Più che visitatori nell’accezione classica del termine, sono attesi a castello i famosi “fruitori specchianti” pronti ad un consulto. Mina Cappussi, Giulio de Jorio Frisari. Critico e artista si confrontano sulla linea evanescente della speculazione filosofica con l’apertura di Marta Ucciferri: personalità a confronto, storie e visioni che dialogano, messaggi che interpretano e alludono. Un gioco intellettivo-emozionale che non sfuggirà al visitatore attento, laddove la musica sarà filo conduttore della visione in una esperienza immersiva totalizzante. Un concerto d’eccezione con arie dal Don Giovanni di Mozart, “Cin Cin la”, “ West side story”, “Cats”, il celeberrimo New York, New York e “Can’t help Falling in love” di Elvis Spresly e poi “Te voglio bene assai”, “Dicitancell vuje”, “Tu si na cosa grande” di Mudugno, Funiculi funiculà e l’intramontabile “O sole mio”. Castello in Opera è l’evento della neonata amministrazione di Macchia e dell’associazione ORIGAMI, e comprende anche le importanti mostre di Arturo Beltrante (Artisti Isernini, originario di Macchia) e Minna Cammarano
Castello in Opera. Nel palazzo baronale di Macchia, la lirica incontra l’arte. “Non si può credere a una cosa impossibile”. “Ti sbagli, è che non ti sei allenata. Quando ero giovane, mi esercitavo mezz’ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a 6 cose impossibili prima di colazione.” Con le parole di Alice nel Paese delle Meraviglie si apre la mostra d’arte, emozionale, che si innesta nel programma dell’evento organizzato dall’Amministrazione Comunale di Macchia D’Isernia, dall’attiva associazione Origami presieduta da Marianna Lombardi, e dall’assessorato alla Cultura, che si terrà sabato 3 agosto nel Palazzo Baronale abitato dalla famiglia De Jorio Frisari Petrecca. “Castello in Opera” nasce da unj’idea di Fabio Iannucci, realizzata dall’asscociazione ORIGAMI e della giovane amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Martino, che ha deciso, grazie al contributo fattivo degli amministratori Maria Meloro e Daniela Bruno, di investire sulla punta di diamante del territorio, il castello, uno dei pochissimi d’Italia stabilmente abitato e curato con amore dai proprietari, per sviluppare un’offerta culturale e turistica di qualità, per inserire il borgo di Macchia nei circuiti dei viaggi internazionali, visto anche l’interesse per la struttura manifestato da cinesi, russi e giapponesi. Per l’appuntamento di sabato 3 luglio, è fissato per le 21.00 il Concerto lirico della soprano Federica D’Antonino e del baritono, Gaetano Merone accompagnati al piano da Francesco Cipullo, con un programma variegato e coinvolgente che comprende Arie d’opera, canzoni lirico pop e il meglio della canzone napoletana. Il concerto, presentato dalla giornalista-artista, Mina Cappussi, sarà momento di inaugurazione per la mostra a castello. e-MOVO Mirr or Art – Women Earth, SOLO emotional EXPOSITION IN THE CASTLE a cura del prof. Giulio de Jorio Frisari che vede la stessa Cappussi in veste di artista. Ma il programma dell’amministrazione comunale e di Origami prevede altre due mostre, quella di Arturo Beltrante e l’altra di Minna Cammarano curata dallo Spazio Petrecca.
“E’ lo specchio di Alice che si nasconde dietro ogni mio quadro – ha spiegato la pittrice – il varco nel mondo “altro” che capovolge la visuale, la deforma, ribalta, muta e mette sottosopra ciò che si è minuziosamente costruito”. Quadri, dunque, come veri e propri strumenti di indagine, per guardarsi dentro e riconoscersi, per vedere quelle paure e quelle parti di noi che non vogliamo o non possiamo accettare.
