Bowie ci ha reso consapevoli che possiamo essere chiunque noi vogliamo. Oggi l’anniversario della scomparsa. Sui social la moglie e fedele compagna Iman, modella statunitense di origine somala, ricorda il Duca Bianco. Il 10 gennaio 2016 avrebbe potuto essere un giorno come tanti, ma per un attimo l’uomo ha provato quel senso di debolezza
(UMDI -UNMONDODITALIANI) – Due anni oggi, il 10 gennaio 2016 ha vinto lui, il cancro, ma si è trattata di una vittoria effimera. David Robert Jones, nato a Londra l’8 gennaio 1947, un uomo capace di trascendere l’uomo in una visione nietzschiana, colui che ha fatto della musica la sua arte, David Bowie per il mondo intero, ha lasciato un vuoto che ancora oggi molti non riescono a colmare. Esistono cose che l’uomo non può spiegare; cose davanti le quali ti senti piccolo, inutile e impotente. Il 10 gennaio 2016 avrebbe potuto essere un giorno come tanti, ma per un attimo l’uomo ha provato quel senso di debolezza, quando le gambe tremano e cedono e la terra si sgretola sotto i tuoi piedi, anche solo metaforicamente parlando. L’anno era iniziato, le aspettative erano alte: dieci giorni erano pochi per tirare somme e bilanci di quei nuovi dodici mesi. Eppure è bastato un piccolo dettaglio per trasformare quel dieci in un numero da cancellare nel mese di gennaio. Tutti hanno trattenuto il respiro per un po’ e hanno fatto fermare il tempo intorno alla quotidianità; magari seduti su di un divano, o in una metro affollata, con occhi sbarrati e mani alla bocca per la notizia, che nessuno avrebbe mai voluto sentire. L’immortale Bowie era divenuto mortale a causa di una malattia, che aveva saputo nascondere al mondo intero, ma non al suo tallone d’Achille, due giorni dopo il suo compleanno e due giorni dopo la pubblicazione di quello che è stato definito il suo ‘’testamento musicale’’. Black Star, venticinquesimo album studio del cantautore londinese, con la sua prima canzone estratta Lazarus, è l’uscita definitiva dalle scene. La disarmante consapevolezza della sua morte e la bellezza poetica con la quale lui stesso ha annunciato che il Maggiore Tom avrebbe raggiunto la sua navicella definitivamente, era un addio anticonvenzionale, come d’altronde era la sua camaleontica personalità. Dall’alieno Ziggy Stardust e i ragni da Marte, al Duca Bianco che canta Heores per una Berlino divisa in due da un muro, Bowie ci ha reso consapevoli che possiamo essere chiunque noi vogliamo essere. Basta sentirsi comodi nella nuova pelle che stiamo indossando. A due anni dalla sua scomparsa, il mondo non è più lo stesso.
IL TWEET DI IMAN
Nell’anniversario di quello che sarebbe stato il suo 71esimo compleanno, l’8 gennaio 2018, la moglie e fedele compagna Iman, modella statunitense di origine somala, ha pubblicato un tweet in cui mostra quanto persistente sia il dolore di una perdita così importante. “I need to hear this, expecially now. I do wish I had a good support structure for these coming days…”
Dolore al quale si unisce il mondo intero. Magari non sapremo mai se c’è vita su Marte. Ma a due anni dalla sua scomparsa, le stelle in cielo sono diverse.