Tra Arabia e Canada è crisi aperta. Fattore scatenante l’ingiusta incarcerazione di due attiviste per i diritti umani. Il Premier canadese in precedenza aveva denunciato l’arbitrarietà degli arresti, esortando il Paese mediorientale a liberare le due donne detenute
Tra Ottawa e Ryad è crisi diplomatica. Motivo del conflitto è la disposizione dell’Arabia Saudita di espellere l’ambasciatore canadese a causa di ingerenze del Governo Trudeau all’interno del Paese mediorientale. In particolare pochi giorni fa il presidente canadese ha aspramente criticato le autorità saudite a causa dell’arresto di numerosi attivisti dei diritti umani. Lo scontro ha avuto origine dalla repressione del governo arabo nei confronti delle associazioni che si fanno portavoce dei diritti umani e della libertà del Regno. Secondo gli ultimi avvenimenti la Polizia orientale ha incarcerato due leader del movimento per i diritti delle donne: Samar Badawi e Nassima al-Sadah. Le due donne sono state accusate ingiustamente di “attentato alla sicurezza nazionale” e per “cospirazione con i nemici dello Stato”. Le iniquità hanno scatenato le critiche di Human Right Watch che ha criticato Ryad in particolare per la detenzione delle due attiviste, affermando: “Samar Badawi e Nassima al-Sadah sono le ultime vittime di una repressione senza precedenti ordinata dalle autorità ai danni delle associazioni per i diritti delle donne.” Lo stesso premier canadese in precedenza aveva denunciato l’arbitrarietà degli arresti, esortando il Paese mediorientale a liberare le due donne detenute, egli si era rivolto al principe ereditario Mohammed bin Salman, fautore della democratizzazione del Regno. L’ambasciata canadese aveva indirizzato al Governo mediorientale un appello per l’“immediato rilascio di Samar Badawi, di Nassima al-Sadah e di tutti gli altri esponenti delle associazioni per i diritti umani”. Di contro le autorità hanno reagito alle lamentele della capitale canadese dichiarando fermamente “persona non grata” il rappresentante diplomatico del Paese del Commonwealth. Contemporaneamente l’ambasciatore di Ryad in Canada è stato rinviato in patria. Il Ministro degli Esteri del Regno, Adel al-Jubeir, ha dichiarato: “Non possiamo accettare ingerenze straniere nelle questioni interne del Paese. Il Canada ha richiesto l’immediata scarcerazione di due sospette terroriste. Tale pretesa è la dimostrazione di una idea sbagliata dei rapporti tra Governi. Noi siamo per il rispetto reciproco tra le nazioni, non per l’intromissione nelle faccende altrui.” Il Ministro ha quindi precisato che l’Arabia Saudita risponderà all’“arroganza del Primo Ministro Trudeau” adottando “diverse contromisure”. Come prima ritorsione, il Regno ha decretato l’allontanamento dell’ambasciatore canadese. Adel al-Jubeir ha poi affermato la sospensione delle trattative in corso tra i due Paesi in ambito commerciale: “Tutti gli investimenti sauditi in Canada saranno sospesi. Stessa sorte è stata decisa per il negoziato diretto a instaurare una stabile partnership commerciale tra i due Stati. Nuove contromisure verranno adottate nei prossimi giorni. Non accettiamo diktat da Governi stranieri.”
di Romina Nocera
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