Quell’asilo era una vera e propria casera, un incubo. Gli altri bambini giocavano e io dovevo grattare i calli. Noi bambini a volte stavamo tutti in fila aspettando il nostro turno per grattare. Ci vorrebbe una spiegazione freudiana…Si metteva un confetto in bocca e lo divideva con tutti i bambini…E poi c’erano le suore nuove, quelle dell’Amatuzio, e qui i ricordi traboccano d’amore. Alessio Spina, Giancarlo Marra, Maria Iannetta, Maria Moffa Leverson, Oreste Muccilli, Caterina Di Re, Gina Prioriello, Antonella Iannetta, Loredana Ferrazzo, Rosina Principe, Eliana Cappussi…
C’era un tempo in cui le cose erano molto più semplici e tutto aveva un senso, immediatamente comprensibile. Tra il giusto e il non giusto correva una delimitazione netta, sebbene opinabile. Era quello e basta. E’ ciò che viene fuori con prepotenza “leggendo” nelle pieghe del tempo attraverso un gruppo facebook molto attivo e compatto “La memoria storica della Città di Bojano”. Una sorta di scrigno dei ricordi in cui si accumulano immagini su immagini, e i commenti, e le reminiscenze, e i sentimenti collegati a ogni volto. La memoria fotografica chiusa nel cassetto diviene patrimonio comune per far venire a galla la memoria storica. E se a farla da padrone in quanto a memoria, troviamo Alessio Spina e GiancarloMarra, in grado di individuare volti e persone risalenti a 60 anni fa e più, tantissimi emigrati, tutti gli altri condividono tasselli personali e familiari tali da ricostruire la storia della città di Bojano a partire dalla seconda metà dell’800.
“Suor Blandina – scrive Maria Iannetta – per tenermi buona mi faceva grattare i suoi calli per tutto il giorno….avevo 2 anni e mi metteva su uno sgabellino ai suoi piedi…portava quelle calze di lana doppie…quelle che si usavano una volta. Come posso dimenticare, mentre gli altri giocavano io dovevo grattare allora un giorno sono scappata ma mi hanno ripresa vicino la vetrina di Jannotti!”
La conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, arriva da Anna Maria Iorio. “Io mi ricordo di suor Remigia – aggiunge – che si faceva grattare sotto i piedi da noi bambini e a volte stavamo tutti in fila aspettando il nostro turno per grattare. Ci vorrebbe una spiegazione freudiana…”
Suor Blandina e Suor Remigia appartenevano alle “Monache vecchie” di salita Pandone, nel centro storico di Bojano. Le ricorda Oreste Muccilli, Maria Moffa Leverson, e più compiutamente Giancarlo Marra. “Alle ore 13.30 – snocciola il dirigente della Scuola di Vinchiaturo – si “doveva” dormire con la testa reclinata su un banchetto, chi la alzava prendeva una bacchettata sulla testa da suor Blandinia … poi arrivava la superiora alta 2 metri, dal viso torvo, ed era il terrore di tutti! Quanti pianti fino alle 16.30 quando spuntava un familiare e … via a casa di corsa! Altri tempi!”. E le ricordano, le monache “vecchie” anche Maddalena Perrella, Clorinda Bove, Nicolina Bisciotti, Cristina Russo, Gina Prioriello e Antonietta Iannetta, che abitava, quest’ultima, proprio in Salita Pandone.
E Maria Moffa Levenson aggiunge che la mamma ricordava molto bene Suor Blandina e la Casa delle monache “vecchie” tra l’abitazione del Principe ed Esterina “La Biscuttara“. “La nostra casa – incalza – era fra quella di Don Nino Colalillo e la Levatrice Iannotti”.
E Rosina Principe: “La nostra casa confinava con l’asilo, dalla mia finestra vedevo esattamente quello che si vede nell’immagine”.
Loredana Ferrazzo: “Bella la foto dell’asilo dove io non volevo mai andare e i miei dolcissimi nonni per fortuna mi tenevano con loro. Che brutti ricordi, non era un asilo ma una caserma!
Caterina Di Re: “Era una caserma…brrrrr…Ci sono andata anch’io, per fortuna mi salvò la mastra Teresa”
Gina Prioriello: “E’ vero tutti avevamo paura delle monache vecchie!”
Caterina Di Re: “Quando abitavo a corso Umberto I (ru Vic p Dent), quell’asilo era il più vicino a casa nostra….poi, dopo tanti capricci, mia mamma decise di portarmi a quello statale……
Maria Moffa Levenson: “Mamma si ricordava Suor Blandina, che metteva un confetto in bocca per spezzarlo, e spartiva con tutti i bambini! Mamma era del 1925!
Ma ci fu anche il rivoluzionario che fece uno sciopero ante litteram. “Io – ricorda Oreste Muccilli – volli cambiare asilo e andai dalle “monache nove”
Eh già, le monache “nuove”. Erano quelle di corso Amatuzio, le Suore Discepole di Gesù Eucaristico, la Congregazione fondata nel 1927 da Mons. Raffaello Delle Nocchie, vescovo di Tricarico. Le suore erano e sono ancora oggi ubicate nella bellissima Casa fatta costruire da Francesco Amatuzio, generoso finanziatore originario di Bojano emigrato negli Usa.
“Esistevano due asili? – si domanda Eliana Cappussi che prosegue – Io sono sempre andata, dall’età di 1 anno, all’asilo Amatuzio ed ho dei ricordi meravigliosi, con delle suore stupende. La Madre Superiora, Suor Maria Chiara, che poi andò in Missione in Brasile, a Belo Horizonte, la ricordo con un amore sconfinato, e sì, che non sono mai stata una bambina docile e remissiva, eppure…ripeto, ricordi meravigliosi…”
Di Mina Cappussi
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