Il fotografo Tony Vaccaro torna a Bonefro, suo paese d’origine, e si racconta alla folla di cittadini, molisani e non, che lo ha atteso nell’ex convento. Accolto in un grande applauso, colmo d’affetto e orgoglio, all’artista sono state consegnate le chiavi del paese
Un lungo applauso ha accolto l’arrivo di Tony Vaccaro, tra i più grandi fotografi al mondo, nel suo paese di origine: Bonefro. Una folla di cittadini lo ha atteso nell’ex convento, nonostante il temporale in corso, emozionato anche lui per il ritorno dell’artista, per esprimergli stima per la sua grande professionalità ed affetto. Con la gente di Bonefro, anche turisti e molisani provenienti da altri centri della regione, per non perdere l’opportunità di incontrare Vaccaro, cittadino onorario del paese molisano. Il Sindaco Nicola Montagano, commosso dalle parole di Vaccaro riferite alla sua terra, ha infatti consegnato le chiavi del paese al grande artista. La serata, condotta da Maurizio Varriano dei Borghi d’eccellenza del Molise, con la musica di Lino Rufo, ha visto l’intervento del fotografo che non si è risparmiato ed ha salutato tutti i presenti. Tony Vaccaro a fine discorso ha dichiarato:“Non mi divertivo così da tempo. Bonefro Ti Amo”. Gli scatti, i sorrisi della gente, che non ha perso occasione per chiedere un autografo, gli applausi, sono stati accolti nella sala dell’ex convento, che ha visto anche una mescolanza di gente comune e personalità politiche; una sala che ha trasmesso a Tony Vaccaro la forza e dinamicità di essere non solo presente ma il mattatore di una serata iniziata sotto una diluvio e finita con il Sole.
Il sole della libertà, della beltà che le sue foto infondono ed irradiano nei cuori e nelle menti di ognuno che della sua fotografia ne fa pane della vita, vissuta per un Mondo che guardato da un obiettivo non viene racchiuso semplicemente in uno scatto ma, che spazia con lo scatto, sino a diventare eterno. La beltà che non è la mano che abbatte ma quella che costruisce. La mente che inventa e non quella che ordisce. La libertà di un bacio che diventa indelebile e sincera sino all’incontro con il Mondo. La libertà che nella serata del 29 agosto, incessantemente ha attraversato con brividi di emozione, la pelle di ognuno dei presenti che sincera donazione della propria aleggiante leggerezza dell’essere, sino a donare applausi e sorrisi a scena aperta senza riverenza e, con un pizzico di sana irriverenza. “Alcuni di noi son come l’inchiosto – Kalil scriveva – altri come carta. E se non fosse per il nero di noi altri sarebbero muti. E se non fosse per il bianco di alcuni di noi, altri sarebbero ciechi”. Questa la sintesi della fotografia straordinaria di quel bianco e nero, decisamente a colori, del più grande fotografo del Mondo, e per giunta Molisano e cittadino di Bonefro. Il Molise della vita, dell’immensa bellezza!
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