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Addio a Gastone Moschin, l’architetto Rambaldo Melandri del film Amici Miei

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Una carriera divisa tra cinema, tv e teatro. Negli anni cinquanta intraprese la carriera di attore. Entrò nella Compagnia del Teatro Stabile di Genova e del Piccolo Teatro di Milano. Nel 2000 e nel 2001 partecipò alle serie televisive Don Matteo e Sei forte maestro

Il cinema italiano dice addio all’ultimo attore degli “Amici miei”: Gastone Moschin. Aveva 88 anni. Era ricoverato da qualche giorno all’ospedale Santa Maria di Terni. Nato in Veneto, negli anni cinquanta intraprese la carriera di attore entrando nella Compagnia del Teatro Stabile di Genova e del Piccolo Teatro di Milano. Incomincia la carriera cinematografica con il film “La rivale”. Il ruolo che lo fa emergere è quello del fascista Carmine Passante nel film “Gli anni ruggenti”. La poliedricità di Moschin si esprime anche nella capacità di passare da un genere all’altro senza mai fossilizzarsi in una sola tipologia di ruoli o di film. Il suo ruolo di maggior successo è quello dell’architetto inguaribilmente romantico, Rambaldo Melandri, protagonista, al fianco di Ugo TognazziPhilippe Noiret, Adolfo Celi e Duilio Del Prete, della trilogia di “Amici miei”. Il primo film, diretto da Mario Monicelli, esce nel 1975 e si classifica al primo posto negli incassi della stagione. Gli altri due film escono nel 1982 e nel 1985. Intensa anche l’attività in televisione: nel 2000 e nel 2001 partecipa alle prime due stagioni delle serie televisive “Don Matteo” e “Sei forte maestro”, che rappresentano le ultime apparizioni del popolare attore.

UNA CARRIERA TRA CINEMA, TV E TEATRO

Una carriera divisa tra cinema e televisione. “Ragazzi, come si sta bene tra noi, tra uomini! Ma perché non siamo nati tutti finocchi?”. Indimenticabile la sua battuta nel film “Amici miei”, mentre la esclama felice davanti ai suoi compagni di zingarate. Nota la sua attività in teatro: è stato tra gli insegnanti della scuola di recitazione “MUMOS” a Terni, creata da lui stesso, dalla ex moglie Marzia Ubaldi e dalla figlia Emanuela. Nel 2006 curò la messa in scena dell’opera teatrale Piccola Città di Thornton Wilder. Con un post su Facebook, la figlia Emanuela Moschin ha annunciato la scomparsa: “Addio papà, per me eri tutto!”.

Di Giuseppe Priolo

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Manuela Canzona

23 anni, laureanda in Scienze del Servizio Sociale presso l'Università degli Studi del Molise, diploma in Liceo delle Scienze Umane economico-sociale, impegnata come volontaria nel Servizio Civile Universale, ho abbracciato il progetto Molise Noblesse Movimento per la Grande Bellezza. Sono una persona empatica e paziente. Mi piace viaggiare ed amo la natura.