Presentata da Marta Ucciferri, (in Lettere e Beni Culturali, un master in Management Museale),la mostra è curata dal prof. Giulio de Jorio Frisari (Istituto Italiano Studi Filosofici), che illustrerà l’arte poetica della Cappussi. La Ucciferri, figlia del noto artista isernino scomparso, si innesterà con una sua personale visione critica.
Una occasione ghiotta, quella offerta dalla serata inaugurale, dove critico e artista si confrontano sulla linea evanescente della speculazione filosofica: personalità a confronto, storie e visioni che dialogano, messaggi che interpretano e alludono. Un gioco intellettivo-emozionale che non sfuggirà al visitatore attento, laddove la musica sarà filo conduttore della visione in una esperienza immersiva totalizzante. Più che visitatori nell’accezione classica del termine, sono attesi a castello i famosi “fruitori specchianti” pronti ad un consulto a cospetto con le “visioni” dell’artista che ha esposto a New York, Dubai, Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), Washington, Hollywood, Barcellona, Parigi, Berlino, Roma, Milano, Brera, Bologna, Monreale, Padova, Palermo, Nettuno, Bojano, Petrella, con il prof. Philippe Daverio e il prof. Giorgio Grasso a Bologna Expo, con Vittorio Sgarbi a Milano, Padova, Cervia, e nelle più belle chiese di Roma al cospetto di opere di Caravaggio, Michelangelo, Tiziano, Raffaello, finita sulla copertina della prestigiosa rivista Milano Arte Quotazioni.
“La Cappussi – le parole di Giulio de Jorio Frisari – dichiara la sua poetica organizzando in senso propriamente, nobilmente, politico le linee guida della sua esperienza. La linea d’ombra che divide arte e pubblico viene negata per un rapporto in forma di transfert sulla base di un tema arcaico, quello dello specchio, di matrice platonica (Repubblica e Timeo), che fa comprendere come la Cappussi sia legata ad un universo, ad una tradizione maturata nella frequentazione delle opere e in un rapporto empatico con la dottrina che è penetrato e penetra nella sua prassi traducendosi in vitalismo creativo. E’ una tradizione impegnata nella ricerca del senso visionario e potentemente onirico, ma da intendersi nella dimensione per cui le opere offrono elementi posti, alla Edgard Allan Poe, sulla soglia della percezione: nella quotidianità e nell’emergere di forme che rivelano l’opposto o la loro precarietà, un rivelare che si attua nella essenziale linea naif del disegno riempito da cromatismo per lo più vivace in acrilico che gioca sulla molteplicità generata dalle linee apparentemente stereotipe. La presenza vissuta degli storici sperimentalismi del surrealismo – ivi compresa la scrittura automatica, il segno immediato che registra l’impressione – sperimentalismi curvilieni e puntiformi alla Klimt o densi cromaticamente e ambigui negli esiti delle forme alla Max Ernst, fa parte di un nesso tra ideologia, ovvero dimensione programmatica, ed esecuzione, ovvero creazione”.
Nella stessa serata è prevista l’inaugurazione dell’importante mostra di Arturo Beltrante, originario di Macchia, tra i fondatori degli Artisti Isernini, e di Minna Cammarano, allieva di Kokoschka, in collaborazione con lo Spazio Arte Petrecca.
Tra le esecuzioni concertistiche in programma troviamo arie dal Don Giovanni di Mozart, “L’italiana in Algeri” di G. Rossini, “Cin Cin la” di C. Lombardo, “Beautiful that way”- Noa, “Maria” dal musical “ West side story”, “Memory” dal musical “Cats”, il celeberrimo New York, New York- Frank Sinatra, “Can’t help Falling in love”- Elvis Spresly e le partenopee “Te voglio bene assai” di A. Longo, “Dicitancell vuje” di Fusco/Falvo, “Tu si na cosa grande”di D. Mudugno, “Core ngrato”di Cardillo/Carolli, Funiculi funiculà di Turco/Denza e l’intramontabile O sole mio di Capurro/Di Capua.
