Acquerello primo ristorante Covidfree: è napoletano il primo nuovo ristorante di alta cucina nell’era post-lockdown. Una location con vista sulla skyline vesuviana e un menù creato per soddisfare attraverso l’alta cucina prodotti e produttori locali. Al bando i divisori in plexiglass, sì ad un’adeguata distanza tra i tavoli e tra le sedute.
Acquerello primo ristorante Covidfree. Il primo esempio di ristorante anti – Covid in Italia, ha aperto le porte sabato 30 maggio all’ultimo piano della galleria Le Pendici a Ercolano, in provincia di Napoli. Una location con vista sulla skyline vesuviana e un menù creato per soddisfare attraverso l’alta cucina prodotti e produttori locali. L’organizzazione del personale e degli ambienti è esclusivamente pensata nel rispetto delle regole dei protocolli anti-Covid nazionali e regionali; regole personalizzate coerentemente con il nuovo progetto ristorativo. Lo stile del locale è contemporaneo, reso unico da elementi d’impatto, pezzi d’arredo caratteristici e materie prime singolari: legni, cristalli, tessuti, quadri provenienti da tutta Italia. In ottemperanza ai protocolli vigenti, per consentire la massima distanza tra le sedute è stato creato anche un pop-up restaurant all’aperto con tavoli spaziosi, tutti rigorosamente vista Vesuvio.
Acquerello primo ristorante Covidfree. Ecco come si sono organizzati i ristoratori
Al bando i divisori in plexiglass, sì ad un’adeguata distanza tra i tavoli e tra le sedute. E’ possibile consultare il Menù tramite scansione di un QR-Code sul proprio cellulare, oppure attraverso tablet che vengono igienizzati dopo ogni utilizzo, raccolta digitale dei dati dei clienti e misurazione della loro temperatura corporea. Personale di sala sempre presente ma dotato di tutti i dispositivi e formato in fatto di distanze e di tempi per minimizzare i contatti con i clienti. Lo stesso personale viene sottoposto alla misurazione della temperatura corporea ed ogni giorno firma un documento attraverso il quale dichiara di aver correttamente igienizzato le mani prima dell’ingresso al locale.
Le comande vengono prese tramite un palmare collegato ad un gestionale che le inoltra alla postazione bar e alla cucina in modo da minimizzare il contatto. Colonnine con gel igienizzante poste all’ingresso del ristorante, dei serivizi igienici, di ogni terrazza e di ogni sala. Sono queste alcune delle misure adottate dal primo esempio di ristorante di alta cucina italiano ideato per essere Covid free. (MENTRE DAL SAN RAFFAELE DICONO CHE IL VIRUS NON ESISTE!)
La missione della famiglia Irollo
La famiglia Irollo ha pensato ad Acquerello come un polo animato da una grande comunità unita dalla cultura e dalla volontà di valorizzare la ricchezza delle eccellenze artigiane campane e italiane. Stefano, Luigi e il loro papà, soci nell’impresa, hanno voluto trasferire la ricchezza della cultura artigianale campana e italiana sia nel decoro, sia nella proposta gastronomica di fascia alta. “La cucina e l’ospitalità – spiegano i Fratelli Irollo – hanno un ruolo fondamentale di promotrici del buon vivere e della coesione sociale, temi attualissimi per la ripresa del nostro Paese”. “Non dobbiamo pensare a quello che non si può fare e a quello che si è perso – continua la famiglia Irollo – dobbiamo concentrarci su quello che si può fare. Vogliamo restituire a chi si vorrà concedere una fuga culinaria in città il gusto e la gioia di vivere”.
A dirigere la cucina, lo chef Antonio Borrelli, che rende omaggio agli ingredienti italiani, soprattutto campani, creando così piatti stagionali. Piatti che sorprendono per la particolarità dell’estetica e del gusto. “Rinascere attraverso la cucina – afferma lo chef Borelli – e recuperare l’heritage del territorio sono gli spunti dai quali sono partito per creare il menù di Acquerello”. “Esso – continua Borelli – varierà in base ai prodotti locali disponibili. Collaboriamo con i produttori della zona per dare massimo sostegno alla filiera ed abbattere gli sprechi”. (LEGGI ANCHE COME CURARE I DENTI IN SICUREZZA)
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