Rieti
- Situazione difficile scuola Molise. Gli studenti non rientreranno a scuola
- Ti ho preso per mano, romanzo autobiografico del medico Riccardo Callori a Torino
- 320 milioni di conigli trascorrono tutta la vita in fogli A4. Ora il parlamento europeo elimina gabbie