“Noi chiamiamo a testimoni i Custodi del Tempo per cantare la Bellezza Infinita, dagli abissi del Sé all’immensità dell’Universo, nelle sconfinate sfaccettature del Sentire”.
“We call as witness the Keepers of Time to sing the Infinite Beauty, from the depths of HimSelf to the immensity of the Universe, in the boundless Feel facets”.
Artista poliedrica, personalità rinascimentale, 57^ Biennale di Venezia – Padiglione Armenia, CAM Mondadori n. 53, Rubbettino 2016 e 2019, scelta da Sgarbi per i suoi Mille dell’Arte Contemporanea, creativa a tutto tondo: scrittrice, giornalista, publisher, fotografa e poetessa, è tra i Protagonisti dei Poeti d’Azione, tra i fondatori del Manifesto del Metateismo, inserita tra gli Artisti Contemporanei del Nuovo Rinascimento, Giorgio Mondadori Edizioni, ha dato vita ad un nuovo filone poetico, la “Fotopoesia”, che “fotografa” la realtà, “scrivendo” immagini e frammentando visuali, e ad una innovativa corrente artistica, “e-MOVO Project Mirr or Art”: sogni e visioni che balzano alla coscienza così che lo spettatore si riconosce nel quadro. Quadri specchio nei quali ognuno “vede” il proprio riflesso. Una importante Mostra Personale al Mibact, Ministero dei Beni Culturali a Roma e allo Stadio Domiziano di piazza Navona. Le sue opere viaggiano per il mondo: New York, Washington, Hollywood, Dubai, Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), Barcellona, Parigi, Berlino, Roma, Milano, Brera, Bologna, Monreale, Padova, Palermo, Nettuno, Bojano, Petrella, con il prof. Philippe Daverio e il prof. Giorgio Grasso a Bologna Expo, con Vittorio Sgarbi a Milano, Padova, Cervia, con Grasso alla Fabbrica del Vapore di Milano, Call for Artists: Dave Bown Project. Espone con gli Artisti di Roma nella Chiesa del Gesù in piazza del Gesù, Basilica di Santa Maria del Popolo in piazza del Popolo, chiesa di Gesù e Maria al Corso, in via del Corso, Basilica di S. Lorenzo in Lucina, cripta della Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino, in P.zza S. Alessio, Chiesa di S.Claudio via del Pozzetto; con Rodolfo Papa (Accademico della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon) nella chiesa di Petrella Tifernina “La Potenza della Bellezza” Expo Milano.
Tortili Preziosità alla Klimt, incanti fiabeschi, orditi antropologici, affioramenti mitologici, vibrazioni simboliche …” (Prof. Marcello CARLINO); Opere che sono “canti dell’anima”, poesie emozionali raffinate ed oniriche dal vago sapore espressionista…” (Genny DI BERT); “Scandaglio psicologico, dove l’io dell’artista è sempre preponderante, in una metamorfosi continua, che scandaglia, sbaraglia, sconquassa…” (prof. Massimo PASQUALONE); “Ci invita a muovere i primi passi sul sentiero che segnerà nuova storia…” (Dante FASCIOLO); “Arte visionaria originale e originaria…” (Prof. Philippe DAVERIO); “Interessante e innovativa (Giorgio GRASSO); “Arte visionaria impregnata di positività e un pizzico di follia” (Gioia CATIVA); “Femminea e naif” (Mattea Micello), Vitalismo creativo, sperimentalismi del surrealismo, ivi compresa la scrittura automatica, alla Klimt o ambigui alla Max Ernst, tensione che sposta dal surrealismo verso l’espressivismo” (Prof. Giulio de Jorio Frisari); “Celebra la donna e tanto basta, ma intanto sperimenta e sonda nuovi percorsi” (Prof. Vittorio Sgarbi).
di Fernanda Bruno e Sabina Iadarola
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